Benevento, 26-01-2025 17:31 |
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Calcio, Serie C: Il malato non e' guarito e l'impressione e' che la situazione non stia migliorando. A Foggia il Benevento non va oltre il pareggio
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di Luca Pietronigro |
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Foggia (4-2-3-1): Perina; Silvestro (82 Danzi), Salines, Camigliano, Vezzoni; Tascone, Da Riva (88' Brugognone); Orlando (73' Felicioli), Emmausso, Zunno (73' Sarr); Murano (88' Santaniello). A disposizione (De Simone, De Lucia, Marzupio, Dutu, Ascione) Allenatore Luciano Zauri
Benevento (3-4-1-2): Nunziante; Berra, Capellini, Tosca; Veltri, Viviani (72' Acampora), Prisco (59' Agazzi), Ferrara; Manconi; Perlingieri (72' Lamesta), Lanini. A disposizione (Manfredini, Lucatelli, Sena, Starita, Oukhadda, Borello, Carfora) Allenatore Gaetano Auteri
Arbitro: Fabrizio Ramondino di Palermo
Assistenti: Veronica Martinelli di Seregno e Michele Piatti di Como
IV Uomo: Giuseppe Vingo di Pisa
Reti: 35' Emmausso, 46' pt Capellini, 69' Lanini, 89' Emmausso
Ammoniti: Salines (F); Perlingieri, Acampora, Lamesta (B)
Angoli: 7-3
Recupero: 2' pt; 5' st.
Il malato non è guarito e l'impressione è che la situazione non stia migliorando.
Il Benevento Calcio è uscito con un pareggio per 2-2 dalla trasferta di Foggia, venendo beffato nel finale sulle solite imprecisioni difensive che, alla lunga, continuano a togliere punti.
A nulla è servito il cambio di modulo, con una formazione più raccolta con il passaggio alla difesa a tre, perché si è continuato tremendamente a soffrire lì dietro dove, lo ribadiamo, si sente l'assenza di un leader che comandi tutto il reparto.
Non lo è Berra che, rispetto alla scorsa stagione, non si sta ripetendo, non lo è Tosca, che per la verità non lo è mai stato nemmeno ai tempi della Serie A, e nemmeno Capellini il quale, nonostante sia stato schierato in una posizione a lui più congeniale, non fornisce le giuste garanzie.
Non ce ne voglia il portiere, il giovane Nunziante, ma anche lui non offre quella sicurezza che una squadra che vuole vincere il campionato deve avere; ad interventi che a volte sanno del miracoloso ne alterna altri, come in occasione della seconda rete di Emmausso, che lasciano a desiderare.
Ha diciassette anni, deve maturare ma la domanda che ci poniamo è questa: Il Benevento può aspettare che il ragazzo faccia esperienza?
Il discorso fatto per l'estremo difensore può essere esteso anche al centrocampo, a Prisco in particolare, anche quest'oggi autore di una prova sottotono, ed all'attacco dove Perlingieri non è ancora quella punta smaliziata che tante squadre hanno.
Insomma, come abbiamo poco sopra detto, il Benevento può aspettare che maturino i suoi giovani?
Intanto, le avversarie proseguono nella loro marcia, il Cerignola ha fatto quello che la Strega non è stata capace di fare ciò di espugnare il "Viviani" di Potenza, l'Avellino ne ha rifilate tre al Latina mentre il Monopoli, nuova capolista solitaria, ha battuto la Cavese e nel prossimo turno ci sarà al "Ciro Vigorito" proprio lo scontro diretto.
Venendo alla cronaca, nel Foggia Luciano Zauri deve fare di necessità virtù.
La società, visto l'andazzo ben al sotto delle aspettative, ha deciso di effettuare un ridimensionamento ed in tale ottica è da leggere la cessione di Millico alla Ternana e la probabile di Murano a Crotone.
Il tecnico di casa, però, non bada troppo a queste cose ed inserisce nell'undici iniziale tutti i big.
Così in difesa c'è capitan Salines, che proprio in settimana ha ribadito, con tanto di comunicato stampa, che resterà in rossonero fino al termine del campionato, Orlando, Emmausso e Zunno formano il terzetto dietro la punta che è, appunto, Murano.
Nel Benevento, Gaetano Auteri, viste le diverse assenze per squalifica ed infortunio, opta, come detto, per un cambio di modulo passando al 3-4-1-2.
Berra, Capellini e Tosca formano il terzetto difensivo davanti a Nunziante con Veltri, preferito ancora una volta ad Oukhadda, e Ferrara sugli esterni con Viviani e Prisco al centro.
Davanti Manconi è a supporto di Lanini e Perlingieri.
La prima emozione del match la portano i padroni di casa all'11' su un traversone dalla destra di Silvestro che trova la testa di Emmausso che mette la sfera alta.
L'ex Messina ci prova poco dopo con una conclusione dal limite che finisce fuori.
Al 22', invece, è bravo Nunziante ad intervenire con un prodigioso intervento sulla conclusione di esterno del numero novanta locale con il pallone che viene respinto prima che la difesa spazzi via la minaccia.
Al 35' il Foggia passa meritatamente in vantaggio con Tascone che trova un corridoio per Emmausso che fa partire una conclusione di destro che batte Nunziante.
La risposta del Benevento è in un tiro centrale di Manconi che è facile preda di Perina.
Strega che sfiora il pareggio con Perlingieri che si gira e calcia con il pallone che viene messo poco sopra la traversa dell'estremo difensore di casa.
Rete sannita che è rinviata di una manciata di secondi poiché sugli sviluppi del successivo corner Capellini trova il tocco vincente per insaccare.
La ripresa conil Foggia che si getta subito alla ricerca del raddoppio con Nunziante che è bravo a respingere in tuffo la conclusione di Zunno.
