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Benevento, 20-11-2024 10:35 ____
Restaurato il dipinto di San Giovanni Battista de la Salle che adornava la cappellina dell'omonimo Collegio
Se non possiamo riscrivere la storia con l'orgoglio ne' far cadere l'oblio sulla storia, cogliamo l'occasione per promuovere una pinacoteca civica o diocesana nella quale conservare ed esporre le opere di arte sacra patrimonio del territorio, scrive Carmine Meoli
Redazione
  

Promuovere una pinacoteca civica o diocesana nella quale conservare ed esporre le opere di arte sacra patrimonio del territorio.
E' questa l'idea lanciata da Carmine Meoli.
"Gentile direttore - ci scrive - ringraziamo le curie romane di un paio di ordini religiosi per essersi fatte carico della salvaguardia e custodia di opere d'arta sacra a rischio di abbandono nel beneventano.
Nella sfondo della foto la immagine di San Giovanni Battista de la Salle che adornava la cappellina dell'omonimo Collegio.
Il dipinto è stato tempo fa e previa competente autorizzazione trasferito a Roma nella Casa madre dei lasalliani sottraendolo ai rischi di abbandono o furto dopo che l'immobile è stato dato in uso ad Unisannio e al Conservatorio "Nicola Sala".
Di recente si è avuta notizia circa l'uso del Teatro mentre la Cappella non è adibita a funzioni di culto né ad altre funzioni.
I lasalliani, custodi del dipinto, hanno anche provveduto ad un provvidenziale restauro restituendolo allo splendore originario.
Sorte simile sembra quella della icona della Madonna dalle tre mani un tempo venerata nella Abbazia di Santa Maria in Gruptis (Foglianise/Vitulano).
Grazie alla ricerca di una studiosa di arte, l'originale della icona è stato rinvenuto nella Casa madre delle Suore Compassioniste in Roma.
Alle Compassioniste e alla loro superiora è dovuta gratitudine per aver raccolto e custodito la preziosa icona.
All'esame di studiosi, l'icona risulta rimaneggiata per gli interventi pittorici successivi rispetto alla origine, risalente tra la fine del XII e l'inizio del XIII secolo d.C.
Le modifiche apportate sono databili alla metà del XVII secolo ma manca un restauro che ne recuperi i tratti originali.
A parte i dipinti trasferiti altrove, non mancano nelle chiese beneventane pitture di Pompeo Landolfo, Luca Giordano, Paolo De Matteis, Giuseppe Castellano o Giovanni B. Lama ma quello che manca è una inventario o meglio una guida che indichi agli amanti dell'arte come e dove ammirare tali operare.
Manca sommessamente un'iniziativa per riportare e rendere visitabili a Benevento i dipinti che in assenza di cura locale sono custoditi presso Case generalizie a Roma .
Se non possiamo riscrivere la storia con l’orgoglio né far cadere l’oblio sulla storia, cogliamo l'occasione per promuovere una pinacoteca civica o diocesana nella quale conservare ed esporre le opere di arte sacra patrimonio del territorio".

comunicato n.167393



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