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Benevento, 30-12-2024 14:44 ____
Questa nuova maggioranza sta solo compiendo un attentato a quello che la Provincia sta dando al territorio ha detto Lombardi
Domani il Consiglio provinciale si riunira' nuovamente ma i mastelliani non saranno soli. Saranno presenti anche i consiglieri del Pd e del Centrodestra con la sola assenza di Raffaele De Longis in vacanza ma con cinque voti per parte non si approva nulla. Atteggiamento piu' deciso e sgombero da ambiguita' da parte della nuova maggioranza dopo l'intervento dei vertici nazionali
Nostro servizio
  

La nuova maggioranza alla Rocca dei Rettori dà le carte e decide di mandare deserta la seduta del Consiglio provinciale convocata per stamane con 27 punti all'ordine del giorno (nella prima e seconda foto in basso i posti della già minoranza occupati dai giornalisti).
Un segnale inequivocabile, dal punto di vista amministrativio, ma soprattutto politico, teso a far capire, soprattutto alla pubblica opinione ed all'elettorato, che i mastelliani alla Provincia non hanno più la maggioranza che sorregge la presidenza di Nino Lombardi.
Siamo però solo al primo round di una partita che si preannuncia lunga e defaticante a cominciare da domani allorquando è stata già convocata la seconda seduta del parlamentino sannita, stesso orario alle 11.00, dove, però, la strategia della nuova maggioranza dovrà essere già mutata visto che, per legge nazionale e per regolamento provinciale, in seconda convocazione il quorum per aprire la seduta e mantenerne la validità legale, passa ad un terzo dei suoi componenti e quindi basteranno 4 consiglieri provinciali per far tenere il Consiglio ed approvare tutti i punti all'ordine del giorno. Di mastelliani ne sono rimasti 5, presidente compreso.
Dunque, se la maggioranza vuole evitare già la sua prima débâcle, dovrà essere presente con tutte le sue componenti, Pd, Fratelli d'Italia e Forza Italia, con un totale di 6 consiglieri provinciali, e respingere tutto o in parte, magari gli argomenti più rappresentativi tra cui certamente il Documento Unico di Programmazione (Dup), propedeutico all'approvazione del Bilancio di Previsione all'esame a gennaio, l'ordine del giorno.
Queste sono le carte in tavola.
Bisognerà vedere come saranno giocate.
La cronaca di stamane ci ha consegnato la liturgia, inevitabile, dell'appello nominale in Aula, svoltosi poco dopo mezzogiorno, un'ora dopo l'orario di convocazione, così come prescrive il regolamento, e la constatazione, da parte del segretario generale, che con 5 presenti (Lombardi, Capuano, Panunzio, Ciervo e Iannace) non c'erano i numeri per dichiarare valida la seduta che, viceversa, è stata definita deserta.
A questo punto il presidente Lombardi, nel dare appuntamento a domani, si è concesso alle domande dei giornalisti.
C'è stato dunque un sostanziale cambiamento alla Rocca dei Rettori dove la maggioranza è divenuta ufficialmente minoranza, abbiamo sottolineato a Lombardi.
No, ci ha risposto il presidente prendendola alla larga, il cambiamento della Rocca non avverrà mai e questo per semplice dato storico.
Quello che invece è avvenuto è di carattere politico e non cambia il dato numerico ma le appartenenze.
Se ripercorriamo il dato elettorale il presidente è stato eletto con il 74% dei voti degli elettori aventi diritto e rimane dunque presidente.
La legge Delrio afferma peraltro che non è sfiduciabile e questo non lo dico per girare lo sguardo alla poltrona che poco mi interessa.
Non frequento per mia scelta né le poltrone e né i caminetti, ha proseguito Lombardi.
Per quanto riguarda i gruppi politici sono variati per scelte e quindi oggi non c'è il numero per tenere la seduta.
La facoltà della partecipazione è stata ampiamente data, anzi la conferenza dei capigruppi così come la convocazione delle Commissioni hanno rappresentato i momenti istituzionali dove era possibile apportare le proprie istanze, quelle del territorio, così lo si può fare tramite gli emendamenti.
Noi le abbiamo convocate queste parti istituzionali ma non c'è stata la partecipazione di alcuni gruppi politici.
