Benevento, 19-09-2024 14:48 |
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Maggioranza ed opposizione si confrontano a muso duro sulla questione dell'emergenza idrica. Non sono Mose' ha detto Mastella e non gioco con le acque
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Nostro servizio |
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Il Consiglio comunale ha chiuso i suoi lavori alle tre del pomeriggio ma non perché ci fossero molti argomenti all'ordine del giorno, solo sei punti di cui tre erano riferiti a debiti fuori bilancio.
Il fatto è che si è cominciato con notevole ritardo sull'orario previsto, dalle 9.30 alle 10.15, un malcostume che il presidente Renato Parente non riesce a debellare e che si è consentito, per oltre un'ora, di rinfacciarsi, da una parte e dall'altra, situazioni e vicende politiche, ma anche personali, che nulla avevano a che fare con l'agomento in discussione.
Nessuno ha interrotto questo andazzo e tutti lo hanno alimentato non volendo, ci è parso di capire, offrire l'altra guancia cristianamente parlando.
Anche in questo caso il presidente Parente, poi sostituito per un tratto dal suo vice Marialetizia Varricchio, non avrebbero dovuto consentire.
Ma tant'è.
Alla chiama delle 10.15 hanno risposto in 29. Assenti: Floriana Fioretti, Gerardo Giorgione, Umberto Panunzio e Vincenzo Sguera.
La seduta è stata aperta dal presidente Parente che ha comunicato il passaggio di Luigia Piccaluga dal Gruppo Misto di Centro Democratico al Gruppo Misto (ha aderito a Forza Italia ma ora sono 2, con Gerardo Giorgione e per costituire un gruppo proprio ne occorrono 3).
Il primo argomento all'esame è stato: "Ratifica deliberazione di Giunta numero 203 del 14 agosto 2024 avente ad oggetto: "Variazione in via d'urgenza al bilancio di previsione finanziario 2024-2026 ex articolo 175, comma 4 del Dlgs numero 267/2000".
Ha relazionato l'assessore al Bilancio, Maria Carmela Serluca che ha esposto gli asggiusti in bilancio sia nelle entrate che nelle uscite.
Dunque ha descritto che per la transizione al digitale c'è stato un finanziamento di 16mila euro; poi 50,545 per il PalaFerrara e per la Cultura una riprogrammazione per 10mila euro.
Ad intervenire sull'argomento, è stato Francesco Farese il quale ha sottolineato che dietro ad atti e documenti contabili ci sono scelte politiche.
La variazione per i lavori del PalaFerrara è una buona notizia per i lavori che si attendevano, però il decreto della Regione è datato 4 settembre 2022.
Tanto ritardo perché da 54mila è passato ad 84mila.
Qui in questo caso il Comune non è organizzatore di eventi altrimenti i soldi per la Siae li avrebbe trovati in pochi minuti ma non per queste cose.
E’ sfortunato l'assessore Mario Pasquariello perché per lui e per i suoi lavori pubblici sono occorsi due anni.
Poi sull'altra variazione relativa a Città Spettacolo c'è molta confusione.
Assistiamo a dichiarazioni strampalate di soldi spesi senza contratto e non mi pare che i fondi pubblici possano essere spesi così.
Lo spettacolo di Anna è stato annullato ed ho chiesto, tramite l'accesso agli atti, copia del contratto.
Se fosse stato il Comune a non fare spettacolo sarebbe stato certamente chiamato a pagare una penale.
Non ho avuto ancora nulla a seguito della mia richiesta ma solo un atteggiamento disinvolto su come si spendono i soldi dei beneventani.
Città Spettacolo ha avuto a disposizione 150mila euro dal bilancio comunale e 150mila euro da quello regionale. Per questi ultimi ci sono le determine di spesa.
Gli altri 150mila euro sono andati alla Fondazione "Città Spettacolo" che li ha spesi come ritiene.
Alla delibera non c'è neanche la proposta del programma e quindi vogliamo capire quali attività vanno al settore Cultura e quali alla Fondazione.
Rosetta De Stasio intervenendo ha chiesto: La variazione riguarda "Città spettacolo" o che altro?
Maria Carmela Serluca ha risposto dicendo che si è trattato solo di 10mila euro di variazione ed è di adeguamento dei fondi per il settore Cultura e non per Città Spettacolo.
La votazione dell'atto deliberativo ha visto 19 voti favorevoli, 1 contrario, De Stasio, e 9 astenuti.
