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Benevento, 16-07-2025 17:58 ____
Ambner De Iapinis ha scritto una lettera aperta a Gerardo Giorgione, avvocato
Comprendo l'acredine nei miei confronti. Noto pero', e con dispiacere, che lei non perde occasione "per schernire" la mia persona
Redazione
  

Ambner De Iapinis (foto) ha scritto una lettera aperta a Gerardo Giorgione, avvocato, in merito all'iniziativa portata avanti per denunciare le violenze a cui sono soggetti i bambini coinvolti in tutte le guerre in atto.
"Egregio avvocato Giorgione - si legge - comprendo benissimo il suo malcontento nei miei confronti, derivante da quando lei era assessore all'Ambiente e il sottoscritto la ostacolò, facendo con il Movimento Benevento Città Verde una battaglia nobile per tutte le alberature della parte alta della città.
Erano ben 350 alberi e, se fossero stati abbattuti, l'intero ecosistema della città sarebbe stato sconvolto.
Il sottoscritto acconsentì unicamente all'abbattimento degli alberi a rischio caduta, come giusto fosse. Comprendo quindi l'acredine nei miei confronti.
Noto però, con dispiacere, che lei non perde occasione "per schernire" la mia persona sui social e dove le capita, accompagnato a volte da piccoli gruppetti, che usano mezzi di informazione solo e unicamente per vomitare insulti e offese gratuite, senza neppure rendersene conto, scaricando così le loro personali frustazioni.
Posso capire tutto, ma gli insulti proprio non li comprendo.
Noto con dispiacere che sono sempre gli stessi nomi e cognomi, gente a me sconosciuta.
La cosa però che poco comprendo, è che questo riguarda battaglie umanitarie, volte alla salvezza dei bambini a rischio di morte nei conflitti del  mondo.
Abbiamo, viceversa, la fortuna che, quasi la totalità della città, ha sentito molto questa lotta mentre pochi, sempre gli stessi personaggi, dai quali ricevo insulti, giocavano sulla mia salute e sul loro fallimento esistenziale.
Ebbene, vorrei oggi chiarire che durante lo sciopero della fame, voluto in coscienza, il sottoscritto è stato videofilmato minuto per minuto e durante quell’azione, molto difficile, per i bambini uccisi barbaramente da belve senza umanità alcuna, il sottoscritto ha avuto sbalzi di pressione continui.
Alternando picchi che arrivavano fino a 200.
Visto le condizioni di salute nelle quali versavo, infatti, i medici hanno ordinato l'immediata interruzione dello sciopero della fame.
Il sottoscritto ha perso i sensi per ben due volte e perso sei chilogrammi corporei in cinque giorni.
Tutto è chiaramente ampiamente documentato.
In un mezzo, poi, dove l'aria condizionata aveva subito un guasto e dove la temperatura all’interno raggiungeva i 50 gradi.
Le confesso che in un primo momento ho pensato, visto che lei è il vicesegretario di un partito, che gli attacchi fossero politici (qui attenderei una risposta chiara dai vertici del partito) ma poi, pensandoci bene, mi sono convinto che il suo partito a stento la tollera, anzi sarei certo che non la tollera.
Avvocato, le consiglio, senza rancore alcuno, di fare con se stesso una buona azione.
Dia la sua disponibilità all'ospitalità, nella sua famigliola, di un bimbo a rischio morte dei paesi afflitti dalla guerra, iniziativa da noi promossa, anche se difficilissima, dal nostro neo movimento umanitario "Siamo tanti... Saremo tanti..."
Questo, egregio avvocato, forse le darebbe più serenità d'animo".

comunicato n.172072



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