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Benevento, 26-07-2024 12:35 ____
Botte da orbi in Consiglio comunale, per fortuna solo verbali, tra il sindaco Clemente Mastella ed il consigliere Luigi Diego Perifano
Il sindaco mi ricorda ogni volta le mie sconfitte in politica e delle sue non ne parla? Mastella di rimando: Lei le poche volte che e' venuto fuori e' stato perche' era l'avversario di Mastella altrimenti nessuno avrebbe saputo nemmeno lei chi era. Per eliminarmi dovete solo pregare il Padreterno altrimenti contro di me perderete sempre
Nostro servizio
  

Il Consiglio comunale era stato convocato dal presidente Renato Parente alle 9.00 con l'intento, evidentemente, di recuperare una mezz'ora sull'inizio dei lavori che, fissati tradizionalmente per le 9.30, non sono mai cominciati prima delle 10.00.
Invece stamane alle 9.00 nell'Aula regnava il silenzio quasi assoluto e si è dovuto attendere sempre le 10.00 per l'inizio dei lavori che si sono conclusi alle ore 12.32.
I presenti sono stati 28 e 5 gli assenti: Gerardo Giorgione, Giovanna Megna, Angelo Moretti, Luigia Piccaluga e Vincenzo Sguera.
Come spesso si usa dire, nel fondo sta l'amaro, e così è stato anche per questa riunione.
Ci si era avviati, senza scossoni, al termine della seduta quando il leader dell'opposizione di Sinistra, Luigi Diego Perifano, presa la parola su un argomento innocuo e peraltro votato all'unanimità, la istituzione della figura del garante per le persone private della libertà personale, ha fatto un passo indietro ed ha ripreso il discorso sul mancato inserimento all'ordine del giorno dei lavori, della crisi idrica.
Ha cominciato con il solito "confronto" ironico con Picariello che è stato definito da Guerra, presidente della Commissione Politiche Sociali, come il Polase della situazione nel momento in cui ha dato rinnovata energia acché questo Regolamento riprendesse il cammino e giungesse alla fine.
E si è regolato bene Guerra, ha detto Perifano rivolto a Picariello. Avrebbe potuto fare anche qualche altro esempio...
E fin qui, tutto nella "norma".
Poi ha colto l'occasione del ritorno in Aula del sindaco Mastella, ha voluto rimarcare che la opposizione non è prevenuta nei confronti dell'Amministrazione visto che nella seduta di oggi i Regolamenti all'ordine del giorno sono stati approvati all'unanimità.
Ed invece le risposte di Mastella alle nostre sollecitazioni appaiono essere sempre come delle bolle di infamia e di inattendibilità e non fa passare momento senza rimarcare la mia sconfitta alle elezioni comunali.
E lei le sue, di sconfitte, se le ricorda? ha detto con piglio Perifano a Mastella.
Le ultime due cocenti sono di poco tempo fa (Mastella di rimando: Non sono stato io ad essere sconfitto...).
Questo è il gioco della democrazia, ha ripreso Perifano.
Ma sappia che vincere o perdere le elezioni non elimina il diritto alla parola per lo sconfitto.
Mastella ha quindi preso la parola e giù botte da orbi.
Lei perde sempre, ha detto rivolto a Perifano, e io l'ho anche votata una volta alle europee.
Io invece sono nella storia.
Lei sta nella storia, ha risposto Perifano cercando di stare sull'ironia, mentre io mi limito a rimanere nella geografia.
Lei pensa di muovermi una offesa quando mi dice che ho perso ma io non lo ritengo affatto un fatto indegno e rimango volentieri in Consiglio comunale.
Mastella ha ripreso con apparente abbassamento dei toni.
Non sono io a convocare il Consiglio comunale.
Mi è sembrata però intelligente l'azione posta in essere dal presidente di Commissione, Scarinzi, che ha convocato Gesesa in Commissione.
Quando poi il presidente del Consiglio chiederà che l'argomento debba andare in Consiglio, noi lo seguiremo. Mastella ha poi voluto precisare che non è solo di Sguera la primogenitura sul garante ma c'è anche Guerra.
Poi il sindaco ha ripreso: Ogni volta siete polemici nei miei confronti e non vi ponete mai in maniera collaborativa. Non siete in grado di uscire dal luogo comune.
Riguardo la Regione, Mastella ha respinto il fatto che il partito di "Noi di Centro" sia presente in Giunta.
Non abbiamo né l'assessore e né il consigliere.
Con grande eleganza, ha detto Mastella con tono ironico, vi siete presi anche il consigliere eletto da noi (Gino Abbate passato con il Pd ndr).
Ma io continuo a tenere in piedi una storia, in quella storia in cui io ci sono comunque.
