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Benevento, 17-11-2024 11:09 ____
Il contrasto alla criminalita deve essere fatto con leggi giuste e con l'opera delle Forze dell'ordine ma anche con i portatori del Vangelo
Scegliere di onorare la drammatica vicenda di Antonio Cestari, attraverso il riconoscimento che oggi abbiamo assegnato, e' l'espressione di un processo di elaborazione intelligente di un dolore collettivo, una ferita ancora aperta per chi lo ricorda e l'ha conosciuto ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi a San Lorenzello
di Fioravante Bosco
  

Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, è tornato nel Sannio a San Lorenzello, dopo la visita del 20 ottobre scorso a Puglianello, ospite del sindaco Francesco Maria Rubano, in occasione del 75° anniversario dell'autonomia del Comune della Valle Telesina.
Piantedosi, originario di Pietrastornina (Avellino), ha raccolto l'invito dell'Ente Culturale San Lorenzo Martire "Nicola Vigliotti", presieduto da Alfonso Guarino, consesso che proprio quest'anno ha festeggiato i 40 anni di attività.
La cerimonia è iniziata con trenta minuti di ritardo rispetto al previsto ma è filata liscia sino alla fine.
Gli indirizzi di saluto sono spettati al sindaco di San Lorenzello, Antimo Lavorgna, e al sindaco di Pietrastornina, Amato Rizzo.
Subito dopo è stata deposta una corona di alloro alla lapide in memoria dell'appuntato di pubblica sicurezza Antonio Cestari, nativo di San Lorenzello, trucidato a Milano l'8 gennaio 1980, insieme agli altri due agenti Rocco Santoro e Michele Tatulli, da un commando delle Brigate Rosse, che rivendicò l'attentato con questa frase: "Benvenuto al Generale Dalla Chiesa!".
Il generale dei Carabinieri Dalla Chiesa, come si ricorderà, pochi giorni prima era stato nominato capo della divisione Pastrengo, con competenza su Milano e su tutta l'Alta Italia.
Subito dopo è stata svelata l'effige "Giustizia e Legalità", a firma del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, nella quale si può leggere: "Legalità e giustizia, per esistere, hanno bisogno l'una dell'altra; una legge, per essere buona, deve essere orientata al bene, così come non si può fare il bene senza che ci siano buone regole da rispettare.
Questo legame indissolubile, che ci permette di vivere in società, si regge sull'esempio di uomini retti e liberi, uomini che ci hanno insegnato a decidere secondo giustizia e ad agire nel rispetto di regole giuste.
Uomini come Antonio Cestari, poliziotto, eroe di San Lorenzello, vittima del terrorismo mentre con abnegazione compiva il suo dovere.
La memoria del suo sacrificio, custodita in queste parole, possa guidarci sempre nell'adempimento delle nostre responsabilità".
Successivamente, nella sala del Consiglio di Palazzo Massone, alla sola presenza dei membri dei direttivi del Circolo "Petra Strumilia" di Pietrastornina, di cui è presidente proprio Matteo Piantedosi, e dell'Ente Culturale "Nicola Vigliotti" di San Lorenzello è stato sottoscritto il protocollo d'intesa "Cultura, Arte, Amicizia e Pace".
Nell'ambito di tale protocollo, sottoscritto con Prefettura di Benevento, Forze dell'ordine, Procura della Repubblica e il Circolo "Petra Strumilia", è stata prevista la premiazione di istituzioni scolastiche e di persone che operano in diversi settori di competenza, e che per la loro passione e responsabilità quotidiana contribuiscono a diffondere esempi, in cui prevale l'interesse collettivo.
Si è passati, quindi, nella Sala Giardino Storico di Palazzo Massone, dove hanno portato l'indirizzo di saluto il presidente dell'Ente Culturale "Nicola Vigliotti", Alfonso Guarino, il quale ha sostenuto che "diffondere la cultura dei valori civili, è questo l'obiettivo del protocollo Interistituzionale sottoscritto tra l'Ente Culturale San Lorenzo Martire, Nicola Vigliotti e il Circolo Socio Culturale Petra Strumilia.
La legalità è qualcosa di profondo, perché permette di capire quali sono i diritti e i doveri, e quali gli strumenti per farli rispettare: è un sentimento culturale che tutti devono sentire e fare proprio.
Bisogna quindi educare al valore del vivere insieme, nel reciproco rispetto delle libertà individuali.
Trasmettere alle nuove generazioni esempi di legalità e l'amore per le proprie radici".
E' così che nasce il Premio Nazionale Legalità e Giustizia.
