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Benevento, 01-05-2024 21:02 ____
Chiusura delle celebrazioni, durate un anno, relative al tricentenario dall'incoronazione della Madonna delle Grazie
In Basilica una massa di fedeli. Ricordati i 950 chilometri percorsi dalla Statua della Vergine nella sua peregrinatio in tutte le parrocchie della arcidiocesi. Monsignor Accrocca ha detto che il Signore per contattarci non usa il telefono o il cellulare ma la sua volonta' ci e' manifestata attraverso la Chiesa
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La Basilica di viale San Lorenzo, colma di fedeli, ha visto la chiusura delle celebrazioni, durate un anno, relative al tricentenario dall'incoronazione della Madonna delle Grazie, celebrazioni iniziate il 3 aprile dello scorso anno.
A fare sintesi di questa lunga partecipazione di popolo, è stato padre Davide Panella, stimato storico, che ha ricordato come con la visita della statua della Madonna delle Grazie in tutte le otto zone pastorali dell'arcidiocesi, si concludeva la peregrinatio svoltasi dal 22 aprile al 1° maggio 2023 e che è stata l'uscita della Madonna dalla sua Basilica di viale San Lorenzo, l'evento più significativo delle celebrazioni assieme al fatto che essa statua, su mezzi appositi, ha percorso 950 chilometri di strade della nostra arcidiocesi.
E' stata essa una madre che non dimentica nessuno dei suoi figli e la sua visita è stata una gioia associata a tanta commozione da parte di tutti.
Nell'anno del tricentenario dall'incoronazione, ha concluso padre Davide, abbiamo voluto essere figli che si ricordano della mamma da mane a sera.
Padre Davide Panella ha quindi ringraziato, tra gli altri, il Coro Polifonico Santa Maria Maggiore di Mirabella Eclano (nella ottava foto in basso) diretto da Rosanna Minichiello con all'organo Maria Scala (entrambe nella settima foto in basso), che ha animato la liturgia eucaristica.
A questo punto è cominciata la Santa Messa concelebrata dall'arcivescovo monsignor Felice Accrocca con padre Antonio Tremigliozzi e padre Davide Panella.
Mons. Accrocca, all'Omelia, commentando il Vangelo, ha sottolineato come la spiritualità cristiana trovi la sua unità nel ministero pasquale del Cristo.
Questa spiritualità genera però nel giardino di Dio fiori diversi.
Ed è dunque cristiana spiritualità quella francescana  come quella gesuitica o domenicana o agostiniana.
Ed anche l'approccio può essere differente visto che poi nei secoli esso ha poi avuto accenti diversi.
E qui l'arcivescovo ha detto scherzando: Va bene, ma con questo discorso, direte voi, rivolto ai fedeli, dove vuoi arrivare?
Voglio dire che dobbiamo soffrire su questa terra e poi...?
No. Il Signore ci chiede di gioire di qua e di trovare una pienezza di là.
Io amerei che come cristiani facessimo gestione della gioia.
Il Vangelo di stasera parla di una festa di nozze che con il vino buono dà la pienezza.
E poi lì c'è Maria che continua a dire: Qualsiasi cosa vi dirà, voi fatela (il riferimento è quanto Cristo dice di riempire otri di acqua che poi tramuterà in vino, e del mgliore servito sin lì, visto che la festa di matrimonio ne era rimasta senza ndr).
Ed allora le persone sposino per sé quelli che sono i progetti di Dio.
Ma come facciamo ad accorgercene di questi messaggi?
Il Signore non ci telefona a casa o ci chiama sul cellulare ed allora come facciamo?
Santa Teresa d'Avila riporta che il Signore disse che se io ti dico una cosa e la tua superiora un'altra, fa quello che ti dice la superiora.
Lasciamo perdere le presunte visioni altrimenti ciascuno andrà per se stesso e non per la via del Signore.
E' nella Chiesa che egli ci manifesta la sua volontà, ha proseguito l'arcivescovo.
Bisogna fare esperienza di comunione in cui c'è il sigillo di Dio.
Se raggiungiamo questa adesione ritroviamo l'unità interiore.
Senza di essa saremo divisi ed assumeremo l'atteggiamento di una polveriera sempre pronta ad esplodere e toglieremo così la pace, sia a noi che agli altri.
Monsignor Accrocca ha quindi ricordato il III Canto della Divina Commedia con il quale mette in bocca alla beata  Piccarda Donati, una monaca che era in adorazione del Signore, se non volesse essere più vicina a Dio.
Se noi anime, fu la risposta, desiderassimo di stare più vicine ai nostri desideri, saremmo discordi dalla sua volontà.
Ed allora se tra noi ci sono spesso discussioni, insidie, gelosia, ricordiamoci di Dante e della frase di Maria: Qualsiasi cosa vi chiederà, fatelo.
Possano i nostri progetti coincidere con quelli di Dio.
Possa, ancora, l'umiltà aiutare anche noi nel nostro percorso di vita, ha concluso mons. Accrocca.
Al termine della Messa e prima della benedizione, padre Davide ha donato all'arcivesovo, al sindaco, alla maestra del Coro ed ai cosiddetti senatori che hanno lavorato con don Teodoro Rapuano per la organizzazione di tutte le fasi della peregrinatio della statua della Madonna delle Grazie, una targa ricodo con la statuina della Madonna delle Grazie medesima (nella foto di apertura e nella sesta foto in basso).
La parola è quindi passata al sindaco Mastella che ha ricordato i giorni della peregrinatio e del sentimento e del rapporto dei fedeli con la Madonna.
Questo rapporto ha toccato le persone che si sono affidate alla loro mamma.
Ed è questa la funzione della mamma.
Ogni volta che ci succede qualcosa noi non diciamo papà mio, ma mamma mia.
Dobbiamo continuare su questa scia, ha detto Mastella che ha poi invitato la Chiesa ad essere meno obesa e ad applicare la pastorale.
Poi, riferendosi alle guerre in atto, ha detto che i tempi che viviamo sono intrisi di esercizi di colluttazioni inutili e stupide.
Ci auguruiamo che in quei luoghi che furono percorsi anche dalla Madonna, regni la pace, ha concluso il sindaco.
A questo punto, dopo la preghiera del centenario scritta da mons. Accrocca ed il canto delle litanie, sono state accese le fiaccole che sono state distribuite all'ingresso della Basilica e si è proceduto alla processione aux flambleaux che si è svolta sul sagrato della chiesa.
Ritornati all'interno della Basilica c'è stata la benedizione da parte dell'arcivescovo e la conclusione della cerimonia al grido di Viva Maria.

 

 

 

 

 

   

 

 

 

comunicato n.163744



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