Benevento, 19-10-2024 14:58 |
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Passare il pallone a un compagno per permettergli di fare canestro esercita l'altruismo che porta a contribuire al successo senza esserne protagonista
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Nostro servizio |
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Nella Sala "Oasi Padre Pio" della parrocchia del "Sacro Cuore di Gesù", organizzato dall'Associazione Nazionale Stelle Palme e Collari d’Oro al Merito del Coni e del Cip (Ansmes) di Benevento e moderato dal giornalista Bruno Marra, si è tenuto il convegno sul tema "Giocando si educa", il linguaggio verbale dello sport.
Prima dell'inizio dei lavori sono stati portati i saluti da parte di: Padre Gianluca Manganelli, parroco della chiesa "Sacro Cuore"; Stefano Capitanio, presidente Gs Meomartini; Mario Collarile, delegato provinciale Coni; Antonio Ricciardi, presidente provinciale dell'Ansmes.
Il primo relatore è stato Giovanni De Lorenzo, dirigente del Gs Meomartini, il quale ha sottolineato che "la società che si onora di rappresentare è una delle più antiche della nostra provincia, essendo stata fondata nel lontano 1961.
Giocando si impara a crescere, anche fuori dal campo, nella vita quotidiana.
Va aggiunto che i valori essenziali del gioco di squadra, mettono in pratica l'idea stessa del cooperare attraverso quelle azioni, indispensabili nei contesti di fragilità ed emarginazione, fondate su dialogo, integrazione, inclusione sociale e convivenza democratica.
Lo sport di squadra, infatti, esercita tutte le abilità che servono a ottenere un risultato, rafforza il senso di appartenenza ed esprime la capacità di collaborare con gli altri per un obiettivo comune.
Nel basket viene subito in mente l'assist: Passare il pallone a un compagno, per permettergli di fare canestro, esercita l'altruismo che porta il bambino a contribuire al successo senza esserne il protagonista.
Insomma, educare attraverso lo sport è metodo efficace".
Infine, De Lorenzo ha ricordato che la recente riforma dell'articolo 33 della Costituzione ha dato dignità allo sport con l'introduzione dell’ultimo comma: "La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell'attività sportiva in tutte le sue forme".
A questo punto, sono stati consegnati gli omaggi che la Direzione Nazionale ha assegnato ai nuovi iscritti all'associazione; gli stessi sono andati nell'ordine a: Società Sportiva "Apice Calcio 1964", Stella di Bronzo al merito sportivo; Fioravante Bosco, Stella di Bronzo al merito sportivo per la sua attività di arbitro di calcio; Veloclubsangiorgese di San Giorgio del Sannio, società ciclistica associata all'Ansmes; Circolo Sociale Trieste di San Giorgio del Sannio, associazione che è entrata anch'essa nella famiglia Ansmes.
E' stata poi la volta del presidente Antonio Ricciardi che, a nome di tutto il Consiglio Direttivo Ansmes, ha voluto premiare l'atleta del Benevento Calcio, Franco Bovio (nella foto di apertura è a destra ed a sinistra è Fioravante Bosco, già arbitro di calcio), famosa ala sinistra degli anni 1965-1970, autore di decine di reti utili alla causa giallorossa.
Bovio, oltre a essere stato un bravo calciatore, è diventato poi un grande educatore nelle fila della gloriosa "Giorgio Ferrini".
Egli ha ritirato la targa ringraziando tutti i presenti che si sono ricordati delle sue passate gesta, ma ha voluto anche ringraziare la moglie, presente in sala, perché mai lo aveva ostacolato quando si trattava di essere a disposizione del mondo del calcio per perfezionare la crescita dei giovani calciatori.
L'ultimo intervento è stato quello di Oscar Ozzella, docente di Scienze Motorie della scuola primaria, arbitro di Calcio a 5 e di beach soccer, nonché referente atletico del Comitato regionale arbitri della Campania, per il quale: "Il valore e i benefici dello sport sono ormai qualità riconosciute e consolidate anche dalla comunità scientifica.
E' dimostrato il concetto che l'attività fisica garantisca all'organismo vantaggi per la salute e questo vale per persone di tutte le età, anche se naturalmente l'esercizio fisico deve essere adeguato alle condizioni dell'individuo, ma è soprattutto in età scolare che gli insegnamenti e i benefici dello sport trasformano il bambino in un adulto sano e responsabile.
Lo sport non forma solo bambini sani e fisicamente ben strutturati, è anche un potente maestro di vita.
Insegna la lealtà, il rispetto, la tolleranza, il significato di vittorie e sconfitte, e l'accettazione di queste ultime.
E' attraverso le discipline sportive che i bambini hanno la possibilità di conoscere e apprendere valori come l'amicizia e la solidarietà, la fiducia in sé stessi e negli altri.
Sono oltre quindici anni che faccio parte dell’Associazione Italiana Arbitri e posso garantire che diventare arbitro significa innanzitutto fare sport, con tutte le sue qualità positive, attività fisica, socializzazione, formazione, qualche sacrificio, ma tanta soddisfazione e divertimento.
Anche questo modo diverso di fare sport deve essere opportunamente veicolato ai tanti ragazzi che a un certo punto si rendono conto che non potranno sfondare nel ruolo di calciatore".
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