Mi dispiace per lei che si ferma ai confini...
Non sono io che mi giudico.
Il mio nome è nei libri c'è, il suo no anche perché il mio riferimento non è alla borghesia, a quella intelligente sì, ma ai più umili.
Non vi volete rendere conto che l'unico modo per sconfiggermi è quello di andare in chiesa.
Ci vada e faccia in modo che il Padreterno mi tolga dalla terra prima, altrimenti con me perderete sempre.
Farò alleanze per la Provincia, la Regione ed il Comune nel 2027 e andrò avanti.
Lei invece le poche volte che è venuto fuori è stato perché era l'avversario di Mastella altrimenti nessuno avrebbe saputo nemmeno lei chi era.
Io non sarò candidato se non mi sarà consentito il terzo mandato. Vedremo se lei lo sarà nuovamente e cosa farà.
La "competizione" dialettica, diciamo così, è finita qui tra i due ma non è stata una bella cosa.
Solo veleni quelli sparsi senza che abbiano ridotto di un millimetro le distanze tra i due.
Tornando alla cronaca dall'inizio, la seduta è stata aperta da un intervento in via preliminare proprio di Perifano che ha manifestato tutto il suo rincrescimento per la sistematica violazione del regolamento sulle richieste di convocazione del Consiglio.
Possiamo avere punti di vista differenti sulla consistenza della argomenti proposti, ma la norma va rispettata e non è la prima volta che ciò non viene fatto.
Ora la questione è quella della emergenza idrica.
Se ci dobbiamo riunire solo per votare i debiti, pazienza.
Io ritendo invece che il Consiglio sia la sede dove discutere i problemi dei cittadini.
Vorrei dal presidente Parente una risposta precisa, una motivazione sul perché di questo diniego.
L’argomento è importante e non capisco perché non si possa approfondire.
A questo punto il primo battibecco tra Perifano e Mastella.
Lei è noto per aver fatto grandi salti politici, ma stavolta anche se dovesse fare la danza della pioggia sappiamo bene che non succederà nulla e che la crisi dell'acqua non terminerà e quindi non era rivolto a lei il nostro intervento sulla Stampa.
Comprendo bene, ha detto Perifano, che c’è una grande responsabilità della Regione ma in Consiglio quando tutto questo lo abbiamo denunciato, la risposta è stata solo una scrollata di spalle.
Che è successo per esempio alla centrale di Pezzapiana?
Lei lo sa? Noi non sappiamo nulla e non lo sa nemmeno lei.
Le pare una cosa seria che lo dobbiamo apprendere dai giornali?
L'intervento successivo è stato quello di Mastella.
Molte cose avvengono anche in Commissione e l'assenza del presidente di Gesesa, Russo, è dipesa solo da un difetto di comunicazione visto che pare sia all’estero.
Non è vero che la colpa è nostra se non sono arrivati i finanziamenti per le condotte.
Siamo riusciti a rendere Benevento protagonista con l’Ente Idrico Campano di Benevento. Con voi era tutto sotto gli avellinesi.
Ci siamo sempre attenuti alle procedure ed a ciò che ci ha indicato la Regione Campania.
Il problema non è partecipare o meno ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Anche se avessimo avuto quei fondi avremmo risolto la problematica ma da qui a dieci anni.
Nel sud c’è il problema che è antico.
Il Torano Biferno si sta prosciugando anche nel Molise e se le cose vanno avanti così dovrò addirittura razionalizzare l’uso dell’acqua.
La serietà degli argomenti si fa dialogando, ha proseguito Mastella.
Sono anni che siete sconfitti, una ragione ci sarà.
Chiedete voi alla Regione che è del Pd o a Gualtieri, sindaco di Roma che detiene la maggioranza di Acea, società che ha le quote di maggioranza di Gesesa. Sono tutti del Pd.
Dateci una mano a rivolvere la questione, ha concluso il sindaco.
A questo punto ha preso la parola Luigi Scarinzi, presidente della Commissione Opere Pubbliche, il quale ha riferito di aver contattato informalmente il presidente di Gesesa ma egli mi aveva detto di essere assente.
Mi ha però detto di formulare le istanze e la settimana prossima verrò a riferire.
Non so poi perché il presidente del Consiglio non abbiamo posto l’argomento richiesto all’ordine del giorno. Personalmente non ho ricevuto nessuna richiesta se non da Farese sulle domande da fare a Russo.
E dunque ho ritenuto che si trattasse solo una contrapposizione politica ed una forma per mettersi in mostra.
Giovanni De Lorenzo ha esordito dicendo di prendere atto che la colpa è sempre di qualcun altro.
La nostra richiesta di Consiglio è stata pubblicata su tutti i giornali e poi Russo ha detto di non essere mai stato convocato in Commissione.
