Portale multimediale d'informazione di Gazzetta di Benevento

 

stampa

letto 2412 volte

Benevento, 28-04-2024 17:25 ____
Nessun proiettile puo' fermare la forza delle idee, perche' quando una bocca e' chiusa esse circolano nell'anima e si trasmettono senza parlare
Questo mi scriveva uno studente di quinta ginnasio nel mese di maggio del 1982, a commento dell'eccidio terroristico di Raffaele Delcogliano ed Aldo Iermano. Ne ho parlato con giovani ventenni che ho incontrato alla lapide in Villa Comunale dove sono stato a portare due rose rosse...
di Roberto Costanzo
  

Dopo quarantadue anni dal loro incancellabile sacrificio, Raffaele Delcogliano ed il suo collaboratore Aldo Iermano restano sempre impressi nel pensiero di chi li conobbe da vivi ma anche nella coscienza di chi non ebbe l'età per poterci avere rapporti personali e tuttavia oggi si sente attratto dalla loro singolare storia (nella foto Roberto Costanzo con le figlie di Raffaele Delcogliano, Maria Teresa e Raffaella, quest'ultima nata quando il papà era già stato ammazzato).
Difatti, andando a deporre, come faccio ogni anno, due rose rosse davanti alla lapide a loro dedicata nella Villa Comunale di Benevento, quello che mi ha profondamente interessato, e potrei dire commosso, è stato l'incontro con almeno tre gruppetti di ragazze e ragazzi ventenni o poco più, i quali certamente non erano ancora nati in quella primavera del 1982, eppure oggi, anche loro, si sentono stimolati a venire a salutare le figure di Raffaele e Aldo.
Mi sono permesso di chiedere loro la ragione di quella visita.
Mi hanno risposto che li consideravano vittime ed eroi e pertanto il saluto che viene loro rivolto non vuole essere tanto un omaggio al passato in quanto tale, appunto perché il passato non deve essere solo il segno di ciò che è stato, ma la radice e la motivazione di quello che sarà.
Mi sono ricordato dell'espressione usata dal presidente della Repubblica Mattarella, nel suo discorso il 25 aprile: "Senza memoria non c'è futuro!"
Appunto per un richiamo alla memoria, ho fatto omaggio ad una di quelle ragazze di una copia della rassegna stampa che, con alcuni amici, avevamo fatto nella settimana successiva al tragico evento del 27 aprile 1982.
Un'altra ragazza mi ha chiesto cosa rappresentasse quella striscia di stoffa colorata che avevo circondato le due rose rosse deposte accanto alla lapide.
E' una piccola striscia con la stampa dello scudo crociato, l'emblema della Democrazia Cristiana; quindi mi sono permesso di dire loro cosa fosse stata la Dc e chi era Raffaele Delcogliano nella Dc di Benevento e con la Dc nella Regione Campania.
Il ricordo dell'eroico sacrificio di Aldo e Raffaele, assassinati vigliaccamente da un gruppetto di terroristi politici delle Brigate Rosse, non serve soltanto a descrivere il nostro passato ma anche e soprattutto per scrivere il futuro di questi ragazzi.
Un futuro che loro e noi ci auguriamo non faccia rivivere quelle tragedie degli anni di piombo.
Ma perché fiorirono le Brigate Rosse, se lo chiederanno questi ragazzi.
Forse perché le piante dell'economia, dell'istruzione e della politica di quell'epoca non seppero alimentare fiori diversi da quelli del terrorismo.
Ci saranno anche altre ragioni, indubbiamente, ma siamo giunti ormai al punto in cui c'è da sperare che i ragazzi sappiano fare un buon uso della memoria dell'eroismo di Raffaele Delcogliano e Aldo Iermano, appunto perché le piante di oggi e di domani debbono essere coltivate per fiorire e fruttificare in modo diverso rispetto al passato.
Ho cercato di spiegare a quelle ragazze che ho sempre considerato Raffaele una vittima non tanto della delinquenza camorristica ma quanto invece del terrorismo politico.
Fu un eroe di un modo di fare politica che si ispirava ad una certa Dc.
Quell'ampia rassegna stampa che con la collaborazione di alcuni amici, allestii nei primi giorni di maggio dei quel terribile 1982, la conclusi con un mio articolo dal titolo "Perchè?"
Perchè tanta ferocia... perché proprio Raffaele... perché non dobbiamo cedere...
"Non dobbiamo cedere, malgrado tutto", me lo scrisse anche un giovane in quei giorni: "Nessun proiettile può fermare la forza delle idee, perché quando una bocca è chiusa esse circolano nell'anima e si trasmettono senza parlare".
Questo mi scriveva uno studente di quinta ginnasio nel mese di maggio del 1982, a commento dell'eccidio terroristico di Raffaele e Aldo.

comunicato n.163676



Società Editoriale "Maloeis" - Gazzetta di Benevento - via Erik Mutarelli, 28 - 82100 Benevento - tel. e fax 0824 40100
email info@gazzettabenevento.it - partita Iva 01051510624
Pagine visitate 476852820 / Informativa Privacy