Subito dopo, per un altro indirizzo di saluto, ha preso la parola Luciano Lombardi, presidente onorario dell'Ente Culturale "Vigliotti” ed ex vice direttore del Gr1 e del Tg1 regionale, il quale ha detto che "l'Ente Culturale svolge un ruolo importante per il nostro Paese e per la nostra provincia, e proprio per questo come famiglia Lombardi abbiamo voluto concedere loro, in comodato d’uso, la sede in questo storico Palazzo".
Rivolgendosi al ministro Piantedosi, ha aggiunto: "Questa è la serata della legalità, le siamo veramente grati perché lei rappresenta la vera Legalità in Italia e le Istituzioni sane, quindi la invitiamo a ritornare ancora una volta a San Lorenzello".
Il giornalista Rai, Vincenzo Perone, peraltro originario di Cusano Mutri, ha condotto poi la cerimonia della consegna del Premio Nazionale Giustizia e Legalità, che per il 2024 è stato conferito a: Ict Campus - Its Academy; Istituto Tecnologico Superiore per le tecnologie dell'Informazione, della Comunicazione e dei Dati, Benevento; Istituto Comprensivo Statale "J. F. Kennedy", Cusano Mutri; Istituto Istruzione Superiore "Carafa", Cerreto Sannita; don Matteo Prodi, presidente Cooperativa Sociale iCare, Cooperativa Sociale di Comunità; don Antonio Coluccia, noto per la sua attività contro lo spaccio di sostanze stupefacenti e per il suo impegno sociale a sostegno dei più fragili e della legalità; Marco Impagliazzo, presidente Comunità di Sant'Egidio; Aldo Balestra, giornalista; Fortunato Ciardiello, direttore del Dipartimento Medico-Chirurgico di Internistica clinica e Sperimentale, ordinario di Oncologia Medica, responsabile dell'Unità Operativa campana di Oncologia ed Ematologia Università degli Studi della Campania "Luigi Vanvitelli", membro e tesoriere dell'Esmo (European Society of Medical Oncology), ed esperto nello sviluppo di nuovi farmaci nel trattamento delle neoplasie.
L'intervento conclusivo della manifestazione è spettato all’ospite d'onore Matteo Piantedosi, attuale ministro dell'Interno, che ha voluto rimarcare: "Il contrasto alla criminalità deve essere fatto con leggi giuste, come abbiamo scritto fuori, e con l'opera irrinunciabile delle Forze dell'ordine, ma anche con gli educatori, con i portatori del Vangelo.
In alcuni casi, qualcuno dice che lo Stato non c'è, ma lo Stato è fatto di uomini e ha le sue difficoltà, e chi è impegnato nelle istituzioni lo sa.
L'importante è dare un messaggio di speranza alla gente che le cose possano cambiare in meglio.
Sull'immigrazione stiamo sperimentando corridoi umanitari come nessun Paese al mondo; andiamo noi a prendere gli immigrati che scappano da guerre, da persecuzioni e da situazioni di difficoltà, e facciamo sì che queste persone non debbano rivolgersi al crimine dei trafficanti di esseri umani.
Questo è molto importante perché, una volta giunti in Italia, queste persone fungono da integrazione delle piccole comunità site nelle aree interne del Paese, anche per non far chiudere le scuole.
Scegliere di onorare la drammatica vicenda di Antonio Cestari, attraverso il riconoscimento che oggi abbiamo assegnato, è l'espressione di un processo di elaborazione intelligente di un dolore collettivo, una ferita ancora aperta per chi lo ricorda e l'ha conosciuto. Abbiamo imparato a fare memoria, perché non ci devono essere solo lacerazioni che sanguinano e non si rimarginano mai; ridurre la memoria delle stragi alla sola narrazione ci fa perdere di vista l'attualità e le responsabilità che ognuno di noi quotidianamente è chiamato.
L'eroismo di Antonio Cestari deve perciò oltrepassare i confini della storia".
Poi il ministro, rivolgendosi ai premiati, ha aggiunto: "Si può essere eroi anche facendo piccole cose, lavorando per chi ha bisogno di aiuto; questo premio è dedicato a chi fa della propria vita una missione.
Chi ha avuto questo premio accetta e riconosce implicitamente il grande sacrificio di Antonio Cestari.
La grande storia è fatta di piccole storie che diventano enormi non solo perché in essa si riflettono i trascorsi dell'intera Nazione, ma anche perché nelle piccole storie dei nostri uomini, dei nostri eroi di prossimità, si fonda e si struttura l’identità dei territori a cui quegli uomini appartengono e sono patrimonio.
Chi passa per questi luoghi, per San Lorenzello, incontra anche la memoria, il sacrificio e il senso dell'eroismo per la Libertà e la Legalità di cui è stato vittima Antonio Cestari.
Se i paesi si svuotano, si svuota l'identità sociale e culturale dell'Italia e questo non è più accettabile".

 

 

 

comunicato n.167343



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