Benevento, 13-05-2025 15:52 |
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Tra breve scadra' il secondo mandato del direttore generale dell'Asl, Gennaro Volpe e De Luca dovra' nominarne di nuovi
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di Giuseppe De Lorenzo |
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Giorno dopo giorno, il tempo vola e, tra breve, scadrà il secondo mandato del direttore generale dell'Asl, Gennaro Volpe.
Per questo, tra una manciata di settimane, vi saranno le nuove nomine da parte del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca.
La scadenza naturale dell'incarico conferito, ripeto per ben due volte, a Gennaro Volpe dovrebbe cadere, di norma, ad agosto.
Sembrerebbe, però, che De Luca sia intenzionato ad anticipare la scadenza e provvedere, per questo, da subito, a nominare il nuovo direttore generale dell'Asl.
Quindi, ripetendo un copione stantio, tra breve, Volpe, come è stato per i suoi predecessori, lascerà Benevento e, si può essere certi che, tempo qualche mese, nessuno si ricorderà più di lui.
Del resto, è la realtà della vita che spesso, troppo spesso, non viene considerata quando si è al comando, sicuri, sbagliando, di essere padroni del mondo.
Il mio giudizio dell'operato di Volpe, mi sia concesso, è negativo non essendo stato, di certo, lui foriero di innovazioni concrete.
Una guida, la sua, a luce tenue.
Non ha, però, raggiunto l'oscurità totale di quella di Picker che, per i pochi che hanno memoria del suo passaggio a Benevento, non sarà, di certo, ricordato positivamente.
Se è vero che le nomine siano, oggi come ieri, a destra ed a sinistra, politiche, si spera che, questa volta, De Luca, non potendosi più candidare, si faccia un sereno esame di coscienza.
Tanti i nomi dei papabili che già da qualche giorno incominciano a circolare.
Molto positivo, lo devo ammettere, è quello di Antonio Mennitto (foto), dirigente dell'Unità Operativa Complessa del Settore Legale dell'Asl, che, a quanto sembra, sia tra i favoriti a ricoprire il ruolo di direttore amministrativo, funzione già tenuta nel 2013.
Sarebbe, questa, una scelta oculata, forse, a mio avviso, una delle poche.
Antonio Mennitto è un professionista serio e, ciò che più conta, un uomo da bene.
Quando nel 2009 si organizzò il mio licenziamento, Mennitto fu il solo, con un coraggio encomiabile, a non seguire gli ordini dell'allora direttore generale, Bruno De Stefano.
Un comportamento del genere, è ovvio, ritengo che, oggi più di ieri, sia garanzia di dirittura morale, senza infingimenti, come quelli che sono soliti inchinarsi, ossequiosi, ai voleri del potente di turno.
Le vicissitudini che Mennitto, poi, subì, anche dopo lo smantellamento giudiziario dell'Asl a mia difesa da parte della Procura della Repubblica di Napoli, furono tante, veramente tante.
Nelle intercettazioni telefoniche, il direttore De Stefano, parlando con la segretaria della Direzione Generale, lo definì: "uomo di mer...da".
Voglio augurarmi che, tra breve, potrò fare i migliori auguri ad Antonio Mennitto.
Sì, nella vita odierna, avere la schiena ritta fa diventare "uomo di mer...da".
Ed allora noi preferiamo essere rappresentati da personaggi, come Mennitto, giudicato con parole da trivio, invece che da miseri omuncoli, e, in quella circostanza, ce ne furono diversi, che sono usi obbedire, tacendo.
Auguri, Antonio!
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