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Benevento, 12-05-2024 09:01 ____
Importante partecipazione di pubblico alla presentazione dei due volumi di Peppino De Lorenzo "Gente di Benevento"
Sono stati riproposti nei libri delle edizioni "Realta' Sannita" parte degli articoli domenicali che il cronista propone ai numerosissimi lettori di "Gazzetta di Benevento". L'autore commosso da tanta presenza. Per l'arcivescovo Accrocca il merito di tanta gente sta nell'affetto che riesce a riscuotere lo scrittore ed il medico
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Al Teatro Comunale, sono stati presentati i primi due volumi, editi da "Realtà Sannita", della collana "Gente di Benevento", che raccoglie gli interventi domenicali che Peppino De Lorenzo scrive su "Gazzetta di Benevento", in cui ricorda, aprendo i cassettini della sua memoria, fatti e personaggi del nostro territorio.
Con queste due pubblicazioni si arriva al resoconto degli articoli scritti su "Gazzetta" fino al 31 dicembre 2019, ma già sono in cantiere gli anni successivi, per arrivare ai giorni odierni.
Peppino De Lorenzo è apparso decisamente commosso per la grande partecipazione che ha visto la sala del Teatro Comunale gremita in ogni posto.
Addirittura vi erano anche spettatori nei palchi e gente in piedi.
Autorità, tanti medici, pazienti e singoli cittadini, con la loro massiccia presenza, hanno voluto tributare una manifestazione d'affetto a chi si sta prodigando, con un lavoro certosino, al fine che fatti e personaggi di Benevento non cadano nell'oblio.
Del resto, l'arcivescovo Felice Accrocca, malgrado impegnato in altre cerimonie religiose fuori città, ha voluto, comunque, portare il suo saluto, precisando che: "Se, questa sera, c'è tanta gente qui, il merito debba essere ascritto al dottore De Lorenzo per l'affetto che riesce a riscuotere tra la gente e, segnatamente, tra i suoi pazienti."
In sala presente anche la Rai per le riprese.
Hanno fatto pervenire il loro augurio, Antonio Pietrantonio, già sindaco di Benevento, assente per motivi di salute, ed il presidente dell'Ordine dei Medici, Giovanni Pietro Ianniello, fuori sede.
Ad aprire i lavori è stato il direttore di "Gazzetta di Benevento", Alfredo Pietronigro, che ha spiegato, nei dettagli, come sia iniziato il suo rapporto con De Lorenzo e l'idea di descrivere sul suo giornale online, ogni domenica, fatti e personaggi del nostro territorio. Di qui, poi, l'idea di raccogliere tutti questi articoli in una collana.
Il benvenuto ai presenti è stato portato da Maria Gabriella Fuccio, editore di "Realtà Sannita" ed Antonella Tartaglia Polcini, assessore alla Cultura del Comune di Benevento.
Maria Gabriella Fuccio ha evidenziato l'impegno della casa editrice da lei diretta, di proseguire questo interessante lavoro editoriale che, in ultimo, sarà composto da diversi volumi, il cui numero, per il momento, è difficile ipotizzare.
L'assessore Tartaglia Polcini, da parte sua, si è soffermata sull'interesse che tale iniziativa comporta in quanto, sì operando, molti personaggi e storie del territorio non cadranno nell'oblio del tempo, ma rimarranno vivi e presenti per le future generazioni. Di qui, un plauso, ella ha detto, all'autore, il dottore Giuseppe De Lorenzo.
Ha preso, poi, la parola il primo dei relatori, Francesco Morante, presidente dell'Archeoclub di Benevento.
Anche Morante ha posto il suo interesse sulla validità dello studio certosino di Benevento cogliendo l'occasione per soffermarsi, volutamente, su alcuni personaggi e fatti già racchiusi in questi due primi volumi che senza l'interessamento dell'autore sarebbero caduti nell'oblio.
A seguire, Mario Pedicini, giornalista di "Realtà Sannita", che ha, dapprima soffermato l'interesse sulla nascita di alcune testate locali e, principalmente, "Messaggio d'Oggi" e "Realtà Sannita" per poi, soffermarsi anche lui sulla lodevole attività giornalistica di Peppino De Lorenzo. Non ha mancato, poi, per mettere in crislallina evidenza l'umanità di Peppino De Lorenzo, di ricordare due episodi inediti.
Il primo che riguardò un ricovero all'epoca, di Giuseppe De Lucia ed una vicenda giudiziaria dell'ex prefetto Giuseppe Urbano.