Pertanto il problema non me lo pongo e dunque per senso di responsabilità, insieme ai consiglieri provinciali presenti oggi, voteremo il Documento Unico di Programmazione (Dup) che è propedeutico al bilancio ed alla ricognizione delle partecipate.
Peraltro se non è approvato entro il 31 dicembre, cioè domani, incorreremo anche in un atto sanzionatorio.
Nel Documento è anche scritto per la prima volta che non c'è una società da noi partecipata che non stia tracciando un percorso anche di attivismo e di ricaduta sul territorio.
E' così per Sannio Europa e per la rete museale che è attenzionata da tutti.
La Samte registra per la prima volta lo svuotamento dello Sitr di Casalduni dai rifiuti incendiati per modo da poterlo consegnare ad un Ato che ne aveva legittimità per perseguire la ottimizzazione del ciclo dei rifiuti.
Così come l'Asea con l'investimento più significativo del Mezzogiorno che va dai 500 a 700 milioni di euro per la Diga di Campolattaro.
Nel Dup, anche per l'Asea, c'è l'approvazione del bilancio e l'affidamento per ulteriori tre anni della Diga.
Vogliamo decapitare le partecipate? ha detto Lombardi.
Se ne assumessero loro la responsabilità.
Come presidente e così i consiglieri oggi presenti, questa responsabilità non ce l'assumiamo.
Il Dup è stato scritto e poteva essere discusso ma non è successo.
In realtà sono questi gli atteggiamenti delle vigilie elettorali per le regionali e per le provinciali dove però non c'è ancora la legge.
Riappropriamoci delle competenze sul turismo, dell'agricoltura, questo è importante.
Tutto mi possono dire ma non che non partecipo alla programmazione della Provincia.
Sull'edilizia scolastica, sulla viabilità e sulle competenze del territorio siamo presenti e non a caso c'è un dato che non può essere mai negato e cioè che le Assemblee dei sindaci mai sono state così partecipate.
Quando si parla di ricadute sul territorio bisognerebbe mettere da parte le strategie che non sono neanche politiche.
Stiamo solo compiendo un attentato a quello che la Provincia sta dando al territorio.
Sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) siamo in assoluto quelli che hanno intercettato più fondi con i 60milioni di euro per la edilizia scolastica e poi per la mobilità con i 100 milioni per la Fondovalle Isclero, la Fortorina e la Fondovalle Vitulanese.
Domani, abbiamo chiesto a Lombardi, il quorum scende a 4 consiglieri, numerri che sono nelle vostre possibilità disponendo di 5 consiglieri provinciali.
Forzerete la mano ed utilizzerete questa possibilità che vi viene data o resterete in attesa di un confronto che possa essere chiarificatore e consenta di andare avanti per il tempo che ancora resterà a questa consiliatura ed a questa presidenza?
Non ci saranno, attese, ci ha risposto deciso il presidente.
In seconda convocazione saremo presenti ed i consiglieri che hanno condiviso già oggi l'Aula, voteranno per approvare atti importanti quali il Dup, atto propedeutico al bilancio e la ricognizione delle società partecipate e l'affidamento ad Asea per ulteriori tre anni della Diga.
Noi saremo qua e tratteremo tutti gli argomenti all'ordine del giorno.
Non parlassero di condivisione, piuttosto facessero chiarezza tra di loro se riconoscono la Provincia come ente importante per il territorio o se si può giocare anche su queste cose e mettere a rischio le partecipate ed un bilancio che prevede fondi per il territorio.
Noi faremo la nostra parte e la faremo responsabilmente tenendo anche lontano le appartenenze.
Sin qui Lombardi.
Domani, dunque, nessun atteggiamento attendista. Si va alla conta ed allo scontro se occorre.
La ex minoranza oggi maggioranza sarà in Aula.
Mancherà certamente il consigliere del Pd, Raffaele De Longis, in vacanza all'estero, ma con i cinque voti disponibili per ciascuna delle due formazioni che si confrontano, non si può approvare nulla.
C'è da dire che le posizioni dei tre partiti oggi maggioranza in Consiglio provinciale, Fratelli d'Italia, Forza Italia e Pd, è cambiata rispetto alle dichiarazioni reseci nelle rispettive conferenze stampa, ad eccezione del Pd.