Giunti ai debiti fuori Bilancio, come da tradizione, il presidente Parente ha proposto un'unica presentazione e discussione mentre il voto è rimasto singolo per ogni delibera.
Stavolta però la richiesta non è stata accettata da Francesco Farese e dunque non se ne è fatto nulla perché occorre l'unanimità.
Questo, dunque, l'oggetto del secondo punto all'ordine del giorno: "Riconoscimento debito fuori bilancio - articolo 194, comma 1, lettera a) Tuel, scheda di rilevazione della partita debitoria numero 11/2024 procedimento n. R.G. omissis/24 definito con sentenza numero omissis/24 Tribunale di Benevento - Sezione Lavoro".
La relazione è stata affidata all'assessore Carmen Coppola.
La questione è quella della Cgil che ha citato in giudizio il Comune per condotta antisindacale. Si tratta ora di pagare le spese legali pari a 2.608 euro.
Si tratta essenzialmente di inadempienze per mancata e tardiva informativa sugli atti assunti dall'Amministrazione.
Giovanna Megna, nel prendere la parola, come da prassi, ha salutato i presenti in Aula ed anche il sindaco che non era presente (in verità Mastella non ha partecipato a quasi tutta la seduta, tranne pochi momenti).
Quella di oggi, ha proseguito Megna, non è questione di quanti soldi dobbiamo ancora spendere in spese legali per cattiva amministrazione.
Questo è un argomento che merita una presa di coscienza.
E' una sentenza feroce, quella emessa dal giudice del Lavoro, che inchioda l'Amministrazione alla sua responsabilità e sono tanti gli atti portati dal Sindacato all'attenzione della magistratura.
E’ un modo di agire che calpesta i diritti del sindacato e dei lavoratori.
In tutto questo quali e di chi le responsabilità?
Certamente è lesivo dell'immagine del Comune. Ci saremmo aspettato in risposta un atteggiamento di censura seria per il dirigente che ha posto in essere questa vicenda ed invece, il Sindacato che ha esercitato un diritto, viene tacciato di fare politica.
Alfredo Martignetti, consigliere di maggioranza, ha detto subito che non entrava con il suo intervento nel merito della sentenza.
Si è trattato di un contrasto tra una sigla sindacale e la pubblica amministrazione.
Non c’è un pregiudizio concreto individuato.
E' stata solo fatta una battaglia di bandiera da parte del Sindacato visto che non ci sono pregiudizi nei confronti di un lavoratore.
Certo, ha continuato Martignetti, non ci sarebbe stato il ricorso al magistrato se non ci fosse stata una mancata o tardiva informazione.
Ora però i dipendenti come conseguenza dovranno aspettare di più per avere un qualcosa che ricevevano prima.
Francesco Farese è intervenuto per dire che ascoltando l'assessore Coppola pensavo che l'Amministrazione avesse preso coscienza della questione, ma era solo una illusione perché la linea della maggioranza è quella rappresentata dal consigliere Martinetti.
Non sono i 4mila euro da riconoscere. In realtà non si comprende la portata politica di una condanna per condotta antisindacale.
Mastella avrebbe solo dovuto chiedere scusa ai lavoratori ed al sindacato.
Ed invece la Cgil è stata vittima di uno sciacallaggio mortificante ed indicato come un sindacato che cerca visibilità perché è in perdita di iscritti.
Se un dirigente gira per gli uffici per fare le tessere è evidente che un sindacato cresce più di altri.
Ma qualcuno si è chiesto perché ci sono tanti debiti fuori bilancio per sentenze perse con i dipendenti?
Al segretario comunale era stata data una direttiva sui debiti fuori bilancio. Mi auguro che nella relazione che farà sulle responsabilità, si tenga conto anche dell'aggravio di lavori dei dipendenti comunali.
Vi schiantate contro un muro nel pensare e dire che così deve andare...
Antonio Picariello si è rivolto con veemenza contro Farese che ha appellato come neo Che Guevara.
Il Comune si è confrontato con i sindacati ma c'è un depauperamento di capitale umano?
Non è così perché abbiamo assunto più di venti persone. Mi sarei aspettato dal neo Che Guevara una analisi a tutto tondo.
Rosario Guerra ha detto di essere dispiaciuto del fatto che si è arrivati ad un conflitto con una sigla sindacale che rappresenta la storia d’Italia (non esageriamo ha detto con ilarità Rosetta De Stasio).
Non è una sentenza feroce anche perché il nucleo della sentenza è la mancata informativa su determinati aspetti.
