Benevento, 07-02-2025 14:44 |
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A sinistra si guardava all'Unione Sovietica ed a destra si rimpiangeva il passato fascista. Al centro si tentava di distanziarsi da entrambi
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di Roberto Costanzo |
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Nella seconda metà del secolo scorso (nelle foto del 1948 una imponente manifestazione della locale Associazione Nazionale Mutilati di Guerra con un corteo che si snodò da piazza Castello e giunse fino a Palazzo Paolo V dove si svolse il convegno, in primo piano Raffaele De Caro, parlamentare del Partito Liberale Italiano e ministro dei Lavori Pubblici nel 1944 e poi ministro dei Rapporti con il Parlamento nel 1954), nella seconda metà del secolo scorso, dicevo, qui nel Sannio, oltre ai partiti di Centro (tra cui i liberali, appunto ndd) furono influenti anche i movimenti di destra, figli del fascismo; un po' meno capitò al Partito Comunista Italiano nella città capoluogo, mentre in qualche comune aveva raccolto notevole successo.
Si trattava di estrema sinistra o di estrema destra, ambedue distanti dal Centro democratico, avversari ma non nemici.
Almeno così la pensavano i democristiani e non solo nel Sannio.
A sinistra si guardava all'Unione Sovietica ed a destra si rimpiangeva il passato fascista, mentre al centro si tentava di distanziarsi sia dagli estremisti di destra che da quelli di sinistra, riconoscendo però che anche in un regime totalitario si può registrare qualche dato positivo.
Tuttavia non potevano essere sottovalutate le aberrazioni e le negatività di ogni regime autoritario; oggi invece sembra difficile avviare confronti e dialoghi tra opposte posizioni.
Questo avveniva anche nella nostra provincia, quindi oggi non dovrebbe essere difficile spiegare che durante il ventennio fascista nella città di Benevento non furono fatte solo cose deplorevoli.
Basterebbe fermarsi ai risultati della politica urbanistica dell'epoca, a partire da viale degli Atlantici, a piazza Risorgimento e soprattutto al Rione Libertà.
All'inizio degli anni '50 a Benevento fu eletto anche qualche sindaco di estrema destra, che peraltro non lasciò segni del tutto negativi, tuttavia il periodo della ricostruzione e del rilancio della città fu governato da maggioranze democratiche centriste o di centro-sinistra, sotto l’incisiva guida di memorabili sindaci democristiani, come Mario Rotili e Antonio Pietrantonio.
L'era democristiana si concluse nel 1993, quando ancora una volta fu eletto un sindaco di estrema destra, Pasquale Viespoli, che certamente lasciò anch’egli qualche segno positivo.
Tuttavia non può bastare una buona amministrazione locale per riabilitare un movimento politico di estrema destra o di estrema sinistra.
I risultati, indubbiamente positivi delle maggioranze socialcomuniste, che governavano alcune regioni dell'Italia centrale, non hanno potuto però cancellare le colpe dell'Unione Sovietica, cui si ispiravano i comunisti italiani.
Questo potrebbe dirsi anche quando si prende atto di qualche buon governo locale di sinistra.
Con questo si vuol dire che anche un'amministrazione retta da partiti liberaldemocratici può commettere errori, e così pure che un’amministrazione locale legata a movimenti dispotici di estrema destra o di estrema sinistra può fare qualcosa di buono; tuttavia questo non può bastare per dire che tra democrazia e dittatura esistano solo formali differenze di colore politico.
Nel Sannio vi è stato anche il caso di un sindaco liberale, democraticamente eletto negli anni '50, il quale durante l’epoca fascista era stato podestà nello stesso Comune.
Da podestà aveva saputo fare cose buone, ma non altrettanto aveva fatto da sindaco eletto democraticamente e difatti fu costretto a dimettersi. Questo non vuol dire che tra democrazia e dittatura non vi siano differenze.
Indubbiamente, anche attraverso la storia della Dc sannita possiamo capire se oggi un partito di destra sia lo stesso soggetto estremista del secolo scorso; e così pure se gli eredi del Pci siano ancora totalitari e filosovietici.
Dalla risposta che sapremo ricavare potremo capire se la democrazia ed il pluralismo possano essere di casa anche a destra e a sinistra. E non solo a centro.
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