Le voci di dentro ci dicono che c'è stato un intervento locale verso i vertici regionali e da questi ai nazionali per fare in modo che i partiti di centrodestra, il riferimento era forse a Fratelli d'Italia, avessero un atteggiamento più deciso in Consiglio provinciale e che non ci fossero momenti di ritenuta ambiguità.
Fratelli d'Italia smentisce decisamente questa circostanza.
Intanto Forza Italia ha dichiarato che la crisi politica è ormai conclamata.
Il presidente Lombardi non ha più una maggioranza e l'Ente è di fatto ingovernabile, affermano i consiglieri provinciali di Forza Italia, Vincenzo Fuschini e Anna Iachetta, hanno commentato il mancato svolgimento della seduta consiliare di oggi.
La paralisi amministrativa è sotto gli occhi di tutti. Lombardi continua a ignorare la realtà, cercando di mascherare l’assenza di una maggioranza con decisioni prese in cerchie ristrette e fuori dai luoghi istituzionali. Ma senza numeri non si governa. Siamo alla fine di un ciclo politico che presto si riscontrerà anche in altre realtà.
Non è accettabile che la Provincia venga trascinata in un caos istituzionale. Occorre una presa di coscienza immediata e un cambio di passo radicale.
E' il tempo della responsabilità, hanno concluso Fuschini e Iachetta.
Presa di posizione importante anche da parte di "Fratelli d'Italia" che ha dichiarato che, se Lombardi non convoca il tavolo, sarà presente per votare contro.
Il Consiglio provinciale di Benevento non si è potuto svolgere a causa della mancanza del numero legale, determinata anche dalla nostra scelta di non partecipare ai lavori.
Questa decisione è stata presa per ribadire la necessità di istituire un tavolo di confronto politico permanente, poiché il presidente della Provincia, Nino Lombardi, non può ignorare il fatto di non avere più la maggioranza in Consiglio e, di conseguenza, non può continuare a governare in maniera autonoma senza il coinvolgimento delle altre forze politiche in Consiglio.
Domani, 31 dicembre, tuttavia è ancora prevista la seconda convocazione del Consiglio provinciale.
Abbiamo chiesto formalmente al presidente di non chiudersi nella Rocca trasformandola in una torre di avorio, di rinviare i lavori istituendo il tavolo di confronto politico, evitando la paralisi istituzionale, considerando che all'ordine del giorno c'è anche il Dup, un documento fondamentale che necessita, allo stato attuale, del coinvolgimento di tutte le forze consiliari.
Diversamente, se il presidente Lombardi dovesse decidere di forzare la mano e procedere comunque con il Consiglio, "Fratelli d’Italia" sarà presente esprimendo il proprio voto contrario nel merito e nel metodo. 
Invitiamo inoltre il Partito Democratico, che in questi giorni ha tentato di dare lezioni al centrodestra senza successo, a dimostrare coerenza.
Domani si presentino in aula e votino contro il Dup, se davvero vogliono rivendicare il loro ruolo di opposizione.
Ogni consigliere ha il dovere di adempiere al proprio mandato e di mettere da parte eventuali impegni personali, inclusi quelli vacanzieri.
"Fratelli d’Italia" continuerà a lavorare con responsabilità e nell’interesse del territorio, ma non accetterà una gestione autoreferenziale della Provincia, ribadendo il pieno sostegno alle azioni poste in essere dai nostri rappresentanti Mauriello e Agostinelli in seno al Consiglio provinciale. 
Non c’è nessun input da Roma (il partito nazionale ha cose più serie cui pensare), nessun contrasto personale con Lombardi, Mastella e nessun altro, solo una questione di natura politica pure abbastanza semplice: sono cambiati i numeri, il presidente non ha più la maggioranza e, quindi, per l'interesse del territorio e dei cittadini della provincia di Benevento è necessario aprire il confronto con tutti i gruppi rappresentati in Consiglio, oppure sarà Lombardi il solo responsabile di una crisi istituzionale che non giova a nessuno.

 

 

comunicato n.168195



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