Benevento, 12-05-2025 14:58 |
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Nessun regime puo' sbagliare meno di quello democratico. E non dimentichiamo che un regime democratico si regge sul voto popolare
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di Roberto Costanzo |
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Negli ultimi tempi stiamo mostrando un po' tutti una certa voglia di non andare a votare: Disinteresse, indifferenza o una precisa scelta di non scegliere.
Specialmente in questi momenti non semplici per la democrazia, come sistema politico di governo e come modello di vita civile, può diventare difficile prestare attenzione ad un Referendum (nella foto Landini a Benevento lo scorso 5 maggio per perorare il voto referendario) che può sembrare di non facile comprensione, come quello cui siamo chiamati a votare il prossimo 8 e 9 giugno.
A prescindere dal significato dei cinque quesiti referendari, forse dovremmo tutti renderci disponibili ad andare a votare e non per fare un favore a qualcuno personalmente interessato al risultato, in quanto non siamo chiamati a scegliere un candidato per una carica pubblica, ma piuttosto a stabilire con il nostro voto la giustezza e la validità di una norma di legge vigente.
Con il voto referendario ci trasformiamo da elettori a legislatori. E non è poco.
Noi sanniti, nel secolo scorso abbiamo dato grande importanza al voto referendario, sebbene ai grandi referendum la nostra provincia non si sia trovata mai sulla linea della proposta vincente.
Difatti al Referendum costituzionale del 1946, Repubblica o Monarchia, i votanti sanniti furono circa l'80% del corpo elettorale ma la scelta vincente della Repubblica qui ottenne soltanto il 28%.
Lo stesso risultato si verificò al Referendum sul divorzio del 1974.
Qui da noi con quel referendum si raggiunse oltre il 60% a favore di chi voleva l’abolizione della legge sul divorzio.
Fummo i primi in Italia, tra i perdenti. Al di là del risultato, gli elettori sanniti mostrarono grande interesse per quella votazione a prescindere dal colore politico dei vari sostenitori.
Chissà quanti di noi, che spesso più o meno giustamente si lamentano del funzionamento delle istituzioni e delle regole amministrative vigenti, sono convinti che una volta tanto, con il referendum, possiamo decidere direttamente noi se modificare o meno quella data norma.
Ma quanti lettori di "Gazzetta di Benevento" dedicheranno qualche minuto di attenzione a questo articolo che tratta unicamente del Referendum del prossimo 8 giugno, con un invito a valutare il significato dei cinque quesiti e quindi dell'opportunità di andare a votare, con un sì o con un no?
Al referendum non si va soltanto per votare si o per votare no, ma anche per dichiarare la propria astensione, qualora non si condivida né la validità né la soppressione di quella legge.
Per esprimere il proprio dissenso, non l'indifferenza; quindi anche con la scheda bianca si partecipa al voto.
Siamo giunti ad un momento, mai visto negli ultimi ottant'anni, di turbolenza geopolitica, che sta provocando una incontenibile crisi del sistema democratico, che non colpisce soltanto le istituzioni politiche: cioè non solo una sbandata nel modo di scegliere la leadership, a prescindere da quello che vanno a fare e di come lo faranno.
Ormai la democrazia è sostituita dalla monocrazia e dalla autocrazia, basti allungare lo sguardo critico da Washington a Pechino, Mosca, Nuova Delhi, ai vari Paesi del Sud America ed anche ad alcuni Stati membri dell'Unione Europea.
La democrazia si è ammalata. Malata ma non morta, forse neanche ben curata.
Mi si dirà che io pensi che la democrazia possa curarsi con il voto referendario...
Indubbiamente il voto referendario, se viene espresso con adeguata partecipazione, può essere uno stimolo ai cosiddetti organi istituzionali e innanzitutto ai partiti a credere nella insostituibilità del sistema democratico: Quindi oggi è importante andare a votare se vogliamo salvare il sistema democratico.
Diceva Churchill: "La democrazia è la peggiore forma di governo, eccezion fatta per tutte le altre finora sperimentate".
Cioè, nessun regime può sbagliare meno di quello democratico.
Non dimentichiamo che un regime democratico si regge sul voto popolare. Anche sul voto al Referendum".
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