Al 14' rivede dopo lungo tempo il terreno verde nel Benevento Davide Agazzi che prende il posto di Prisco.
Al 24', sempre sugli sviluppi di un calcio d'angolo la Strega trova il raddoppio. A batterlo è Ferrara con Lanini che di testa trova Perina pronto a respingere, sulla respinta ancora l'ex Parma e Reggiana è pronto per il tap-in vincente.
Auteri inserisce Lamesta ed Acampora per Perlingieri e Viviani, mentre nel Foggia ci sono Felicioli e Sarr per Orlando e Zunno.
Al 33' Emmausso ci prova con una punizione con il pallone che si perde sul fondo.
Ancora cambi con Danzi, Santaniello e Brugognone che entrano per Silvestro, Murano e Da Riva per i padroni di casa.
Proprio l'esterno ex Primavera del Benevento si rende protagonista del pareggio seminando il panico sulla fascia sinistra prima di mettere il pallone al centro con la sfera che, deviata da Veltri, viene smanacciata da Nunziante in direzione di Emmausso che conclude di prima intenzione ed insacca, nonostante il disperato intervento di Ferrara sulla linea di porta.
Sull'onda dell'emozione, i padroni di casa vanno vicini anche alla clamorosa rimonta, in pieno recupero, con Vezzoni che centra l'incrocio dei pali.
Le voci dagli spogliatoi
Gaetano Auteri, allenatore Benevento
"Quest'oggi abbiamo cominciato con un po' di timore e di paura, rimanendo schiacciati dietro.
Poi, nel corso della partita siamo cresciuti, soprattutto nel secondo tempo.
Abbiamo capovolto la partita con merito, a volte abbiamo dosato male dei passaggi anche non difficili negli ultimi metri.
Eravamo anche in controllo della partita, ma abbiamo lasciato vivi gli avversari.
Prima del cambio di Prisco e Viviani avevo chiesto di rimanere con un giocatore dietro davanti alla difesa, mentre a volte ci facevamo trasportare avanti.
Abbiamo preso il secondo gol su un errore, perdendo un po' di attenzione.
Commettiamo errori su tante situazioni e anche con palloni sporchi non siamo stati categorici né imperiosi.
Spesso il pallone rimaneva vivo e questo non deve avvenire.
La squadra è stata, forse, troppo paurosa inizialmente.
Ci dobbiamo scrollare quest’ansia di dosso perché non ci fa bene.
Quello che di buono abbiamo fatto fino a questo momento è dipeso da freschezza mentale.
Nel secondo tempo abbiamo alzato il baricentro e scalato le posizioni, a volte abbiamo subito perché o Viviani o Prisco non mantenevano la posizione.
Abbiamo avuto il merito, però, capovolgere la partita, è stato un peccato commettere un errore a partita praticamente finita.
Rassereniamoci, prendiamo la parte migliore e analizziamo le cose peggiori. Valuteremo quanto fatto.
Non abbiamo mai pensato di essere un tritatutto di questo campionato.
L'esperienza ci porta a dire che in questo girone devi affrontare tutte le squadre.
C'è stato un po' di timore per la prima volta nei primi venti minuti poi ci siamo assestati e abbiamo gestito la gara passando in vantaggio meritatamente.
Qualcuno dei miei non ha fatto una buona partita, come chi ha chiesto il cambio non si era allenato tanto in settimana.
L'unico che è stato continuo tra chi ha chiesto il cambio è stato Viviani, i subentrati sono entrati bene.
Lamesta aveva un piccolo problema al collo.
Dobbiamo andare avanti, rasserenarci e ritrovare l'entusiasmo per giocare come facevamo all'inizio.
Ora c'è una pressione maggiore ma è normale perché ogni squadra cerca di raggiungere i propri obiettivi".
Luciano Zauri, allenatore Foggia
"Continuo a ripetere nel dire che abbiamo un gruppo straordinario.
Abbiamo avuto problemi fisici ed a volte non posso fare i cambi che vorrei a causa della condizione di alcuni.
Chi è sceso in campo ha fornito una grande prestazione ma ero sicuro di questo.
Chi è entrato ha fatto molto bene e vanno fatti i complimenti a tutti.
Con Emmausso ho parlato con lui in settimana ed abbiamo capito quale fosse il problema, poi si è messo a disposizione del gruppo.
Oggi avrebbe potuto giocare anche terzino ma ha fatto molto bene.
Avevamo visto Brugognone in questi giorni e avevamo notato che era un ragazzo di gamba.
Non pensavo sinceramente che avrebbe potuto spaccare la partita così.
Per fortuna Salines può fare sia il centrale che il terzino.
Speriamo di recupero al meglio alcuni calciatori che possono darci soluzioni importanti, sicuramente anche Felicioli ancora non è al meglio.
Non ho mai avuto modo di scegliere i calciatori sul mercato e mi sono sempre adeguato a quello che avevo.
In questo momento, ho chiesto qualcosa perchè abbiamo oggettivamente problemi numerici.
Emmausso ha fatto l'esterno con compiti difensivi e lo ha fatto bene perché il suo atteggiamento è cambiato.
I ragazzi sono da elogiare, anche se a volte i risultati non ci premiano, perché non hanno mai sbagliato l'atteggiamento.
Credo che il pareggio possa essere giusto.
La vittoria l'avremmo presa volentieri ma è anche vero che fino a pochi minuti dalla fine perdevamo.
Ho detto ai giocatori di non vedere cosa era successo prima di rientrare negli spogliatoi, perché quel gol non doveva demoralizzarci.
Siamo condannati a guardare la classifica perché siamo a filo e non guardiamo né su né giù".
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