Benevento, 11-11-2024 15:45 |
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Qual e' il costo dell'ignoranza? Uno su tutti. Quando al potere trovi coloro che sono arrivati li' dove sono come "cavalier serventi"
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di Guido Tortorella Esposito, docente universitario |
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E' molto noto l'aforisma di Derek Bok, membro dell'Ufficio della Presidenza dell'Harvard University: "Se pensate che l'istruzione sia costosa, provate con l'ignoranza".
Ho provato a riflettere su queste parole e sulla funzione della formazione, rafforzando il mio convincimento che la funzione formativa non può essere ridotta alla mera formazione di competenze, da vendere sul mercato.
La funzione formativa deve, piuttosto, mirare alla formazione di coscienze, stimolando la curiosità degli individui, liberandoli dalle "credenze" e instradandoli su un eterno sentiero di crescita senza fine.
Tendere cioè alla verità, mettersi sempre in discussione per comprendere se stessi e i fenomeni del mondo circostante.
Nietzsche sosteneva in sintesi che esistono due tipologie di uomini: quelli che realizzano i propri desideri e quelli che realizzano i desideri degli altri.
I primi sono forti e non si fanno comandare e i secondi sono deboli e si fanno comandare.
Nietzsche categorizzava gli uomini anche in altro modo: esistono quelli che vogliono sapere e quelli che vogliono credere. I primi sono sempre alla ricerca della verità, desiderano esplorare e andare alla ricerca delle cause dei fenomeni del mondo circostante, mentre i secondi hanno bisogno di credere in qualcosa, senza mai approfondire e mettere in discussione le proprie convinzioni.
Qual è il costo dell'ignoranza?
Uno su tutti. Quando al potere trovi coloro che sono arrivati li dove sono, contribuendo come "cavalier serventi" ai desideri di qualcun altro, ci si trova di fronte a dei sempliciotti pericolosi per il bene comune, a cui qualcuno ha attribuito un potere e un riconoscimento sociale, che altrimenti non gli sarebbe mai stato riconosciuto da nessuno.
Questi soggetti sono pericolosi, perché per un proprio interesse personale, che Aristotele definirebbe crematistico, operano con la res publica in maniera funzionale a far ciò che gli viene chiesto da chi gli ha dato potere, senza farsi troppe domande.
Il suo obiettivo è solo il riconoscimento economico e sociale che deriva da questo potere, per sentirsi adulato dalle masse che gli ronzano attorno.
Non ha e non può avere altri interessi.
Soggetti di questo tipo sono facili da trovare, perché è più facile appartenere alla categoria di coloro che hanno bisogno di credere in qualcosa, piuttosto che andare alla ricerca della verità, ed è più facile realizzare i desideri degli altri che i propri, perché, la strada che porta all'affrancamento dalle convenzioni sociali e religiose, per vivere in modo autentico e libero (Übermensch), richiede un forte sforzo di continua crescita e ricerca interiore ed esteriore, a cui i più non sono naturalmente inclini.
Dovrebbe essere la formazione a spingerli verso strade più virtuose.
Come ricorda Kant, l'uomo è l'unico animale che ha bisogno di un padrone per vivere: uno che gli dica cosa sia bene fare e cosa sia sbagliato fare.
Non fornire agli uomini gli strumenti per affrancarsi da questa sua "normale" condizione di sudditanza da qualcuno, attraverso una formazione vera, che formi coscienze, oltre che mere competenze, fa pagare alla società il costo più alto dell'ignoranza: quello di far diventare potenti i sempliciotti, quelli cioè che hanno bisogno di un padrone a cui faranno da prestanome, quando si devono prendere delle decisioni rilevanti per la res publica e la vita comunitaria.
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