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Benevento, 28-03-2024 20:44 ____
L'arcivescovo Felice Accrocca ripete il gesto forte di Gesu' e lava i piedi a dodici piccoli apostoli tra lupetti, coccinelle e bimbi dell'Acr
Questa che stiamo celebrando ci sembra una Pasqua particolarmente sentita e partecipata dai fedeli della Diocesi. Forse sara' anche a causa dei bagliori di guerra che oramai sembrano avvicinarsi sempre di piu' e quindi al corrispondente bisogno di chiedere protezione, tutela, aiuto al Signore. Anche stasera Cattedrale colma. Domani la processione di Gesu' morto
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Questa che stiamo celebrando ci sembra una Pasqua particolarmente sentita dai fedeli della Diocesi di Benevento.
Forse sarà anche a causa dei bagliori di guerra che oramai sembrano avvicinarsi sempre di più e quindi al corrispondente bisogno di chiedere protezione, tutela, aiuto al Signore.
Fatto sta che lo scorso anno scrivemmo che c'era stato un crollo di presenze tra la Messa Crismale (quella che, nella versione del 2024, si è svolta ieri e con la Cattedrale gremita) e quella del giorno sucessivo, in Cena Domini, quella di stasera che invece, contro corrente, ha visto il Duomo parimenti quasi completamente occupato in ogni suo posto.
Lo scorso anno non fu così.
La prova del nove l'avremo domani sera allorquando ci sarà la tradizionale processione di Gesù Morto che, di solito, è sempre seguitissima dai fedeli beneventani anche se l'uscita, oramai da qualche anno, alle ore 20.00 anziché alle ore 19.00, scoraggia intere categorie di persone a parteciparvi e ad altre a fare poche centinaia di metri è poi abbandonare.
Staremo a vedere.
Questo è il tempo più intenso dell'anno liturgico, ha detto mons. Accrocca, il triduo pasquale dove Gesù lascia il suo corpo ed il suo sangue in mezzo a noi.
Il nostro peccato, ha proseguito l'arcivescovo all'Omelia della Messa concelebrata con mons. Abramo Martignetti, don Marco Capaldo e don Nicola Della Pietra, scaturisce dal fatto che siamo spesso dimentichi del suo amore.
A questo punto c'è stato un suono a distesa delle campane che ha invaso il Duomo.
Questo ha spinto l'arcivescovo a dire che da questo momento e fino a Pasqua le campane non suoneranno più.
Poi tornando al colloquio con i giovanissimi sull'altare tra lupetti e coccinelle dell'Agesci e gli appartenenti all'Azione Cattolica Ragazzi (Acr) in rappresentanza dei dodici apostoli, ha detto: Capite quello che Gesù ha fatto?
Lo capiamo davvero?
Noi che non siamo niente ci siamo visti lavare i piedi.
Noi che se trema la terra per pochi secondi vediamo le tante opere che abbiamo realizzato con lavoro faticoso e con il sangue, si sbriciolano in un secondo.
Noi che ci ammazziamo per un dominio mentre Lui, il re dei re, ci lava i piedi...
Noi che per soldi tradiamo anche i fratelli mentre Lui si è fatto povero.
A noi chiede di fare altrettanto. Dio è quello che lava i piedi.
Nell'ideale evangelico il più grande non è colui che ha più potere o denaro ma che sa amare di più.
Vedete bambini, ha detto ancora l'arcivescovo ai "dodici apostoli" ma anche agli altri che hanno assistito alla Messa dall'altare, ricordiamoci con questo gesto che Gesù ci ha amati fino a morire per noi.
Chi mai oltre il Cristo, morirebbe per noi?
Nel mondo non c'è pace perché c'è gelosia, invidia, voglia di potere e finanche pettegolezzi.
Sarebbe tutto più bello se riuscissimo a vivere in pace tra noi.
Quanti bimbi come voi muoiono ogni giorno di fame o sotto le bombe.
Da questo momento la Chiesa è a lutto.
Ricordo che quando ero piccolo al posto delle campane suonavamo le trik e track.
Domani non porterò più neanche il mio anello pastorale e dopo questa Messa l'altare sarà spogliato in segno di lutto.
Il Signore ci aiuti a crescere nell'amore perché quando ci sentiamo amati stiamo bene. I sentimenti cattivi emergono proprio quando questo amore non c'è.
Ci aiuti questa Pasqua a crescere, ha concluso l'arcivescovo Accrocca.
Al termine dell'Omelia c'è stato il rito della lavanda dei piedi fatta dall'arcivescovo a ciascuno dei piccoli dodici apostoli.
Poi c'è stato un momento di preghiera e di raccoglimento del vescovo nella Cappella del Redentore.
L'appuntamento ora è per domani con la Santa Messa nel Duomo sempre alle ore 18.30 e poi l'uscita della processione di Gesù Morto.

Le foto sono di Antonio Caporaso.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

comunicato n.163160



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