Naturalmente abbiamo sbagliato ma non sono stati lesi i diritti dei lavoratori. Il percorso futuro che dobbiamo seguire è nella sentenza.
Giovanni De Lorenzo ha chiesto al segretario comunale il perché siano stati oscurati i dati di questa sentenza che peraltro il magistrato ha ordinato fosse pubblicata sul sito.
Entrando nel merito, De Lorenzo ha detto che in 8 anni finalmente qualcuno della maggioranza ha detto abbiamo sbagliato, come si è espresso Guerra.
Questo debito rappresenta la volontà politica di questa Amministrazione di comportarsi in un certo modo. Viene impedito ad un Sindacato di partecipare a decisioni da assumere.
Il pregiudizio per i lavoratori non è vero che non c'è. E' presente anche se in via indiretta.
Poi mi chiedo, in generale, come possa essere possibile che in tre anni di debiti fuori biancio, non ci sia stato un intervento della Corte dei Conti.
Il segretario comunale Feola ha risposto che sono pervenute due richieste di informativa della Corte dei Conti sui debiti fuori bilancio. Tutte le delibere al riguardo le trasmettiamo assieme alla sentenza.
Luigi Diego Perifano ha sottolineato come, in generale, l'atteggiamento assunto non è consono alla serietà ed alla gravità della problematica.
Viene minimizzato il ragionamento con la scusa della consuetudine.
L’oggetto della tutela è la posizione del Sindacato ed è quella che è stata lesa.
Qyuello detto da Martignetti rappresenta una difesa degna di miglior causa ma in questo caso essa non è attinente.
Poi a proposito dell'appellativo dato a Farese da Picariello ha detto: Altro che Che Guevara.
Si è irriverenti ed irridenti in misura della scarsa visione della vicenda.
Il magistrato ha individuato che sono state bloccate le prerogative del sindacato.
A memoria mia non credo ci sia mai stata un'altra sentenza così severa di censura della condotta del Comune di Benevento.
Siete l’amministrazione dei record? Almeno così dite sempre.
Aggiungete anche questo ai record, ve ne potete vantare senza paura di essere contraddetti.
Vincenzo Sguera, consigliere anch'egli di opposizione, ha detto che inizia ad avere dei dubbi sullo sdoppiamento di personalità.
Nelle Commissioni consiliari permanenti, siamo tutti d'accordo nel mettere in evidenza ciò che non va. Veniamo poi in Consiglio e si fa esattamente il contrario.
Siamo un cane che si morde la coda. Non abbiamo i soldi per fare una cosa come riparare una buca in cui finisce una macchina o una persona, ma li dobbiamo trovare per pagare le spese legali.
Questo andazzo non è più tollerabile.
Dopo questa sentenza così netta, al posto del dirigente avrei evitato di uscire di casa per un mesetto.
Almeno in un campo un segnale diamolo e si faccia qualcosa nei confronti di chi opera in modo così sbagliato.
Antonio Capuano della maggioranza ha detto che Farese è come il dottor Jekyll e mister Hyde ora dice tutto il contrario rispetto a quando era in maggioranza (De Stasio si è introdotta nuovamente per dire: E' la teoria del viandante...).
Meglio perderlo che trovarlo,, ha proseguito Capuano riferito a Farese.
Modifichi il tuo credo ed oggi su ogni cosa sei contrario. Continua a studiare per come si porta avanti una amministrazione così potrai candidarti a sindaco la prossima volta.
Anche Perifano si posiziona con la Cgil ben sapendo che il giudice propende sempre per dare ragione al sindacato.
Ed allora, ha ribattuto Perifano, oltre al processo alla Cgil ora lo facciamo anche al giudice...
Rivolto infine a Sguera, Capuano ha detto che in Commissione anche lei ha un atteggiamento diverso da quello che poi manifesta in Consiglio. Mi auguro che Che Guevara possa fare anche interventi di sostanza.
Angelo Moretti ha parlato di incapacità di progettazione sociale e il senso della sentenza.
La mancata concertazione è lo stesso atteggiamento occorreva anche per l’abbattimento della “Torre” dove lì potremmo avere milioni di danni.
Se si continua così i problemi saranno più gravi dei 2.600 euro del danno.
Alla fine la delibera è stata votata con 19 voti favorevoli ed 11 contrari.
