Benevento, 30-09-2025 11:01 |
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Dramma familiare a Paupisi dove una donna di 49 anni sarebbe stata uccisa dal marito a colpi di pietra
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Nostro servizio |
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Dramma familiare a Paupisi dove una donna di 49 anni, Elisa Polcino, casalinga, abitante a contrada Frasso, la strada che scorre parallela alla Statale Telesina, è stata uccisa.
L'arma con la quale sarebbe stata colpita è stata una pietra in quello che, secondo gli inquirenti, dovrebbe essere stato un caso di femminicidio commesso dal marito, Salvatore Ocone (nell'ultima foto in basso), un operaio di 58 anni.
Secondo le prime ricostruzioni, una lite tra marito e moglie sarebbe esplosa nell'abitazione della famiglia.
Al culmine dello scontro, l'uomo avrebbe colpito la donna con una pietra nel letto di casa prima di scappare a bordo di una Opel Mokka scura ed è ora ricercato dai Carabinieri.
C'è apprensione anche per i due figli minori della coppia (un terzo, maggiorenne, lavora in Emilia Romagna ed è stato già avvisato dell'accaduto) di cui non si hanno più notizie e che si pensa possano essere insieme al padre.
A far scattare l'allarme, è stato un vicino di casa che ha chiamato le Forze dell'ordine dopo aver visto il corpo senza vita della donna.
Sul luogo del delitto sono intervenuti i Carabinieri della Stazione di Paupisi e i militari del Comando Provinciale di Benevento.
Gli investigatori hanno effettuato i rilievi e raccolto le testimonianze dei presenti e l'area è stata setacciata da diverse pattuglie.
Stando ad una prima analisi effettuata sul corpo della vittima, la 49enne presenterebbe lesioni alla testa provocate da un oggetto contundente che potrebbe essere stata una pietra ma, come ha spiegato Enrico Calandro, comandante provinciale dei Carabinieri, sono ancora in corso i rilievi ed un sopralluogo all'interno dell'abitazione.
Al momento, ha aggiunto, non risultano pregressi episodi di liti o violenze nella coppia.
Stiamo facendo tutti gli sforzi possibili ma ancora non è chiaro se ci sia stata una colluttazione o se la donna sia stata uccisa nel sonno.
Non abbiamo certezze. Sicuramente la vicenda si è consumata all’interno della casa.
Le ricerche sono in corso in tutta la provincia e anche oltre i confini regionali, con il supporto di un elicottero del Nucleo di Pontecagnano.
Si tratterebbe, come detto, del tragico epilogo di una lite in famiglia ma questo nucleo familiare non sembrerebbe essere etichettabile come uno in cui la rissa fosse all'ordine del giorno.
Insomma una famiglia tranquilla. Bisogna ora capire cosa abbia fatto scattare il litigio.
A confermarlo anche lo stesso comandate Calandro il quale ha spiegato che non risultano pregressi episodi di violenza o liti.
Quanto alla possibilità che la donna fosse già a letto al momento dell'aggressione, Calandro ha detto che non ci sono testimoni oculari e che tutte le ipotesi sono aperte.
Il sindaco, Salvatore Coletta, ha così commentato l'accaduto: La nostra apprensione è tutta nei confronti dei figli della coppia, che sono irreperibili così come il papà.
La notizia ha sconvolto la comunità e ci lascia attoniti.
Una famiglia che, all'apparenza, non mostrava alcun segno di disagio e non era seguita dai servizi sociali. Lui un grande lavoratore.
Probabilmentemente non abbiamo colto qualche difficoltà che si è manifestata negli ultimi tempi.
Sono stato qualche sera fa ad una festa insieme alla coppia e non ho notato alcun segno di disaccordo.
Faremo di tutto per rintracciare i ragazzini, due minorenni, che questa mattina non sarebbero stati portati a scuola e questo peggiora le nostre sensazioni.
Intanto parteciperò attivamente alle ricerche perché ci sono luoghi che l'uomo frequentava e vanno esplorati.
Anche il parroco di Paupisi, don Cosimo Iadanza, ha parlato di una notizia che ha sconvolto tutta la comunità.
C'è apprensione, ha aggiunto, per i due figli minorenni della coppia.
Si teme che si possano compiere altri gesti dovuto all'esasperazione del momento e non possiamo far altro che attendere.
Sono parroco di questa comunità da un anno e sto conoscendo le famiglie un po' alla volta.
Non posso dire che conoscessi bene le persone coinvolte, venivano a Messa ma, anche se non erano parte di gruppi parrocchiali, capitava che li incontrassi alla fine della celebrazione, o in piazza.
Brave persone, tutti dicono cose buone di lui, che è un gran lavoratore, era una persona che all'apparenza si è sempre posto in maniera educata nei confronti degli altri.
Conoscendolo, non si riesce a pensare che si sia trattato di un gesto premeditato.
Forse noi come comunità ed io stesso come sacerdote dovremmo un po' interrogarci su come imparare a essere più sensibili a cogliere certi segnali.
E' già di per sé qualcosa di difficile, figurarsi quando le persone tengono sempre al di fuori dell'opinione pubblica certi problemi personali.
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