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Benevento, 31-03-2024 15:36 ____
L'arcivescovo Accrocca alla Messa di Pasqua invoca la pace. Fare del bene a tutti anche a chi ci fa del male...
Il Signore ci chiede questo atto di coraggio fino ad arrivare alla persecuzione per aver fatto proprio del bene. Seminiamo la pace affinche' essa possa scoppiare. Anche questa ultima celebrazione e' stata affollata dai fedeli cosi' come tutti gli eventi della Settimana Santa
Nostro servizio
  

La scomparsa del corpo di Gesù dal sepolcro non l'avevano compresa.
In realtà non avevano capito niente, per dirla in modo a noi più comprensibile, ha detto all'Omelia della messa di Pasqua l'arcivescovo monsignor Felice Accrocca.
Tutti corrono verso il sepolcro ma sono costretti ad interiorizzare quello che vedono.
Questa scena è la metafora della nostra esistenza.
Ci troviamo in un mondo che corre.
I genitori corrono appresso ai figli per recuperare uno che esce dalla palestra e portare l'altro a calcetto.
Si corre senza avere la direzione del nostro cammino.
Ed invece dobbiamo fermarci anche noi per interiorizzare e comprendere il senso di questa nostra marcia di corsa.
La risurrezione ha l'effetto di un lampo nella vicenda umana, ha proseguito il vescovo.
Ha questa efficacia e quello che Cristo ha fatto, diviene un modello.
In cambio di tutto ciò che ha ben fatto, non ha ricevuto comprensione ma la morte sulla croce.
A noi è chiesto di fare del bene a tutti, anche a chi ci fa del male.
Il Signore ci chiede questo atto di coraggio fino ad arrivare alla persecuzione per aver fatto del bene. Senza una fede vera e forte, tutto questo però non siamo in grado di farlo:
In questa nostra esistenza dobbiamo seminare per il tempo che verrà.
Seminiamo la pace, ha proseguito monsignor Accrocca.
Quando si fa del bene a tutti, disinteressatamente, si diventa operatori di pace e lavoriamo affinché nel mondo scoppi la pace.
Il Signore, ha concluso l'arcivescovo, ci dia la forza almeno di provarci.
Possa la resurrezione portare Pace dentro di noi, tra noi e nel mondo intero.
Sin qui l'Omelia.
Le fasi salienti della celebrazione sono state sottolineate molto bene dal Coro (nela terza e quarta foto in basso).
Una breve considerazione al termine di questa lunga e fisicamente faticosa settimana Santa.
Il principale obiettivo ricercato dall'arcivescovo è stato quello della partecipazione per modo che il suo messaggio potesse giungere a quanti più è possibile.
Lo ha raggiunto abbondantemente questo obiettivo.
Perfino ieri sera, alla veglia pasquale, la Cattedrale era colma di fedeli.
Tutti occupati i posti a sedere e così oggi, giorno di Pasqua ed indietro a partire dalla domenica delle Palme.
La gente ha sentito in maniera particolare questi eventi forse anche per l'angoscia che porta nel cuore per via di questa, di queste guerre che non accennano a fermarsi e che, di converso, sembrano giorno dopo giorno avanzare nel confronto in maniera sempre più cruenta.
Bene dunque quanto a partecipazione.
Per il resto l'organizzazione è stata senza dubbio ottima ed ha consentito lo svolgersi dei vari eventi senza sbavature consentendo una elevata presenza di fedeli.
Molto bello l'arredo floreale dell'altare (nell'ultima foto in basso).

 

 

 

comunicato n.163190



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