Si è passati a questo punto al terzo punto: "Riconoscimento debito fuori bilancio - articolo 194, comma 1, lettera a) Tuel, scheda di rilevazione della partita debitoria numero 13/2024 procedimento n. R.G. omissis/23 definito con sentenza n. omissis/24 Tar Campania - Napoli".
L'assessore Serluca ha relazionato che le spese legali si riferiscono alla sentenza del Tar Campania pari a 1.064,05 euro.
Rosetta De Stasio, consigliere di opposizione, ha detto che è consentito chiedere che muti l'atteggiamento dell'Amministrazione rispetto alla produzione dei debiti fuori bilancio.
L’invito al segretario per una verifica, fu votato all’unanimità dall'Aula.
Non sono d’accordo sulla fuga dalle responsabilità e per questo proposi la istituzione di una Commissione d'indagine o di inchiesta per la verifica delle eventuali responsabilità dei dirigenti.
Su quella proposta non ebbi il consenso ma è bene ricordarla anche oggi.
Su questo debito va poi sottolineata l’assurdità nella sostanza.
Il Comune non paga le spese legali e l’avvocato creditore chiede il giudizio di ottemperanza, cioè chiede che si provveda.
E' evidente la responsabilità.
L'Amministrazione è complice se non adotta provvedimenti contro quel dirigente.
Non mi aspetto una indagine ma una sanzione a carico di quel dirigente.
Il nome c’è.
Se bisogna cambiare direzione il momento è questo.
Francesco Farese ha detto che si è trattato di un capolavoro della maggioranza in questa vicenda.
Si tratta di un dipendente che doveva ottenere una somma di denaro che non gli è stata pagata mentre altri suoi colleghi sono stati agevolati anche in assenza della contrattazione decentrata.
Che vuol dire, che si va a seconda dell'orientamento elettorale?
Questa barzelletta non la raccontate in Consiglio comunale ma davanti ad un bar.
Sono bugie che raccontate mentre vi arrampicate sugli specchi.
Poi riguardo gli appellativi che gli sono stati dati in Aula, Farese ha detto: Troppo onore essere un novello Che Guevara, poi leader dell’opposizione e di una sigla sindacale ed infine anche candidato sindaco in pectore. Grazie per tanta considerazione.
Poi riguardo al suo passaggio dalla maggioranza all'opposizione ha detto: Quale convenienza ci sarebbe stata per me che stavo nella gestione del potere e sono passato all'opposizione?
Non comprendo il vantaggio e ci si scandalizza del passaggio con la minoranza ma non di chi è diventato il fedayn della maggioranza (il riferimento è a Picariello ndr).
Avete una concezione della politica vaga.
Ricevere poi una accusa di familismo da Capuano, elemento della compagine mastelliana, fa solo ridere.
Ad intervenire è stato quindi il vice sindaco Francesco De Pierro, "toccato da Farese", il quale ha detto che tra me e lei c'è una differenza. Io sono passato in maggioranza attraverso il passaggio elettorale (ma ammesso che alla fine della precedente consiliatura dall'opposizione aveva sostenuto in parte la maggioranza ndr).
Lei dalla maggioranza è passato agguerrito in minoranza usando anche una terminologia che non le appartiene.
Va verso un estremismo che non è il suo.
E' stato uno strenuo difensore dell'Amministrazione Mastella ed oggi lei paga un vulnus di essere stato eletto nella maggioranza ed era anche considerato un buon consigliere comunale.
Luigi Diego Perifano ha ricordato che con il presidente Renato Parente, ci sono più cose che ci dividono però all’inizio di questa consiliatura c'è stato un terreno comune.
Ricorderete che venivamo da momenti terribili della precedente Amministrazione mastelliana dove veniva stigmatizzato l'atteggiamento dei succhiaruote e degli arraffa arraffa, così Mastella appellò i suoi consiglieri comunali.
In questa consiliatura c'è stato lo sforzo di superare questo atteggiamento e mi augurai, con Parente, che il Consiglio fosse la sede di un confronto alto.
Il sottinteso era: Rispettiamoci.
Ma subito partì l'azione volta a disintegrare la minoranza accogliendo un maggioranza un consigliere eletto con il programma dell'opposizione. Avreste dovuto dire che non vi prestavate ad operazioni trasformistiche ma non lo avete fatto.
Un mese dopo le elezioni sono cominciate, infatti, le profferte e gli atteggiamento compiacenti.
Una cosa è passare in maggioranza e ricevere la presidenza di una Commissione (Picariello ndr) e chi è passato all’opposizione (Frese ndr).
Chi ha rotto il patto?