Nei due casi, Peppino De Lorenzo dimostrò una umanità senza precedenti. Questo, del resto, è il suo comportamento abituale nella vita di ogni giorno.
Terzo relatore è stato Roberto Costanzo, decano dei giornalisti sanniti, che ha tratteggiato tutta la vita medica e da giornalista di De Lorenzo, chiedendosi, in ultimo, chi, tra le due attività abbia vinto.
Tutto l'intervento di Costanzo è stato, interamente focalizzato sull'autore ed, in ultimo, è uscito un quadro di Peppino De Lorenzo pienamente rispondente alla realtà.
Per non cadere in involontari errori - ha precisato Costanzo - ho preferito scrivere il mio intervento. De Lorenzo non merita errori od omissioni.
Ha chiuso i lavori l'autore Peppino De Lorenzo.
Ringrazio tutti i presenti che, sacrificando una serata di un giorno pre-festivo, sono qui.
E' per me una particolare commozione, mi si creda, ha proseguito, per la grande dimostrazione di affetto che questa sera mi è stata tributata anche da chi, per svariate ragioni, non è qui, ma non ha trascurato di farsi sentire, comunque, presente.. E la sala del Teatro Comunale è davvero affollata.
Sarebbe mio desiderio abbracciare tutti, uno per uno, parlare con i singoli, ma il numero non me lo concede. Siete, comunque, nel mio cuore.
Ho svolto e continuo a svolgere a tempo pieno la professione di medico, ma la carta stampata è stata sempre nel mio animo.
Direi che la medicina sia mia moglie, il giornalismo l'amante che non ho mai nascosto.
Ringrazio, in questo momento, segnatamente, due persone che mi hanno permesso di realizzare e proseguire nel tempo questo sogno.
Giuseppe De Lucia, per decenni direttore di "Messaggio d'Oggi", qui in sala vedo la figlia senatrice Danila ed il figlio Ele, che, tanti anni fa, cinquanta e più, con infinito amore, mi dette la possibilità di offrire il mio pensiero alla carta stampata, appunto, per giungere, ad oggi, a distanza di tanto tempo, ad Alfredo Pietronigro, senza il quale, questa sera, non saremmo qui.
Un pensiero affettuoso vada a Giovanni Fuccio, con il quale si pensò a questa collana di ricordi, fu lui a decidere il titolo (il sottotitolo è di Pietronigro), ma il destino, purtroppo, non gli ha permesso di essere qui con noi questa sera.
Ho vissuto l'intera vita, giorno dopo giorno, accumulando una quantità enorme di esperienze che, fors'anche per carattere, non sono passate inosservate ai miei occhi.
Tra "Messaggio d'Oggi" e "Gazzetta di Benevento" tanti episodi, anche attraverso la stampa parlata, e, tranne qualcuna, purtroppo negativa, ognuna ha lasciato un segno.
Andrò via dalla scena del mondo dopo avere visto tante cose e, per questo, mi ritengo fortunato.
Alla mia tendenza caratteriale, a riempire i cassettini della mia memoria, per dirla con Pietronigro, ha contribuito l'attività professionale di medico che ho sempre svolto a 360 gradi e, anche se con i suoi aspetti non, di certo, edificanti, la politica.
Finchè avrò vita continuerò a scrivere, ma, principalmente, non lascerò di fare il medico che, malgrado gli anni che ho, continuo a svolgere per tante ore al giorno.
Medico si rimane fino all'ultimo anelito di vita.
Qualora non intervengano eventi, malattie principalmente, che me lo impediranno, proseguirò senza sosta continuando ad offrire il mio modesto contributo onde alleviare la quotidiana sofferenza umana.
Non già per mercimonio. Questo è noto.
Nel mio studio, frequentato da tanta gente, nessuno ha mai posto un soldo sulla scrivania.
Questa è stata la mia forza che mi ha permesso di superare le cattiverie subite.
Concludendo, vi abbraccio, forte, forte, uno per uno.
A questo punto sono saliti sul palco, Daria Bollo, figlia dell'indimenticato fotoreporter, Carmine, che proprio Peppino De Lorenzo tenne in cura sino alla morte. Quale segno di gratitudine, gli ha portato un autoritratto, di sua produzione.
Poi, Elena De Vita, figlia del noto medico del "Rummo", Guglielmo, spentosi dieci anni fa, che ha donato a De Lorenzo un fascio di fiori. Solo qualche giorno fa, Peppino ha ricordato il padre su "Gazzetta di Benevento".
La serata si è conclusa con una miriade di dediche sui libri.

Le foto sono di Antonio Caporaso

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

comunicato n.163928



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