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Benevento, 30-10-2024 17:25 ____
La Guardia di Finanza ha eseguito un sequestro preventivo in forma diretta e per equivalente di circa 2,5 milioni di euro
L'attivita' investigativa ha consentito di delineare un sistema fraudolento, finalizzato all'emissione di fatture per operazioni inesistenti al fine di consentire a varie societa' di evadere le imposte
Redazione
  

Nell'ambito di un'indagine condotta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord, la Guardia di Finanza di Benevento ha eseguito un sequestro preventivo in forma diretta e per equivalente di circa 2,5 milioni di euro emesso dal giudice per le indagini preliminari nei confronti di diverse società operanti nelle province di Benevento, Napoli, Avellino e Caserta in relazione all'ipotesi del reato di emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e omessa presentazione delle dichiarazioni ai fini Iva, oltre ad effettuare perquisizioni domiciliari nei confronti dei dieci indagati.
Il decreto di sequesto ha ad oggetto disponibilità finanziarie, beni mobili ed immobili riconducibili alle società e ai loro rappresentanti di fatto e di diritto.
L'esecuzione dei provvedimenti, trae origine da precedenti indagini dirette dalla Procura della Repubblica di Benevento ed eseguite dalla Tenenza della Guardia di Finanza di Montesarchio.
L'attività investigativa ha consentito di delineare un sistema fraudolento, finalizzato all'emissione di fatture per operazioni inesistenti al fine di consentire a varie società di evadere le imposte.
E' emerso, inoltre, che l'ideatore del sistema fraudolento è risultato essere un commercialista di Montesarchio che ha curato la consulenza fiscale della maggior parte delle imprese destinatarie delle fatture per operazioni inesistenti.
Attraverso indagini tecniche e finanziarie, è stata accertata la fittizietà e l'inoperatività delle società emittenti le fatture per operazioni inesistenti ed aventi come oggetto sociale la gestione di parafarmacie ed il commercio di bevande alcooliche.
Le indagini, inoltre, hanno consentito d'individuare gli amministratori di fatto delle società intestate cosiddette "teste di legno" e ricostruire i movimenti finanziari al fine di dimostrare come le operazioni economiche fossero volte all'evasione delle imposte.
Tali società erano "mere cartiere", prive cioè di dipendenti, di locali e senza aver effettuati versamenti d'imposta.
Lo stesse, inoltre, hanno emesso fatture nei confronti d'imprese che, nella maggior parte dei casi, operano in settori commerciali differenti quali, ad esempio, commercio di abbigliamento da lavoro e attrezzature per la segnaletica stradale.
Tutto questo ad ulteriormente avvalorare la fittizietà delle prestazioni alla base delle operazioni commerciali oggetto delle fatture per operazioni inesistenti.


 

comunicato n.167011



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