Avete accettato il concetto e l'istinto di indebolire e marginalizzare l'opposizione.
Ho apprezzato Farese anche quando stava in maggioranza, ha proseguito Perifano.
Ora egli vi mette in difficoltà con argomentazioni e subito su di lui si è passati all'attacco personale con l'intento di delegittimare quando non avete risposte da dare.
Questo è l’atteggiamento più scadente.
Avverto però: Da ora in poi è finito il fair play e non risparmieremo niente a nessuno.
La deliberazione è stata votata con 19 voti favorevoli e 10 contrari.
Si è giunti quindi al quarto punto posto all'ordine del giorno: "Riconoscimento debito fuori bilancio - articolo 194, comma 1, lettera a) del Dlgs del 18 agosto 2000, numero 267. Sentenza Giudice di Pace di Benevento numero 987/2023."
Ha relazione De Pierro su un debito di 5.643 euro.
Non c'è stata discussione e la votazione ha visto 19 voti favorevoli e 10 contrari.
E' giunto subito l'argomento voluto dall'opposizione con un suo ordine del giorno sul tema "Interruzioni continue di erogazione di acqua in città e disservizi - Chiarimenti sulle cause dei disservizi, in particolare di quello avvenuto nella mattinata del 3 luglio 2024 - Verifica delle azioni intraprese dal Comune di Benevento e dal gestore del servizio idrico Gesesa al fine della risoluzione delle suddette problematiche. Ordine del giorno ai sensi dell'articolo 47 del regolamento del Consiglio comunale".
In Aula anche i vertici di Gesesa, il presidente Domenco Russo e l'amministratore delegato, Salvatore Rubbo.
Ad aprire la discussione è stato Giovanni De Lorenzo il quale ha ricordato il quadro allarmante presentato a proposito della carenza idrica.
L'argomento in esame che ha motivato l'ordine del giorno, è riferito al 3 luglio scorso, dunque molto tempo fa e quindi inattuale.
Il 3 luglio, ha detto De Lorenzo, si è andati ben oltre le 11.00 per il ripristino della erogazione idrica causando problemi ai cittadini colpiti dalla imprevista interruzione.
Per il futuro prossimo e remoto, poi, ci sono dubbi sulle forniture necessarie.
La richiesta di discuterne in Consiglio comunale è stata presentata il successivo 4 luglio e collegata strettamente a ciò che era avvenuto il giorno prima.
Poi ci sono stati altri eventi.
Nel Consiglio comunale del 26 luglio, non fu posta all'ordine del giorno la nostra richiesta che invece doveva essere inserita. Per questo decidemmo di disertare la Capigruppi.
In Commissione, poi, venne annunciata la presenza del presidente Domenico Russo il quale disse, invece, che non era mai stato convocato.
Il 5 settembre è stato inviato un sollecito anche al prefetto per la sistematica violazione delle prerogative del consigliere comunale.
L'andazzo assunto dall'Amministrazione è motivo di aggravamento della situazione.
Non condividiamo poi la proroga tecnica alla Gesesa.
Domenico Russo, presidente di Gesesa per conto del Comune ha esorgito dicendo che l'argomento è un po' superato per motivi tecnici.
Gesesa cerca sempre di motivare ciò che è sucesso abbondando nella comunicazione.
E così il 3 luglio comunicammo della perdita sulla condotta del Biferno e la Regione ci avvisò che sarebbe intervenuta nel pomeriggio e fino a sera.
Attesa la festività della Madonna delle Grazie concordammo per un intervento che avrebbe dovuto tenersi dalle ore 1.00 alle 6.00 del mattino.
La Regione disse che era sufficiente quel tempo per avviare e completare i lavori.
Ma ecco che alle 6.00 prendemmo atto del ritardo senza aver avuto alcuna comunicazione al riguardo. Potemmo riaprire le condotte solo alle 9.24, tre ore e mezza dopo l'orario annunciato.
Sono d'accordo sul dato oggettivo che sono cose che non debbono capitare ma Gesesa in questo caso è stata vittima e non poteva fare altro.
Sulle chiusure notturne avvertimmo a giugno della crisi idrica ed il 21 di quel mese effettuando la prima chiusura notturna limitandole il più possibile.
Ora sono già due settimane che non ci sono chiusure notturne.
Si spera che la riduzione del conferimento annunciata per ottobre dall'Acquedotto Torano-Biferno, possa essere compensata dai pozzi di Solopaca e di San Salvatore Telesino entro fine settembre.
