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Benevento, 12-07-2024 15:04 ____
Benevento consolida la capacita' di diventare sempre piu' un punto di riferimento per la Chiesa italiana. Ne sapremo trarne vantaggio?
Grazie alla caparbieta', alle insistenze, ma anche alla riconosciuta personalita' di questo nostro arcivescovo, la nostra citta', anno dopo anno, si accredita tra i prelati nazionali. Il 16 e 17 luglio al Centro "La Pace" ci saranno una trentina di vescovi di 14 regioni italiane assieme al presidente della Conferenza Episcolale Italiana, cardinale Matteo Zuppi
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Grazie alla caparbietà, alle insistenze ma anche alla riconosciuta personalità di questo nostro arcivescovo, Benevento, anno dopo anno, sta diventando sempre più punto di riferimento, oseremmo dire punto di approdo se non fosse che potremmo oscurare, con questo nostro dire ardito, la millenaria presenza della caput mundi, della Chiesa italiana.
Proprio a monsignor Felice Accrocca, alla presentazione, introdotta da don Maurizio Sperandeo, di questa due giorni che si terrà al Centro "La Pace" il 16 e 17 luglio prossimi e che accoglierà una trentina di vescovi provenienti da 14 regioni d'Italia per ripensare la presenza della Chiesa nelle "Aree interne" individuando prospettive nuove e soluzioni concrete, abbiamo rappresentato questa nostra considerazione, una considerazione di soddisfazione e di gioia espressa però con il solito rammarico e cioè che non siamo poi in grado di poterne trarre un utile, senza virgolette, da questo stato di cose, perché la parola è usata sia per lucrare nuovi momenti di Fede ma anche di natura economica, sapendoci fare.
E noi, ce lo dicono tutti, non ci sappiamo fare.
A Benevento per questi due giorni non ci saranno solo i vescovi, ma anche il loro capo e cioè il cardinale Matteo Zuppi, che del Centro "La Pace" è oramai di casa, che è il presidente della Conferenza Episcopale Italiana e cioè il capo, dicevamo, di tutti i vescovi, di piccole e grandi diocesi, d'Italia.
E con il lui i massimi vertici dell'organizzazione ecclesiale.
Che possiamo pretendere di più?
Mons. Accrocca ci ha confermato questa nostra impressione e anche che per la Cei l'appuntamento con Benevento oramai è tra i suoi obiettivi stabili per la definizione e la revisione costante della pastorale interna.
Qui a Benevento siamo in un campo nuovo di ricerca in un ambito dove è scarsa la produzione teologica.
In pratica, abbiamo detto a mons. Accrocca, state facendo "giurisprudenza" che vi sostenga nel vostro agire lì dove manca la "norma".
Beh sì, ci ha risposto l'arcivesovo, in pratica è così tanto è vero che grazie a questi appuntamenti al Centro "La Pace" sono stati già prodotti un volume a firma di Francesco Vespasiano, docente di Unisannio e poi le risultanze di questo incontro saranno edite in un volume della casa editrice cattolica "Teologia Queriniana" di Brescia che pubblica libri di teologia, spiritualità, manuali scolastici, pubblicazioni periodiche di riviste.
Insomma, un importante punto di riferimento teologico e questo vuol certamente significare che cominciamo a creare cultura.
Non c'è altro sull'argomento in Italia tranne qualcosa in lingua francese.
L'anno prossimo, al Forum degli amministratori locali, mi auguro di poter avere anche uno scritto del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, proprio sui politici, ai vari livelli, e sulla loro capacità di incidere sulle problematiche della Nazione.
Tornando all'inizio della Conferenza Stampa, mons. Accrocca ha detto ai giornalisti presenti che oramai gli appuntamento canonici al Centro "La Pace" sono due.
Il primo, nel mese di maggio, per trattare delle problematihe delle aree interne.
Il secondo in estate, a luglio, per discutere della pastorale della Chiesa.
Questo secondo appuntamento, che si terrà il 16 e 17 luglio e non è aperto al pubblico, vedrà i vescovi discutere del ministero affidato ai laici.