Non abbiamo partecipato alla capigruppo perché il presidente Parente ci ha detto che il punto all’ordine del giorno non sarebbe stato messo.
A questo punto esauriti gli interventi su nessun argomento iscritto all'ordine del giorno, si è passati all'esame del primo punto: "Assestamento generale, salvaguardia degli equilibri e variazione di bilancio di previsione finanziaria 2024/2026 ai sensi degli articoli 174 commi 2 e 8 e 193 comma 2 del Decreto Legislativo n.267/2000 e conseguente variazione del Dup 2024/2026".
A relazionare è stata Maria Carmela Serluca, assessore alle Finanze, la quale ha detto che non ci sono azioni nella gestione finanziaria dell'Ente che possano generare squilibri.
Restano confermati i debiti in essere per i quali ci sono gli stanziamenti in bilancio.
Francesco Farese ha detto però che i numeri alla fine rappresentano scelte politiche.
Fra le variazioni ci sono 70mila euro per incarichi legali esterni ed anche 35mila euro per il pagamento della Siae relativa ad eventi da organizzare e poi altri 150mila euro per eventi estivi (Città-Spettacolo ndr) ma non troviamo risorse per incrementare la spesa, ad esempio, relativa alla manutenzione ordinaria sulla viabilità. Non tappiamo le buche sulle strade, ma decidiamo di fare feste e pagare gli avvocati.
Scelte legittime ma politiche. Rispetto queste teorie e scelte ma non le condivido e per questo voto contro.
L'atto alla fine è stato votato favorevolmente da 20 consiglieri mentre 6 sono stati contrari.
Il secondo punto all'ordine del giorno è stato: "Istituzione da parte del segretario generale di attivazione di una procedura di monitoraggio con cadenza trimestrale a cura dei dirigenti di ciascun settore sulle istanze e sulle richieste di pagamento ricevute dall'ente. Ordine del giorno ai sensi dell'articolo 47 del Regolamento del Consiglio comunale".
Ha relazionato il consigliere comunale delegato, Marica Mignone ricordando che sono stati i capigruppo di maggioranza, nell'ultimo Consiglio comunale, con un ordine del giorno a chiedere la istituzione di questo argomento.
Floriana Fioretti ha a questo punto presentato al riguardo un emendamento teso a rafforzare il tema con il quale impegniamo il segretario generale a provvedere alla redazione di una relazione da trasmettere ai consiglieri attestante le attività sulla verifica delle responsabilità sulla nascita dei debiti.
A questo punto i lavori dell'Aula si sono fermati. C'è stato un lungo conciliabolo durato oltre mezz’ora per consentire l'esame dell'emendamento.
Il presidente Parente ha alla fine annunciato che esso era proponibile e che si era deciso di votare tale emendamento all’unanimità e con la stessa votazione l’argomento così emendato.
La votazione della proposta di delibera ha visto un voto unanime con 25 consiglieri favorevoli e poi la votazione dell'atto con 27 voti favorevoli
Il terzo punto all'ordine del giorno è stato: "Riconoscimento debito fuori bilancio - articolo 194, comma 1, lettera a) del Dlgs 18 agosto 2000, n° 267. Sentenza giudice di pace di Benevento n.1292/2023".
A relazionare è stato l'assessore Serluca la quale ha detto che il giudice di pace ha accolto il ricorso di un cittadino relativamente al risarcimento di un danno subito che, con le spese legali, assomma a 2.308,54 euro.
La votazione ha visto 18 favorevoli e 6 contrari.
Farese ha svolto il suo intervento dopo la votazione per un disguido tecnico del sistema.
Si tratta di un auspicio, ha detto, di una svolta con l’emendamento presentato sulla vicenda dei debiti fuori bilancio.
L'unanimità con cui il Consiglio lo ha votato, significa anche salvaguardare gli interessi della collettività.
Rilevo però che anche qui le spese legali superano le rivendicazioni del cittadino.
Questo è un piccolo caso quanto all'importo ma esso può servire per capire come si gestiscono queste situazioni.
Si è giunti dunque al quarto punto posto all'ordine del giorno: "Approvazione del Regolamento per la disciplina del sistema integrato dei controlli interni".
Ha relazionato Giovanni Zanone, presidente della Commissione Affari Istituzionali con la disponibilità del vice sindaco Francesco De Pierro ad intervenire visto che la proposta di delibera è la sua.
In pratica Zanone ha detto che si tratta di un adeguamento alle norme così come richiesto dalla struttura.
Picariello ha detto che questa integrazione va nella direzione di auspicio dell'opposizione così come descritta da Farese.
E lo stesso Farese intervenendo ha detto che in realtà oltre alla struttura, c'è anche un parere della Corte dei Conti che ha formulato osservazioni e prescrizioni invitando l'Ente ad intervenire con l'integrazione.