Ieri sono stati consegnati i lavori ed occorrono 22 giorni per completarli. Fino ad allora non ci dovrebbero essere riduzioni se tutti rispetteranno quanto scritto.
Salvatore Rubbo, l'amministratore delegato, ha detto che teneva a rappresentare che dal giorno 25 giugno, data della prima conferenza stampa di annuncio, abbiamo fatto fino al 6 settembre oltre 50 chiusure notturne con orari rispettati in 48 casi.
L'altra chiusura di non rispetto orario si è avuta a fine luglio quando c'è stato il fermo di Pezzapiana che ci ha consentito però di superare l'estate.
Siamo stati con il fiato sospeso ma l'intervento di Pezzapiana del 5 settembre è andato bene anticipando addirittura la riapertura delle condotte rispetto all'orario indicato.
Le manovre fatte ci hanno consentito di non chiudere più di notte e questo sta accadendo.
Per scelta gestionale, chiudiamo per due e tre ore al giorno Pezzapiana questo vuol dire che siamo tornati alla normalità.
Giovanna Megna ha sottolineato che ci sono state vicende imbarazzanti ed anche l'assenza di Russo in Commissione è stata provocata da una mancanza di convocazione.
Altro imbarazzo è stato poi rappresentato dalla telefonata fatta dal sindaco Mastella alla cittadinanza: Se ci sono i topi è colpa dell’Asl e se manca l’acqua è colpa dei cittadini che si fanno la doccia più volte al giorno.
E’ evidente che non si è voluto affrontare l’argomento anche perché i cittadini non si facevano le docce con i rubinetti a secco.
La verità è che il confronto si è voluto evitare per la figuracce riferite alla mancata nomina del gestore unico.
Qui non è più una emergenza ma è un fatto strutturale riferito a strutture vecchie e non assolutamente adeguate.
Siete col fiato sospeso e dobbiamo pregare San Gennaro per far sì che Pezzapiana non si rompa e che non succeda qualcosa.
Cinquanta chiusure notturne in una estate tra le più calde sono tante.
Le responsabilità sono state rese evidenti con la terza bocciatura da parte della Corte dei Conti nel processo sulla scelta del gestore unico.
Qui c'è arroganza e pressappochismo.
Un manager in queste condizioni va avanti o viene mandato via?
In realtà portiamo avanti le urgenze con le proroghe per mandare avanti le baracche.
Gestiamo in modo pedestre questa vicenda e penso che ci dovessero essere le dimissioni.
Non si può dire neanche che sia colpa di quelli di prima perché sono 8 anni che questa Amministrazione governa.
Bisogna cambiare passo ed affrontare la questione con la serietà che meriterebbe.
Russo è intervenuto nuovamente per dire intuiamo che siamo col fiato sospeso.
La situazione è molto seria e non da paese civile.
Le responsabilità partono da lontano ed sono diffuse. Pochi gli esenti.
La sostituzione di condotte in così grande quantità andava programmata anni fa. Abbiamo perso la possibilità di accedere ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) perché non avevamo la veste giuridica. Si sta perdendo tempo per il nuovo gestore?
Questo è un dato oggettivo con motivazioni di varia natura, ha concluso Russo.
Marcello Palladino nel suo intervento ha detto che c'è necessità di rimodulare la politica sull'acqua pubblica. Molto disagio ai cittadini ma se si considera Benevento come il centro del mondo.
E' tutto il Paese che si avverte questa grave situazione.
L'Ente Idrico è in attesa della gara che è molto complessa.
Gesesa ha operato bene ed in maniera professionale.
L'acqua c’è ma viene persa nelle reti. Il problema è generale. La proroga poi per il prosieguo della gestione del servizio idrico a Benevento, è di natura tecnica anche se è il terzo anno che avviene.
Angelo Moretti ha detto che la interlocuzione non è completa ed è incontrovertibile.
La Regione ha avuto i maggiori finanziamenti col Pnrr e noi non abbiamo potuto usufruirne.
E’ il livello politico che non è sufficiente e non Gesesa a livello tecnico.
E' stata una grande occasione entrare in questi finanziamenti e Benevento non c’è, questo è il dato.
Ci siamo inseriti in un percorso che non abbiamo saputo disegnare.
Non c'è il fato contro di noi.
Se avessimo deciso per la società pubblica, stavamo dentro il finanziamento.
La scelta mista è piena di ostacoli. Su Gesesa nulla da dire.
