Benevento, 14-07-2025 15:07 |
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L'Universita' del Sannio non ci fu "donata" da De Mita quale gesto di gentilezza e di amicizia nei confronti di Clemente Mastella
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Nostro servizio |
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Giovanni Zarro (foto), già parlamentare della Democrazia Cristiana e sottosegretario di Stato, dopo l'intervento di Pasquale Viespoli dello scorso 25 giugno su "Gazzetta", sulla questione della "paternità" da attribuire all'Università del Sannio, paternità che Clemente Mastella, all'inaugurazione di Parco De Mita, attribuì a De Mita come atto di gentilezza e di amicizia nei suoi confronti, interviene su una vicenda che, dice Zarro, viene sempre raccontata con scarsa precisione storica.
La città è tornata al suo ritmo quotidiano. Tranquillo sonnacchioso, ci ha detto Zarro.
Le feste di fine primavera e di inizio estate sono alle nostre spalle. Il solleone di luglio, la sua canicola, "arroventa" Benevento ed il suo comprensorio. Gli abitanti ne soffrono terribilmente.
Tuttavia, il caldo non spegne l'urgenza dei problemi né il dibattito sulla città e il suo sviluppo. Né quello più elitario sulla istituzione dell'Università del Sannio.
"Gazzetta di Benevento" ha titolato nella seconda decade di giugno: "Fu Ciriaco De Mita a dare il via libera all’Università a Benevento".
Il testo di "Gazzetta" precisa "Come gesto di amicizia nei miei confronti acconsenti che l'Università fosse ubicata a Benevento..."
Queste dichiarazioni sono state raccolte in occasione della inaugurazione del Parco De Mita.
Il Consiglio comunale di Benevento ha fatto bene ad intitolare un Parco cittadino al presidente del Consiglio dei Ministri De Mita.
De Mita, è stato eletto più volte deputato anche per il considerevole apporto dei voti beneventani.
E però, molti sanniti sono incerti sul loro ritorno politico. Non sanno se quei voti sono stati politicamente ricambiati.
Almeno, quanto alle decisioni connesse alla politica industriale di quel tempo... e, inoltre, sarei curioso di sapere se pari iniziativa sia stata assunta dagli amici irpini dei quali fu, più specificamente, rappresentante con rilevante ritorno politico!
Ora, il tema.
Si è occupato, De Mita, dell'Università di Benevento?
Credo non risulti a nessuno!
De Mita si è occupato di Università ma del reinsediamento dell'Università di Salerno. Allorché se ne discusse, intervenne un accordo De Mita-Scarlato (parlamentare salernitano ndr).
Se la memoria mi assiste, all'epoca Enzo Scarlato, era sottosegretario al Ministero dei Lavori Pubblici.
I salernitani preferivano che la loro Università venisse reinsediata in una zona baricentrica della provincia.
La più gettonata era la Valle del Sele. Viceversa, l'accordo decise per Mercato San Severino. Zona baricentrica tra Avellino e Salerno. Fin qui l'opera di De Mita.
E l'istituzione dell'Università di Benevento?
Altro capitolo!
Altra storia!
La normativa intanto era cambiata.
Solo la legge poteva istituire nuove università. E la responsabilità dell'ubicazione territoriale affidata alle Regioni. Legittimamente, viste le funzioni ad esse assegnate dalla Costituzione.
Il Governo centrale, di conseguenza, incaricò la Regione Campania di localizzare, all’epoca, la cosiddetta terza università della Campania.
Vorrei precisare. Allora gli studi universitari e le relative strutture erano assolutamente elitari. Successivamente le Università, acquisirono il ruolo di leva per lo sviluppo territoriale e le classi dirigenti locali si mossero, tutte, per ottenerne l’insediamento nei propri territori. Anche per il fine di promuoverne la crescita. Le Università, per questo, assunsero una dimensione, in fondo, provinciale. Nelle metropoli, istituti di quartiere.
Intanto, assunta l'iniziativa, la città e la provincia parteciparono con passione al suo dipanarsi.
Accanto ai vertici politici più avvertiti, si mosse la scuola.
Sposarono la causa tanti presidi di allora. In particolare, Raffaele Matarazzo che mobilitò tutta la scuola e non solo. Matarazzo coordinò le varie iniziative.
Furono organizzate assemblee dappertutto. In particolare in città.
Tutti i sanniti sostennero la richiesta dell'insediamento della terza università campana in Benevento con viva passione.
La Regione Campania, per le sue competenze, si mosse con sollecitudine; convocò l’assemblea dei dirigenti politici locali, regionali, nazionali nella sala delle Assemblee dell’Isveimer.
La sala, quel giorno, era piena.
Non c’erano i salernitani né gli irpini.
A quel tavolo non avevano richieste da porre.
C'erano pochi napoletani. C'era il Sannio ed il Casertano.
Per Benevento era presente il sindaco Pietrantonio, il presidente della Provincia Tedeschi.
Si discusse l’argomento in lungo e in largo.
Alla fine venne presentata una mozione Zarro-Santonastaso.
La mozione presentava questo dispositivo: Istituzione della terza università campana in Benevento, sdoppiamento dell'Università di Napoli a Caserta. L'Università di Napoli, allora, era una sede molto affollata. Ospitava più di 40.000 studenti.
La mozione venne approvata all'unanimità dei presenti e rimessa alla Regione Campania che, a sua volta, l'approvò con delibera di Giunta e la rimise al Governo nazionale.
La storia dell'istituzione dell’Università di Benevento finisce qui.
Ma non finisce qui la storia della messa a terra, dell'organizzazione dell'Università di Benevento.
In quest'opera, si distinse, in particolare, l'amico Pietro Perlingieri, di Solopaca, che intanto da Urbino si era trasferito nelle nostre zone.
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