Benevento, 28-01-2025 12:04 |
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"Dal sangue versato al sangue donato" e' stato il motto che ha contraddistinto la manifestazione a ricordo della strage di Capaci
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Nostro servizio |
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La vicenda, terribile, che ci ha accompagnati in questi ultimi 33 anni, l'abbiamo vissuta, praticamente tutti, ascoltando ed osservando i resoconti dei telegiornali sia nei momenti immediatamente successivi all'eccidio che negli anni successivi nel ricordo del fatto delittuoso.
Oggi quella macchina denominata "Quarto Savona Quindici", ferma con il contachilometri a 100287, a quel terribile momento dello scoppio, auto in cui viaggiava la scorta dei magistrati, è giunta qui a Benevento ed è stato un pugno nello stomaco vedere da vicino quell'ammasso informe di lamiere così ridotta doppo lo scoppio in cui persero la vita Giovanni Falcone e la moglie Francesca Morvillo, anche lei magistrato. Con loro morirono anche gli agenti di scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo ed Antonio Montinaro che persero la vita il 23 maggio 1992 nell'attentato stragista che la mafia pose in essere sull'autostrada, nei pressi dell'uscita per Capaci.
La presenza di quest'auto è stata voluta per avvicinare i giovani ai temi della legalità e della solidarietà sensibilizzandoli sull'importanza di valori fondamentali della società come il rispetto delle regole e la cultura della donazione del sangue.
Alla manifestazione, disturbata dalla pioggia ma che ha indotto nessuno a lasciare il luogo della manifestazione, ha preso parte, tra gli altri, anche Tina Montinaro, presidente dell’Associazione Qs15 e moglie di Antonio Montinaro, capo-scorta scomparso a Capaci.
Oltre trent'anni fa, abbiamo detto a Tina Montinaro, napoletana, in un nostro breve colloquio, la tragedia che l'ha colpita negli affetti più cari.
Oggi, trentatré anni dopo, ritiene che ci siano ancora le condizioni per il compimento di una strage così terribile?
No, ci ha risposto, e con questa affermazione voglio essere positiva.
Penso che non ci siano più quelle condizioni di un tempo perché i mafiosi hanno capito che non gli conviene fare le stragi. Si danno la zappa sui piedi da soli perché tra le tante cose, con quel gesto essi sollecitano un intervento dello Stato che deve essere forte. Sono stati arrestati tutti gli stragisti. Però è chiaro che questo non significa che la mafia non ci sia più e che l'abbiamo sconfitta o che l'abbiamo vinta.
Oggi essa agisce in maniera diversa, è nei posti di potere E' rappresentata da persone che hanno studiato e che si sanno muovere diversamente e quindi, se vogliamo, è anche più pericolosa.
Di quei momenti terribili, abbiamo ancora detto a Montinaro, che cosa ricorda dopo tanti anni?
Guardi, ci ha risposto, io non ho mai dimenticato nulla di quei momenti proprio perché il mio impegno poi mi porta tutti i giorni a stare in mezzo a tante gente, a conoscere tanti giovani, e spiegare loro quello che è successo. E' chiaro quindi che tutti i giorni torno a quel 23 maggio.
Lei prosegue, abbiamo per ultimo detto a Montinaro, con la sua Associazione, nell'azione di tenere vivo non solo il ricordo di suo marito ma anche di quell'evento e delle altre vittime di quella strage.
Certamente sì, ci ha risposto. Continuo a portarne avanti la memoria anche perché sono la moglie di Antonio Montinaro e non mi ritengo esserne la vedova perché andiamo avanti e mio marito mi riempie la vita tutti i giorni.
I nostri giovani non devono quindi dimenticare che abbiamo anche avuto grandi uomini come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino che volevano cambiare questo Paese, ha concluso Montinaro.
A questo punto è intervenuto il sindaco Mastella citando un aneddoto americano che dice che Dio salva l'umanità, nonostante le sue tragedie ed i suoi modi sconnessi di procedere nella storia, grazie a dieci persone che riescono nonostante la loro volontà ad essere riferimento di tutti.
Credo che Giovanni Falcone sia stato un grande riferimento per la nostra comunità nazionale mettendo paletti a difesa delle garanzie democratiche e mettendo paletti rispetto all'avanzare della criminalità organizzata, ha proseguito Mastella.
Il gesto di oggi deve lasciare una forma di scia nella coscienza popolare di tutti noi.
Ecco perché questo patto tra generazioni per ricordare nella memoria questi fatti tragici, così come ieri si è fatto per la Shoah e per il popolo ebreo.
Oggi però è anche la giornata in cui si ricorda la donazione del sangue, ha detto il sindaco.
Secondo stime che ci vengono consegnate, dobbiamio prelevare allo stato sangue all'estero perché. la generosità degli italiani è calata fortemente. E sono pochi anche i giovani che fanno donazioni, appena il 21%, e qui invito tutti voi a donare facendo così un gesto di grande generosità nei confronti di persone che hanno difficoltà di natura sanitaria e che ne hanno bisogno.
A seguire dopo il sindaco Mastella ha preso la parola il prefetto Raffaela Moscarella che ha esordito dicendo di essere contenta di una partecipazione così numerosa tra studenti ed autorità.
Abbiamo voluto fortemente, con il Comune e con l'Associazione DonatoriNati presieduta in Campania da Tommaso Delli Paoli, creare questo momento molto importante perché ci ritroviamo nel ripensare ad un pezzo della nostra storia, doloroso ma significativo.
E' stato un momento importante perché poi da esso è scaturita la rinascita anche nella lotta alla criminalità organizzata.
Quel giorno hanno perso la vita sia i due magistrati ma anche gli uomini della scorta.
Ringrazio la signora Montinaro, ha proseguito il prefetto, che ha voluto essere presente perché lei, come spero faremo tutti noi, ha fatto del suo dolore un impegno nei confronti di tutta la collettività.
Speriamo che oggi si possa veramente raccogliere il motto di questa giornata che è: Dal sangue versato al sangue donato che è un bellissimo accoppiamento e riferimento perché dal sangue di questi testimoni di giustizia dobbiamo passare alla donazione che è comunque un gesto di solidarietà.
A questo punto, concluso l'intervento del prefetto, c'è stata la cerimonia dello scoprimento delle teca che era avvolta nel tricolore e che conteneva l'auto "Quarto Savona Quindici" in cui hanno perso la vita gli uomini della scorta di Falcone.
Una visione drammatica e fortemente emotica e che, siamo certi, lascerà il segno, più di ogni altro gesto o discorso, in chiunque abbia oggi vissuto questo momento.
Ci si è quindi trasferiti al vicino Teatro Comunale per l'incontro con gli studenti delle scuole superiori ed al quale ha partecipato Tina Montinaro.
Intanto, l'appello lanciato a donare sangue ci è parso fosse stato raccolto vista la fila che si è formata dinanzi all'autoemoteca della Frates, dove il personale medico autorizzato ha accolto i volontari donatori.
Il sangue raccolto sarà poi trasferito all'Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale "San Pio".
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