Dal 2020 a questa parte sono stati fatti tanti errori e questo è il motivo della emergenza.
Francesco Farese ha detto che l'inserimento dell'argomento in Consiglio comunale arriva due mesi dopo gli eventi.
Non è un atto di accusa rispetto alla problematica ma è una constatazione volta a discutere il problema che riguarda tutta la comunità.
Abbiamo perso una opportunità incredibile che non tornerà a breve.
Il Pnrr ha stanziato per la questione idrica 1 miliardo e 943 milioni di euro.
Sono stati ammessi a finanziamento tutti coloro che hanno partecipato e dunque ci sono stati 104 finanziamenti sulle 110 province che compongono l'Italia, tutti dentro, o quasi, tranne noi.
Sono stati finanziati 45mila chilometri di nuova rete idrica, una lunghezza più ampia di quella dell'Anas per le strade.
Non ci siamo per responsabilità politica, questo è chiaro.
Qui dovrebbe parlare il Comune e non Gesesa.
Rimarremo indietro per scelte sbagliate e politiche da addebitare esclusivamente a questa compagine che guida il Comune.
Occorre progettare anche il riutilizzo dell'acqua piovana per fronteggiare la siccità così come hanno già fatto oltre 700 Comuni in Italia.
Qui siamo in Consiglio non per puntare il dito ma per proposte e risposte ed invece ci viene detto solo che la vicenda è simile in tutta Italia.
Ora si passa ai pozzi. Ci sono le reti adatte?
Perifano ha detto che la comunicazione istituzionale di Gesesa è stata sempre esauriente e si è notato l'impegno per cercare di limitare i danni.
Non possiamo però risalire alla notte dei tempi perché ci sono responsabilità recenti.
Il disastro è nei fatti ed è attribuibile alla mancata individuazione del gestore unico.
E' stato un grande flop che ha una paternità politica e che ha determinato il mancato intervento sulle reti che perdono acqua.
Che senso ha dire che bisogna attendere la Regione per la gara? Come può la Regione bandire una gara se non c’è la società?
Non si devono confondere le acque.
Sono due o tre anni che le carte vanno davanti e dietro con la Corte dei Conti che ha bocciato per la terza volta la procedura.
La responsabilità non è del destino cinico e baro ma di chi non ha saputo gestire la vicenda.
Questa estate difficile, ha proseguito Perifano, è una novità o era una questione già nota da tempo la difficoltà nell’approvvigionamento idrico?
Perché dal novembre 2022 non si è provveduto ad attivare i pozzi di Solopaca se è vero che occorrerebbe così poco tempo, 22 giorni, per renderli disponibili?
E poi, è un aumento dj metri cubi di acqua per la erogazione o servono in sostituzione di quelli che mancheranno?
Ci occorrono 200 metri cubi dal Torano Biferno e 120 da Pezzapiana per arrivare ai 320 metri cubi necessari quotidianamente alla gestione della rete idrica beneventana.
Anche sul depuratore non c'è un movimento deciso per costringere il commissario di governo a muoversi.
Tutto occorre fare tranne che rimanere a braccia conserte.
Russo è nuovamente intervenuto per dire che le condotte in uso hanno superato abbondantamente il termine del fine vita.
E' stato un gravissimo errore perdere il finanziamento del Pnrr e per il futuro qualcuno dovrà farsi carico anche di Benevento.
Il servizio idrico è stato sottovalutato da tutti.
Gesesa ha fatto quello che doveva con oltre 2mila interventi di riparazioni straordinarie ma che servono poco o niente. Le condotte vanno sostituite e non inseguite con le riparazioni.
Il riutilizzo dell’acqua poi, come quella piovana, è il futuro ma per trattare queste tematiche serve chi possa essere nelle condizioni di farlo perché occorrono soldi.
Rubbo da tecnico ha detto: Sono un manager incidentalmente nato a Benevento e quindi parlo da manager di Acea.
I santi li lascio perdere ma è vero che andiamo avanti con il fiato sospeso.
In queste condizioni si trova chiunque fa questo mestiere.
Le chiusure notturne non sono da demonizzare. Era più facile chiudere alle 18.00 e rivederci il giorno dopo come fa qualcuno altro (l'Alto Calore ndr).
Lo aspettavo come apprezzamento questo nostro comportamento.
L'anno prossimo ipotizzo che possa essere ancora peggio.
Abbiamo un gap strutturale che non si colmerà in un mese.
