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Benevento, 08-05-2024 14:23 ____
Quando parliamo di aree interne esse non sono immobili e non possiamo pensare di risolvere tutto lamentando l'isolamento per deficit infrastrutturale
Al sindaco Mastella bisognerebbe chiedere: Ma stai governando o fai solo presenze istituzionali? Che contributo stai dando in termini di crescita della citta'? Il risultato del Forum sulle Aree Interne nonostante l'apprezzamento e le buoni intenzioni, e' scarno e rischia addirittura di trasformarsi in una sorta di assoluzione dalle responsabilita' del governo locale, governo che in pratica non c'e'. Con il "Dilapidarium", poi non ci rendiamo ancora conto di quanto stiamo perdendo in termini di opportunita' e di occasioni, ha commentato Pasquale Viespoli
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L'esito del Forum delle Aree Interne sul tema "Alta Velocità" e dunque sulla capacià di collegamento del territorio alle realtà ad esso vicine e lontane, ha dato lo spunto a Pasquale Viespoli, già sottosegretario di Stato, per dire la sua anche e soprattutto sul lavoro svolto dalla classe dirigente sannita e campana a proposito del gap da colmare relativamente alle infrastrutture.
Il ragionamento di Viespoli, se vogliamo, è molto semplice: Quello che oggi vediamo e che si sta realizzando, sia a livello ferroiario che viario, ha preso le mosse tanti anni fa...
Niente nasce per caso.
La riflessione che voglio fare, ci ha detto Viespoli, si riferisce ai tempi presenti e passati in riferimento ai temi dello sviluppo.
La città è stata all'avanguardia rispetto ai temi dello sviluppo locale ed anche alle opzioni strategico-infrastrutturali e penso proprio alla Napoli-Bari, per il trasporto su ferro ed alla Telese-Caianello per quello su gomma.
E' stata a tal punto protagonista che sulla Napoli-Bari, proprio a Benevento, organizzamo al Teatro Comunale, insieme a Costantino Boffa, e dunque la mia non vuole essere una rivendicazione solo a carattere personale, una sorta di Stati Generali sull'argomento e questo avvenne  alla presenza del ministro Altero Matteoli, del presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino (nella foto del 2013 è con Pasquale Viespoli), di Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia, dell'assessore regionale campano Ennio Cascetta, dell'amministratore delegato delle Ferrovie, Mauro Moretti e dunque dei soggetti istituzionali e tecnici per ribadire la strategicità dell'intervento e mettere un punto fermo sul lavoro da realizzare.
E, si noti, i protagonisti di quell'evento erano di segno politico, di regione e di governo, diametralmente opposti, e quindi a maggior ragione fu importante quella iniziativa che diventò anche una occasione di dialogo e di occasione istituzionale.
A me sembra giusto, prosegue Viespoli, rivendicare quei risultati altrimenti sembra che queste cose, anche la Napoli-Bari, una delle più grandi opere strategiche degli ultimi decenni, sia di padre ignoto.
Questo per dire che la riflessione sullo sviluppo ce l'abbiamo dentro.
E penso quindi a quel 2010 ed alla iniziativa della "Città oltre le mura" sottolineando che, a maggior ragione, c'è necessità di segnalare questa visione.
Alla fine, se uno dovesse fare una battuta a proposito dell'assunto che la Telese-Caianello e la Napoli-Bari prima o poi si faranno (frase, questa, pronunciata recentemente più volte da Mastella ndr), significa che all'epoca abbiamo fatto bene ad individuare delle scelte che oggi sono considerate strategiche ai fini dello sviluppo.
Ed allora, nella riflessione tra il passato ed il futuro sul tema dello sviluppo, credo sia giusto recuperare la memoria e indicare il ruolo da protagonista che la città ha avuto nella realizzazione delle opzioni strategiche in termini infrastrutturali rappresentate, da una parte, dalla Napoli-Bari e dall'altra dalla Telese-Caianello.
La politica la sua funzione la concretizzata, il suo ruolo lo ha svolto, la sua visione l'ha esplicitata, altro che.
Il problema è che quando si parla di sviluppo il tema delle infrastrutture, certamente importante, non è il solo tema centrale e strategico.
Il salto di qualità sta nel fatto che oggi un'opera non deve collegare solo due punti, ma diventare essa stessa asse per lo sviluppo e quindi accanto alla strategia delle grandi opzioni a carattere europeo e nazionale, c'è la dimensione del territorio che si organizza, che mette insieme i soggetti, che diventa e fa sistema territoriale nella dimensione più ampia.
Per essere chiari, prosegue Viespoli, il tema oggi è, data la acquisizione indiscussa dei due interventi strutturali che ci fanno uscire da una condizione di deficit, che bisogna evitare che le infrastrutturem mancanti diventino una sorta di alibi per il non concretizzato sul piano del governo locale.
