Benevento, 21-10-2024 21:12 |
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Walter Veltroni presenta il suo libro sulle vicende del commissario Buonvino. E' il quinto volume della serie che diventera' una fiction televisiva
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Nostro servizio |
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Alla libreria Ubik al rione Libertà, è giunto Walter Veltroni a presentare il suo ultimo libro, il quinto di questa serie, dal titolo "Buonvino e il circo insanguinato".
Prima che l'incontro avesse inizio, abbiamo avuto la possibilità di una chiacchierata con l'autore a cui non abbiamo fatto domande di politica, a lui che è stato anche vice presidente del Consiglio e segretario nazionale del Pd, in quanto ha annunciato che non le avrebbe gradite.
Allora siamo rimasti in ambito strettamente culturale ed abbiamo parlato dei 100 anni della radio, celebrati solo una quindicina di giorni fa, un evento che a Veltroni deve essere stato molto caro e che gli è stato raccontato dal papà Vittorio protagonista, molto stimato peraltro, sia della radio che della televisione nazionale.
Cosa è rimasto di questo grande mezzo di comunicazione dopo la nascita, giusto trent'anni dopo, della televisione? Il
maleficio che fu lanciato da improvvidi, evidentemente, che la tv avrebbe spazzato via la radio, non si è verificato affatto..., abbiamo detto a Veltroni.
I mezzi di comunicazione non si distruggono l'uno con l'altro, ci ha risposto.
La radio era uno strumento fondamentale e lo è stato fino alla fine degli anni Cinquanta (la televisione è del 1954 ndr) fino alla nascita di "Lascia o raddoppia?" quando le televisioni sono entrate veramente in tutte le case degli italiani.
Questo mezzo di comunicazione poi è rimasto e se si ripensa alla storia della radio, a programmi quali "Alto gradimento", "Gran varietà" ed a seguire, ci si accorge che esso non è sostituibile.
La radio aiuta ad usare l'immaginazione diversamente dalla televisione che racconta tutto.
La radio ci ha aiutato molto, abbiamo ripreso noi, anche ad essere informati ed a sentirci in qualche modo uniti come Paese, in momenti particolari della vita della nazione...
Sì, ci ha risposto Veltroni, e comunque è stata ed è una colonna sonora permanente e quindi da questo punto di vista, utilissimo.
Passando al suo libro che si presenta stasera, si tratta di indagini condotte da un commissario di polizia.
Potrebbe essere già la base per una serie televisiva, abbiamo chiesto all'autore?
Sì, penso la stiano già scrivendo.
Questo è il quinto volume e siamo quindi abbastanza avanti con la storia del commissariom Buonvino e l'idea di questo commissariato di polizia ambientato dentro Villa Borghese a Roma, che deve fare i conti con una serie di fatti di sangue che improvvisamente accadono in un contesto di serenità come deve essere un grande parco.
E forse proprio questo li rende narrativamente più affascinanti perché quando irrompe il rosso del sangue che sporca il verde delle aiuole è più bello da leggere rispetto ad altre situazioni.
Da politico di razza si è dunque trasformato in scrittore... abbiamo ancora detto a Veltroni.
Guardi, ci ha risposto, io scrivevo libri e romanzi anche prima. Ho sempre coltivato questa passione come altre, passioni che non sono alternative l'una all'altra. Se si è appassionati della vita poi si trova il modo di esprimerala in varie forme.
Ho smesso ad un certo punto per mia decisione di avere ruoli e responsabilità politiche ed oramai da quel momento sono passati più di 15 anni.
Da allora scrivo sul "Corriere della Sera", faccio documentari, libri, film.
Alimento questo desiderio di raccontare in altro modo.
Sin qui la nostra chiacchierata con Veltroni.
Poi il pubblico lo ha reclamato con un applauso ed in perfetto orario è cominciata la presentazione del libro introdotta da Ornella De Lucia e condotta da Giovanni Araldi, docente di Storia.
Ad un certo punto però la scena è stata presa dal sindaco Clemente Mastella che ovviamente è amico di vecchia data di Veltroni.
Mastella ha esordito elogiando l'opera posta in essere, con la realizzazione di questa libreria, da parte di questa donne imprenditrici.
Siamo in una zona come se fosse un po' la periferia di Roma. Loro sono state molto brave.
Sono a Sinistra ma... e qui Veltroni gli ha detto: Ma sei anche tu a Sinistra e Mastella in risposta: No io sto al Centro e tu lo sai.
Lui, ha detto Mastella rivolto a Veltroni, tentò un po' di spingermi, sulla idea che lui coltivava che era quella di un bipartitismo italiano sul modello americano.
Per me il Centro è una collocazione naturale.
Ed infatti ho detto oggi, in questa vertenza che c'è tra il Governo e la magistratura, di stare sulla linea democristiana e quindi resto sulla quella che mitiga le problematiche in campo.
Ti faccio i complimenti per l'opera da scrittore. Hai girato anche un film (due lo ha corretto Veltroni), se tu qualche volta ritieni di riservarmi qualcosina per me, sono disponibile.
Ho grande stima di lui, ha ancora detto Mastella.
Abbiamo realizzato tante cose insieme. Egli ha dato una impronta, anche di vitalità, ad un partito, la Sinistra, che oggi non so più che partito è ma certamente è un partito che fa diventare gigante chi gigante non è.
Ultimato l'intervento di Mastella, De Lucia ha ribadito che stasera non si parlerà di politica ma del libro e di questo commissario definito in possesso di una gentilezza che è rivoluzionaria.
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