Per il depuratore abbiamo 17 scarichi liberi nel fiume ed anche quell'acqua necessariamente si perde visto che non c’è il depuratore medesimo.
L'investimento non riguarda il Comune di Benevento ma lo decide l'Ente Idrico Campano e quindi la regione (Sguera intervenendo con veemenza ha detto: Ma poi tutti votano De Luca. Io sono tra quelli che non l'ha fatto).
Rubbo ha anche risposto verbalmente, ma seguirà nota scritta, sul perché sia stato respinto il richiesto accesso agli atti per motivazioni giuridiche, perché ci è stato chiesto cosa fosse stato fatto nel 1992.
Non c'era Gesesa a quell'epoca ed io personalmente ero ancora sui banchi di scuola…
Riguardo l'acqua potabile nelle contrade Rubbo ha detto non posso estendere la rete perché mi è vietato fare investimenti e quindi mi è stato detto al riguardo che chi non ha avuto l’acqua sin qui deve continuare a non averla.
Ad intervenire è stato il sindaco Mastella il quale ha detto che nei prossimi giorni farà anche lui un manifesto murale.
Il concetto che il Pnrr non sia stato utilizzato per colpa mia, spero che finisca in qualche tomba.
Lo avremmo fatto se avessimo potuto.
Gestiamo solo Benevento ma è dappertutto che c'è una crisi generalizzata.
Intervenire è una cosa che riguarda De Luca e non me, ma voi, rivolto all'opposizione di sinistra, non lo attaccate e questa è ipocrisia.
Che c'entro io con l'Acquedotto Campano?
Avete consentito, quando governavate voi, che il privato prevalesse sul pubblico ed io che ho fatto il contrario sono contestato.
Io non sono Mosè e non gioco con le acque.
Non sono in grado di far zampillare l'acqua per dissetare il popolo ebraico.
Mi fa piacere però che abbiate apprezzato Gesesa il cui presidente è espressione del Comune di Benevento e quindi mia.
Con i limiti che abbiamo facciamo in modo da dare sicurezza ai cittadini con l'acqua, le scuole, il ponte, ha concluso il sindaco.
Sull'argomento, un ordine del giorno, non c'è stata votazione.
Si è giunti così all'ultimo punto all'ordine del giorno: "Proroga tecnica della gestione del servizio idrico integrato a Gesesa nelle more della definizione delle procedure di gara per la scelta del gestore unico in capo all'Eic Distretto Sannita".
Ha illustrato la proposta di delibera l'assessore Mario Pasquariello.
Megna nel suo intervento ha detto che la delibera smentisce tutto quello che è stato fatto prima e quindi il disastro nella gestione dell’Eic e si ritorna alla casella di partenza.
La proposta di delibera è diversa da quella che riguarda la proroga tecnica a Gesesa.
Ma l'avete letta?
Essa riguarda Sannio Acque ed in pratica con questa ritirate l’altra delibera.
Anche i revisori hanno deliberato sulla proroga a Gesesa ma manca la scadenza della proroga.
Farese è ancora intervenuto per dire che è possibile che ci possa essere anche stavolta un secondo parere da parte dei revisori, un parere nascosto a qualche parte come è già accaduto?
Non mi risulta che ci sia un parere che non conosciamo, ha risposto il presidente Parente.
Farese ha ripreso dicendo che la delibera oggi all'esame è arrivata il giorno prima, cioè ieri, in Commissione nonostante fosse nota la scadenza della convenzione da tempo.
Si tratta di una delibera importante che affronta anche il tema del nuovo gestore.
Avete giocato a basket invece che a calcio ha detto la Corte dei Conti.
Picariello ha detto che il problema dei finanziamenti sulle condotte è colpa dei consiglieri regionali e non di chi non ha costituito il gestore unico.
Sempre colpa di qualche altro, ha concluso Farese.
State approntando un altro passo falso quando dite che si può costituire la società anche con l’adesione di un solo comune.
Non è così perché occorre la rappresentanza di 161mila abitanti.
Mastella ha chiuso i lavori dicendo a Farese con decisione: Perché non lo dice al consigliere regionale a lei vicino o al presidente della Regione?
E' inutile fare atteggiamenti populistici.
In questa vicenda c'entra solo la Regione e non noi non c'entriamo nulla.
Alla fine la delibera ha ottenuto 17 voti favorevoli ed 8 contrari.
Per finire il presidente Parente ha comunicato la nuova composizione delle Commissioni consiliari dopo il passaggio in altro gruppo da parte di Luigia Piccaluga.
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