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Benevento, 03-05-2024 20:37 ____
E' stato un susseguirsi di emozioni quelle raccontate alla Rocca dei Rettori alla presentazione del VII volume de "Il Benevento e la sua storia"
Un impegno mantenuto da Immacolata Fiscarelli nei confronti del marito Nicola Russo, l'indimenticato giornalista sportivo che ha lasciato traccia indelebile del suo passaggio nel mondo culturale sannita, nella sua accezione piu' ampia
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E' stato un susseguirsi di emozioni quelle raccontate alla Rocca dei Rettori alla presentazione del VII volume de "Il Benevento e la sua storia", un impegno mantenuto da Immacolata Fiscarelli nei confronti del marito Nicola Russo, l'indimenticato giornalista sportivo che ha lasciato traccia indelebile del suo passaggio nel mondo culturale sannita, nella sua accezione più ampia.
Moderatore della serata, in un'Aula consiliare stracolma di persone, Mario Collarile, delegato provinciale del Coni, che, quale persona di spirito, ha detto che l'evento aveva inizio con un quarto d'ora d'anticipo sul ritardo che di solito, per noi sanniti nati all'ombra della Dormiente, è di una mezz'ora.
Quindi l'apertura della manifestazione che si è svolta con la messa in onda di un filmato che in pratica ha riprodotto, a grandi linee, il contenuto del libro che ha trattato il periodo dal 2010 al 2020 con ampi passi anche tratti dalla famosa trasmissione "Il salotto di Nicola Russo" e con interventi, ha detto Collarile, connotati dall'ironia di Nicola Russo nelle sue vicende e su quelle sportive.
Non ha mai messo il muso con nessuno dopo una sconfitta ma frapposto solo l'amore corale per il suo Benevento.
Oggi si è tutti più tristi, ha concluso Collarile, perché in molti oramai le partite di calcio le vedono da soli, davanti alla televisione.
A questo punto la parola è passata a Clemente Mastella che ha sottolineato di parlare quale sindaco della città che ha dedicato sia a Nicola Russo che ad Antonio Buratto, due giornalisti, la sala stampa dello Stadio.
E' giusto ricordare anche perché abbiamo apparentemente la vista lunga ma poi dimentichiamo spesso.
Sono stati ricordati con emozione i fotogrammi apparsi e tra questi quello di Carmelo Imbriani, mio nipote, ha proseguito Mastella, un uomo dalla grande umanità, proprio come Nicola.
Poi Mastella ha chiuso con una battuta: Spero che qualcuno si ricordi anche di me quando sarà, il più tardi possibile, per modo che la memoria non si spenga.
Ad Annamaria Gangale, giornalista, è stato dato il compito di leggere la nota di Salvatore Campitiello, dell'Ordine dei Giornalisti in memoria di Nicola Russo.
E' quindi intervenuta Antonella Tartaglia Polcini, assessore alla Cultura ma anche nipote di Immacolata Fiscarelli e quindi di Nicola Russo, la quale ha detto di aver seguito in maniera commossa le immagini del filmato.
Nicola Russo è giusto che venga ricordato come la persona che si è preso cura della propria città e della propria comunità.curandone con il sorriso i tanti particolari.
Peraltro quella calcistica è forse tra le attività che più rappresentano un popolo.
Grazie per averci donato questa continuità, ha concluso Tartaglia Polcini riferendosi ad Imma Fiscarelli, portandola fino agli altri.
La parola è stata quindi ripresa da Mario Collarile che ha sottolineato come siano passati 33 anni, giusto domani, dal primo libro di questa collana voluta da Nicola Russo.
Egli non ha mai parlato male di nessuno in un mondo in cui si parla contro tutti.
A questo punto la parola è stata passata ad Alfredo Pietronigro, direttore di "Gazzetta", il quale ha motivato la sua partecipazione quale relatore del convegno, non tanto in qualità di esperto di calcio, che non è, tanto è vero che parte della sua presentazione del libro, quella tecnica, l'ha affidata al figlio Luca, esperto giornalista sportivo e soprattutto di calcio, ma quale giornalista di lungo corso proprio per rimarcare la funzione del cronista in questo territorio difficile.
Il libro di Nicola Russo è il compendio di un lungo lavoro svolto negli anni da Nicola Russo, un lavoro per mantenere in vita il suo giornale sostenendolo anche finanziariamente con il proprio stipendio, poi pensione.
Nicola Russo, infatti, come il sottoscritto o come Maria Gabriella Fuccio e pochi altri, ha proseguito Pietronigro, è da considerarsi un editore puro che ha come scopo cioè solo di conseguire risultati con il proprio giornale nel campo dell'informazione senza dover tutelare altre necessità.
E proprio perché l'editore agisce in una realtà non dalle grandi prospettive economiche, basa essenzialmente, tranne rari casi, l'attività giornalistica affidandosi al quasi volontariato.
