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Benevento, 09-02-2025 09:23 ____
Giovanni Beatrice e' stato il fondatore del sistema operativo d'informatizzazione della nostra Asl. Guida preziosa per medici ed operatori sanitari
I tuoi meravigliosi genitori, Arturo ed Elvira, che, fino alla morte, tu e tuo fratello avete seguito con amore infinito, furono i miei primi assistiti. Da subito, con loro si stabili' un bellissimo legame che, indissolubile, e' proseguito con voi. Entrambi siete rimasti di grande spessore umano e professionale. Posso affermare che il vostro vissuto rimane un luminoso esempio per i giovani d'oggi, afferma Peppino De Lorenzo
Nostro servizio
  

Peppino De Lorenzo, questa domenica, scrive una lettera aperta al dirigente del Sistema Informatico dell'Asl, Giovanni Beatrice (foto) che, da qualche giorno, ha lasciato il servizio per la pensione. Beatrice, senza dubbio, è da ritenersi, come, a ragione, ricorda De Lorenzo, il fondatore indiscusso del sistema operativo d'informatizzazione della locale Azienda Sanitaria.
"Giovanni carissimo, nel momento in cui apprendo che hai raggiunto la pensione, pubblicamente, mi rivolgo a te con l'affetto che l'intera tua famiglia mi ha riservato, sempre ed in ogni occasione.
Affetto che non ha conosciuto tempo.
Alcuno non può che riconoscerti il merito di essere stato tu il fondatore del sistema operativo d'informatizzazione della nostra Asl. Settore, quest'ultimo, estremamente delicato e complesso che tu hai retto con dedizione e professionalità anche se coadiuvato da un numero esiguo di collaboratori.
Dinanzi a difficoltà di ogni tipo, medici ed operatori sanitari, rivolgendoti a te, erano convinti di trovare una guida preziosa.
E chi, come me, ha avuto sempre scarsa familiarità con l'informatica che, in pochi anni, ha condizionato le nostre vite e la professione di tanti, può essere testimone di quanto il tuo aiuto sia stato prezioso.
Come spesso si verifica, purtroppo, in ultimo, i tuoi meriti non sono stati gratificati a sufficienza.
Questa, Giovanni, è la triste realtà, segnatamente oggi, tempo in cui la politica, con prepotenza e potere decisionale, è entrata in tutti gli ingranaggi delle istituzioni.
La vita professionale di tanti di noi è mutata, sottoposta ai voleri del direttore generale di turno, nomine che avvengono, indistintamente, allo stesso modo, a destra ed a sinistra, con le indicazioni del potente del momento, potente, sì, in poltica, ma spesso autentiche nullità nella professione, ammesso che abbiano una professione od almeno un lavoro.
In questo momento, nel formularti, Giovanni, l'augurio di un sereno e meritato riposo, mi è davvero impossibile non andare indietro nel tempo.
Infatti, l'intera mia vita professionale, giorno dopo giorno, è stata allietata dalla costante ed affettuosa presenza di tutti i componenti la tua famiglia.
I tuoi meravigliosi genitori, Arturo ed Elvira, che, fino alla morte, tu e tuo fratello avete seguito con amore infinito, furono i primi assistiti, inizialmente miei e, poi, di mia moglie.
Da subito, con loro si stabilì un bellissimo legame che, indissolubile, è proseguito con voi.
La presenza di tuo padre, ogni lunedì mattina, di buon'ora, prima di recarsi al lavoro, fu assidua al mio studio. Suo desiderio era quello di controllare il valore della pressione arteriosa, ribelle ad ogni trattamento.
Era quella l'occasione per me di conoscere, con orgoglio e dovizia di particolari, le difficoltà incontrate sul cammino tuo e di tuo fratello, nonchè il vostro l'amore per lo studio.
Di quelle mattinate serbo un ricordo dolcissimo.
Costituiva la storia di due ragazzi, tu e Gaetano, che, partiti, un giorno, da una campagna nei pressi del Santuario della Madonna delle Grazie, con le proprie forze, cercarono, riuscendoci, di elevare il ruolo della famiglia nella società.
Tu, infatti, raggiunta la laurea, nel 1990, ti dedicasti all'informatizzazione dell'Asl, mentre tuo fratello Gaetano è divenuto un punto di riferimento della pneumologia sannita.
Ed a questo bisogna aggiungere che entrambi siete rimasti di grande spessore umano e professionale. Senza tema di smentite, ritengo doveroso potere affermare che il vostro vissuto rimane un luminoso esempio per i giovani d'oggi.
Il che dimostra che, quando si è animati da incarnata volontà, anche partendo dal basso si possa ambire a traguardi ambiziosi.
Giovanni carissimo, mi compiaccio con te e Gaetano, anche se gli incidenti di percorso che avete avuto non siano stati pochi.
Io li conosco a fondo avendoli condivisi con voi.
Siate, comunque, fieri del vostro percorso di vita. Il piacere dell'onestà, questo almeno, alcuno potrà mai togliervelo.
Avete, degnamente, onorato i sacrifici dei vostri genitori, Arturo ed Elvira, che, oggi, riposano in pace.
E ciò che conta ancora di più è la condizione di potere guardare negli occhi, a testa alta, i vostri figli. E tanto basta".

comunicato n.168924



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