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Benevento, 05-12-2025 16:20 ____
Le autostrade ci hanno rovinati! Facilitano la migrazione di chi va a lavorare altrove ma ha contribuito alla scomparsa di produzioni locali
La creazione di una nuova stazione per l'Alta Velocita' dara' al luogo ad un ulteriore declino economico e demografico del Sannio? si chiede Carmine Meoli
Redazione
  

A noi le autostrade ci hanno rovinato?
Sarà così anche per l'Alta Capacità ferroviaria?
Sono le domande che si pone, in una nota inviata al giornale, Carmine Meoli.
"Gentile direttore - ci scrive - mi permetto per una volta, piuttosto che portare attenzione su fati ed eventi locali, di esporre quella che può sembrare una provocazione.
Le autostrade ci hanno rovinati!
Di sicuro le autostrade facilitano la migrazione dei giovani sanniti che vanno a lavorare altrove ma è assai probabile che abbiano contribuito alla scomparsa di produzioni locali.
Non sembri strano ma la facilità e rapidità dei trasporti autostradali ha fatto alimentare i consumi locali da beni e servizi prodotti altrove.
Hanno reso per i produttori locali arduo competere o cogliere la opportunità di applicare le loro produzioni a mercati più grandi.
Ricorda qualcuno quante fabbriche locali sono sostituite da altre produzioni?
Chi ricorda quanti fossero i mulini e pastifici, le distillerie, le tipografie, le fabbriche di laterizi, di fiammiferi, segherie, tubifici, opifici per la raccolta e lavorazione del tabacco, produttori di latticini, di dolciumi oltre che di torroni e anche di mobili e arredi oltre che d'infissi?
Per non dire del commercio locale messo in crisi con l'avvento della distribuzione organizzata e dai centri commerciali?
Come pure la scomparsa di sartorie, falegnamerie, fabbri, calzolai eccetera.
La trasformazione dei produttori locali in campioni nazionali ha interessato tutti i territori ma in modo selettivo con la scomparsa di chi non si è trasformato.
La nascita nel Sannio di nuove produzioni, pure avviate nelle aree di sviluppo industriale, è stata limitata dalla costruzione della autostrada Napoli-Bari con un tracciato che privilegiava altri territori?
Come non ricordare come via delle Puglie, rilanciata e potenziata da Carlo III, fu realizzata proprio per collegare Napoli con la Puglia evitando di far passare le merci sul più breve percorso beneventano?
La città ricadente nello Stato Pontificio con i suoi mulini determinava perdite di imposte che il Regno di Napoli ricavava dalla macinazione dei cereali pugliesi.
L'annessione al Regno di Italia e l’avvento delle ferrovie ridava alla città linee di crescita per il consumo locale o per esportare risorse locali, come il tabacco.
E' fuori luogo dubitare che la nuova ferrovia Alta Capacità (foto), con la creazione di una nuova stazione assai prossima alla attuale stazione beneventana, possa dare al luogo di un ulteriore declino economico e demografico del Sannio?
Le infrastrutture e le vie di comunicazione non possono sopperire alla intraprendenza, al patrimonio di conoscenze e alle risorse naturali ma concorrono in modo determinante nelle decisioni di investimento.
Una linea ferroviaria ammodernata di sicuro rappresenta un'opportunità ma come evitare che la apertura di nuove stazioni abbia impatti negativi per le stazioni che hanno costituto storicamente veri e propri hub?
Nel dubbio aggiungo un applauso a chi non ha avuto nulla da ridire sulla estensione della Zona Economica Speciale (Zes) da selezionati territori più svantaggiati ad un'area che comprende intere regioni compreso quelle più sviluppate!"

comunicato n.174761



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