E dunque un mestiere difficile, quello del giornalista, in un territorio difficile.
In questo ambiente ha agito Nicola Russo riuscendo a portare avanti la sua creatura per decenni.
Al termine della sua vita terrena ha avuto però la fortuna di trovare nella moglie Imma il "gregario" del gruppo che è diventato campione per necessità proseguendo l'opera avviata anche grazie al sostegno morale ricevuto da quanti, editori come lei, l'hanno incoraggiata ad andare avanti ed a non desistere.
Lo stesso è capitato alle edizioni "Realtà Sannita" che ha visto la perdita, praticamente improvvisa, del fondatore Giovanni Fuccio, presidente anche dell'Associazione Stampa, la cui eredità è stata assunta dalla figlia Maria Gabriella che ha saputo portare avanti il giornale, ma anche la casa editrice che ha al suo attivo la stampa di oltre 170 libri tutti riguardanti Benevento ed il Sannio.
Ultimato Pietronigro il suo intervento ha ripreso brevemente il sindaco Mastella annunciando che si farà carico di dedicare una strada a Giovanni Fuccio.
L'intervento successivo è stato di Bruno Marra, giornalista che ha sottolineato anch'egli favorevolmente il grande lavoro che Imma Fiscarelli sta portando avanti.
Una volta Nicola Russo mi raccontò, ha detto, che in sogno gli era giunto padre Pio, di cui lui era devoto, e gli aveva preannunciato l'arrivo del Benevento in Serie A. Si pensi che eravamo in Serie C.
Nicola Russo è una miniera di dati ed informazioni ma quelle che saltano agli occhi non sono solo quelle dei calciatori ma anche di tanti personaggi della città, gente del popolo.
Con le sue tante foto, poi, ha proseguito Marra, si può documentare un importante spaccato della società beneventana che peraltro è completamente mutata.
Collarile ha quindi passato la parola a Pasquale Venditti, presidente dell'Associazione "Figurine che passione" che ha dedicato a Nicola Russo una speciale figurina che l'Associazione stampa per le personalità cui è riconosciuta una grande passione per il mondo del calcio.
Brevemente la parola è passata anche a Mario Coletta, architetto ed amico e compaesano di Russo (è stato anche assessore all'Urbanistica al Comune di Benevento), che ha descritto il suo amico torrecusano come uno spirito mai perdente anche nelle sconfitte della squadra. Vincere e convincere in una forma di timidezza che poi riusciva a sconfiggere.
Leonardo Fiscarelli, fratello di Immacolata, ha ricordato un episodio.
Sono stato collega insegnante di Giovanni Fuccio per oltre 30 anni e quando si cominciò a vociferare dell'amicizia che stava crescendo tra Nicola e mia sorella Imma, chiesi a Fuccio informazioni su questo Nicola. E' una persona perbene, mi rispose Fuccio, ma ha già una stella nella sua vita ed è lo sport.
Forse poi col tempo troverà il modo di fare posto anche ad Imma...
La parola è quindi passata a Mario Pedicini, giornalista, che ha parlato del suo primo incontro con Russo relativamente al fatto che dovesse egli scrivere per "Sannio Sport". Cercò in tutti i modi di sedurmi, ha detto Pedicini. Io non potevo, ma con la sua capa tosta alla fine mi fregò quando dovetti ricordare Domenica Zanin ed allora fu lì che lui ripropose una mia antica fotografia.
Poi mi portò anche alla celebrazione della squadra del San Vito.
Tante furono le cose che riuscimmo a fare insieme e tutte con la dovuta serietà quella che probabilmente manca oggi.
A questo punto Daria Bollo, figlia di Carmine, fotoreporter di lungo corso, ha donato ad Imma Fiscarelli un ritratto a carboncino di Nicola Russo.
A chiudere la manifestazione, è stato Giuseppe Iannicelli, giornalista e conduttore radiotelevisivo, il quale ha dichiarato come le mancassero le telefonate di Nicola, anche quelle che arrivavano il lunedì, giorno complicato per chi si occupa di sport, e che avrebbe preferito fossero dei messaggini telefonici.
Nicola invece predilegeva la telefonata per avere un conttto diretto con la persona. Oggi non sentirlo più mi porta rammarico e nostalgia.
Era una ersona pura e trasparente come un bicchiere d'acqua, senza falsità o ipocrisie.
Ho apprezzato anche la sua libertà, un uomo libero che sul suo giornale ospitava tutti.
Nicola della fierezza sannita, che traeva le mosse dall'episodio storico delle Forche Caudine, è stato un grande narratore.
Infine iannicelli ha rivolto un complimento ad Imma Fiscarelli che ha portato a termine un prodotto di grande qualità e ricco di dati preziosissimi.
E' stato Collarile a chiudere la serata con una frase che avrebbe fatto piacere a Nicola ascoltare: Nicò abbiamo parlato, tranquillo tutto è a posto.

Le foto sono di Antonio Caporaso.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 

 

 

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