Nel caso in esame c'è stata solo tanta autoreferenzialità in quanto non c'è stata interlocuzione.
C'è stata una relazione, qualche intervento tra cui quello del sindaco che si ripete nel discorso sulla demografia,. E' parso essere una sorta di compagnia di giro e certamente non un segnale di dibattito e di confronto reale.
Dato l'elemento centrale delle infrastutture è poi indispensabile parlare delle cose che si concretizzano e si realizzano.
I sindaci non si possono segnalare per le assenze perché soprattutto quelli delle aree interne devono avere una missione che significa dire con chiarezza alcune cose.
Per questo c'è stato il 2010 di cui ho detto innanzi.
Il nostro sistema istituzionale è troppo piccolo.
Benevento è l'unica città media, il resto è un pulviscolo di Municipi. La dimensione istituzionale quindi diventa importante e l'obiettivo deve essere proprio quello di aggregare i piccoli comuni.
I sindaci dovrebbero avvertire una nuova missione e cioè quella di diventare costruttori di nuove città che significa partire dall'aggregazione dei piccoli comuni per fare economia di scala sul terreno dei servizi.
La città è troppo piccola e deve diventare il motore di queste cose e sentire la esigenza di diventare direzione di marcia verso un obiettivo nuovo che è quello dei 100mila abitanti.
Intorno a questi obiettivi va realizzata la gestione dei servizi.
Non è stato mai fatto ed è evidente che a questo punto ciascuno difende il proprio orticello.
Avrei voluto sentire qualcuno che dicesse: Nel frattempo che si realizzano le infrasttutture la gestione dei servizi puppulci è un tema che ha che fare con la crescita e lo sviluppo o no?
Io ritengo proprio di sì perché organizzarli nella dimensione giusta, significa puntare ad un costo ed una efficienza che è utile al cittadino, afferma ancora Viespoli e questo significa governare il territorio.
Ma se noi sentiamo come un peso, come una sconfitta, l'aggregazione con gli irpini per la realizzazione di una provincia irpino-sannita, non ci siamo. Stiamo facendo esattamente l'inverso.
Il problema della gestione del servizio idrico ha diviso e non aggregato.
C'è un soggetto (Gesesa ndr) che è quello che è ma con una dimensione di riferimento importante (Acea) ed invece abbiamo pensato che la cosa più intelligente e più furba da fare fosse quella di realizzare un soggetto autonomo della provincia di Benevento e così siamo ancora a rincorrere il tipo di società bacchettati dalla Corte dei Conti...
Abbiamo fatto sin qui il contrario di quello che bisognava fare.
E la città è rimasta sempre più isolata e nessuno si è fatto carico del contrario.
Chi ha parlato al Forum sullo sviluppo locale della strategia europea per l'occupazione e la definizione delle aree prototipali?
Questa tipologia europea consisteva in alcune aree da aggregare come per esempio fu quella che nacque in Irpinia e di cui era capofila Nusco, il paese di Ciriaco De Mita e con la stessa strategia quella del Tammaro nel Sannio.
Nessuno poi si è posto il problema di dire: Vogliamo vedere cosa è successo in quelle aree? La cosa funziona, ha determinato sviluppo o è stata perdente determinando invece solo una commistione tra politica e gestione?
Insomma, sappiamolo che quando ci si trova di fronte ad una strategia europea la richiesta è quella delle aggregazioni.
E' valso con Nusco, poi la provincia di Benevento è entrata non con il capoluogo ma con il Tammaro.
E lì cosa hanno fatto e quanto ha agito tutto questo apparato sul consenso politico?
Quando parliamo di aree interne, non parliamo di aree immobili, è andato a concludere l'ex senatore, e non possiamo pensare di risolvere il tutto lamentando l'isolamento per il deficit infrastrutturale.
Sono importanti le infrasttutture per lo sviluppo ma non solo di esse si campa in tema di sviluppo.
Al sindaco bisognerebbe infine chiedere: Ma stai governando o fai solo presenze istituzionali? Ed ancora che contributo stai dando in termini di crescita della città?
Il risultato del Forum, insomma, nonostante l'apprezzamento e le buoni intenzioni, è scarno e rischia addirittura di trasformarsi in una sorta di assoluzione dalle responsabilità del governo locale, governo che in pratica non c'è.
Con il Lapidarium all'Arco, o meglio con il Dilapidarium, non ci rendiamo ancora conto di quanto stiamo perdendo in termini di opportunità e di occasioni.
La città poteva diventare protagonista di questa fase così come lo è stata negli anni passati.
Qui manca l'aria perché non circolano le idee, ha concluso Viespoli

comunicato n.163873



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