A questo punto sono stati presentati due emendamenti relativamente al controllo interno semestrale che nella nuova versione esclude il Consiglio tra i soggetti destinatari della relazione.
Con l'emendamento si chiede la reintroduzione anche al Consiglio, cosa che era già prevista nella precedente versione.
Con l’altro emendamento si chiede di reintrodurre la comunicazione semestrale alla Corte dei Conti sulla regolarità della gestione e sulla adeguatezza del controlli interni.
Il segretario comunale ha proceduto alla verifica circa l'ammissibilità degli emendamenti.
Ammissibile il primo consentire nuovamente l'inserimento del Consiglio comunale tra i destinatari della relazione.
Il secondo è stato ritenuto non ammissibile perché comunque siamo tenuti, ha detto Feola, a redigere il referto alla Corte dei Conti e lasciandolo appariva essere ridondante.
La votazione sull'emendamento ammesso ha visto 23 voti favorevoli.
La votazione sul Regolamento così emendato ha visto 24 voti favorevoli.
A questo punto è arrivato all'esame dell'Aula il quinto argomento, l'ultimo: "Regolamento per l'istituzione e la disciplina della funzione del Garante per i diritti delle persone private della libertà personale".
A presentare l'argomento è stato Rosario Guerra, presidente della Commissione Politiche Sociali, argomento voluto in considerazione dei soggetti fragili che avevano bisogno di maggiore attenzione.
Per la sede si andrà alla nuova struttura al rione Ferrovia.
I progetti, anche del garante della Provincia, possono avere maggiore possibilità di successo.
Il garante svolge attività di volontariato e senza compenso.
A questo punto il presidente Parente ha letto la lettera dal consigliere Vincenzo Sguera sull'argomento ma oggi assente in Consiglio.
La problematica delle carceri italiane, ha scritto Sguera, è senza alcun dubbio un tema che la politica nazionale deve necessariamente affrontare con particolare attenzione e solerzia.
Non sta a me evidenziare il disagio e la condizione disumana in cui i detenuti sono costretti a vivere il periodo di reclusione, ma per la professione che svolgo posso testimoniare che a causa del sovraffollamento (il numero delle persone detenute è superiore ai posti regolamentari), degli spazi estremamente ridotti e della limitatissima disponibilità per accedere ad attività lavorative, così come previste dall’ordinamento penitenziario, i diritti fondamentali della persona non sono affatto garantiti.
E’ del tutto evidente che se il carcere è sovraffollato anche gli operatori non riescono a svolgere con la dovuta dedizione le mansioni a cui sono preposti; è altrettanto evidente che, in tali situazioni, le fragilità di molte persone detenute non riescono ad essere intercettate o seguite come meriterebbero. L’elenco delle problematiche connesse a tale stato di cose sarebbe lunghissimo e, pertanto, mi limito ad evidenziare quanto rilevato nel report della Camera Penale di Benevento, da sempre impegnata in prima linea per cercare soluzioni sul punto: "Nella struttura carceraria di Benevento rispetto alla capienza di 261 unità, sono presenti attualmente in istituto 385 detenuti. Il personale di polizia penitenziaria consta di 233 agenti, tra i quali permane una lieve situazione di sottorganico".
Il Carcere di Benevento, in pratica, stante la carenza di fondi, di personale, di strutture e stante scarsa attenzione della politica e delle istituzioni, garantisce una detenzione che può essere definita "sopportabile", ma con l'urgenza, ormai non più rimandabile, di provvedere concretamente alla risoluzione delle numerose criticità.
Pertanto, sussiste la necessità che anche la nostra Amministrazione comunale dia la giusta rilevanza al tema delle carceri, attivandosi al fine di fornire segnali significativi per provare ad arginare il disagio nel quale vivono i detenuti e lavorano gli agenti di Polizia Penitenziaria nella Casa Circondariale della nostra città.
Sin qui in larga sintesi la lettera di Sguera.
A prendere la parola è stato quindi Perifano un argomento che mi sta particolarmente a cuore, ha detto, anche nella qualità di presidente provinciale della Lega Italiana dei Diritti dell'Uomo che si è occupata della problematica.
Una misura questa che fa onore alla città di Benevento, all'Amministrazione ed al Consiglio comunale.
A questo punto Perifano, come detto innanzi, ha colto l'occasione per tornare sulla vicenda della mancata inclusione all'ordine del giorno dei lavori del Consiglio comunale della crisi idrica ed è scoppiata la forte contrapposizione con Mastella.
Alla fine la deliberazione è stata comunque votata all'unanimità con 24 voti favorevoli.

 

 

 

comunicato n.165296



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