Sono contento, ha proseguito l'arcivescovo, che questo Forum sia diventato oramai un punto di riferimento fisso per la Chiesa atteso che coinvolge il 70% del territorio nazionale (ben 14 regioni su 20) ed una trentina di vescovi.
E' coinvolta ai massimi livelli anche la Conferenza Episcopale Italiana (Cei) che ha oramai anche una sua stabilità rispetto al nostro evento al punto che quando ci incontriamo a Roma per altre attività, mi viene scherzosamente chiesto, un po' da tutti, come stanno le aree interne del nostro Paese.
Insomma, Benevento, con la sua iniziativa, oramai rappresenta uno dei temi che più sta a cuore all'episcopato italiano.
L'arcivescovo è stato anche nuovamente coinvolto dai giornalisti nella questione dell'autonomia differenziata e stavolta, nell'auspicio che il suo dire non venga "adeguato" a necessità di parte, egli ha detto che su questo tema i vescovi hanno già dichiarato le loro perplessità e lo hanno fatto anche quando alla guida del Paese c'era un altro Governo.
Anche sulla tragedia di Pannarano monsignor Accrocca è stato sollecitato a dire la propria opinione.
Egli ha risposto dicendo di aver scritto un biglietto ai familiari dei protagonisti di questa tragedia dichiarando la sua disponibilità al dialogo qualora occorresse.
Non ci sono parole per esprimersi su questo fatto di sangue ma solo ho portato la mia vicinanza e la mia preghiera alla famiglia.
Mons. Accrocca ha detto di pensare anche a rendere stabile questo appuntamento al Centro "La Pace" visto che la Cei lo dà oramai come un appuntamento acquisito e per questo sta già pensando a programmare i due eventi del prossimo anno.
L'intento è quello di concorrere a costruire un momento di crescita.
Noi vescovi non abbiamo il potere legislativo, ma ci auguriamo di poter incidere su chi questo potere ce l'ha.
Sulla pastorale è invece ovvio che a decidere saremo noi vescovi ma sull'altro no.
E quindi ci chiediamo: Basta dare le risorse in base al numero degli abitanti o bisogna invece concorrere ad inserire altri coefficienti per la determinazione dell'importo?
E' possibile tassare allo stesso modo il barista di Castelvetere Valfortore che magari fa 15 caffé al giorno e quello di Roma centro o delle altre grandi città d'arte dove i caffé giornalieri che si vendono sono migliaia?
Poi l'arcivescovo ha anche sottolineato che "aiutati che Dio ti aiuta" e cioè: Se vogliamo un negozio di prossimità che ci sovvenga quando ne abbiamo bisogno, dobbiamo anche sostenerlo con gli acquisti.
Se andiamo sempre al supermercato e ci ricordiamo del negozietto vicino casa solo quando non possiamo proprio farne a meno o in momenti di estrema ed urgente necessità, questo non è collaborare acché le risorse vengano gestite al meglio.
Questi problemi è ovvio che risentano del numero delle persone coinvolte che rappresentano voti. Ma farne solo bacini di consenso, non va.
Bisogna rovesciare la piramide, ha ridetto il vescovo un concetto espresso già in altre occasioni, per modo che si parta dalla periferia per giungere al centro e non viceversa.
Chi può, deciderà in questo senso?
In ballo c'è l'economia, l'alta finanza, che si incunea lì dove manca un pensiero politico forte.
La politica dei nostri tempi, tutta, va avanti per slogan ed è questo il vero problema, ha concluso l'arcivescovo perché si dà spazio all'alta finanza che ci governa.
Bisogna allora investire, e tanto, nell'inserimento culturale della nostra gente.
In conclusione questa l'agenda della due giorni al Centro "La Pace".
I lavori si apriranno il 16 luglio, alle 12.30, con il saluto del cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei.
Alle 16.00, monsignor Franco Giulio Brambilla, vescovo di Novara e presidente della Commissione Episcopale per la dottrina della fede, l’annuncio e la catechesi, terrà la relazione principale a cui seguirà il lavoro nei gruppi di studio.
La mattinata del 17 luglio, dedicata al dialogo assembleare, si concluderà alle 12.00 con l'intervento di monsignor Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari e segretario generale della Cei.

 

comunicato n.165033



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