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Benevento, 18-03-2024 20:41 ____
Stefano Caldoro a proposito di Autonomia Differenziata parla della necessita' di porre in essere un lavoro politico di mediazione
Comunque sia, con l'adozione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni il sud potra' solo migliorare. Roberto Costanzo affossa l'idea del Molisannio: Lasciamolo perdere. E' solo un fatto poetico. Sono parole da salotto ma non di politica. Se ne e' parlato alla presentazione del libro dell'ex presidente della Regione Campania
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La presentazione del libro di Stefano Caldoro, già presidente della Regione Campania, "Autonomia, Regionalismo, Macroregione" è stata l'occasione anche per riparlare di Autonomia Differenziata, un tema difficile da valutare quando si parte da preconcetti, ma un tema che non si può ridurre ad un Sì o ad un No perché oramai è da considerare cosa fatta ed è dunque un tema che va affrontato e gestito con il confronto.
L'unico tra i relatori a schierarsi in maniera decisa contro questo provvedimento normativo, che è frutto della possibilità offerta dalla Costituzione dopo la modifica del suo Titolo V voluta da una sparutissima maggioranza del centrosinistra, è stato il sindaco Clemente Mastella.
Ad aprire i lavori di un incontro che si è dimostrato, ancora una volta, essere molto lungo, è stato il moderatore Antonio De Lucia che ha parlato di un tema, quello da affrontare nel convegno, di forte attualità con polemiche molto dure anche tra costituzionalisti che non appaiono affatto essere univoci nel giudizio.
Un libro, ha proseguito De Lucia e che avrà poi il commento entusiasta, per il suo resoconto, dello stesso Caldoro, che è scritto con un linguaggio accessibile a tutti e che è frutto anche della risultanza della lunga esperienza politica dell'autore.
L'ex presidente della Regione smonta dalle fondamenta l'istituto regionale, ha proseguito De Lucia, e descrive come viene fuori l'ente della Campania con tutte le sue debolezze anche nei confini territoriali, cosa questa a cui non si è mai posto rimedio.
A seguire la parola è passata a Nino Lombardi, presidente della Provincia, il quale ha sottolineato positivamente la proposta contenuta nel libro di Caldoro e riferita alla istituzione di macro-regioni al posto di quelle attuali.
Quella che maggiormente conta è la esperienza esaltante dell'Ente locale, Comuni e Province, che rappresentano l'immediata presenza dello Stato tra la gente.
L'Autonomia Differenziata, ha proseguito Lombardi, è stata licenziata grazie alla modifica del Titolo V della Costituzione e su di essa occorre un confronto con le Regioni che, peraltro, non svolgono più il compito della programmazione ma che fanno gestione ponendo più volte in imbarazzo anche gli Enti locali che non sanno come agire.
La parola è quindi passata a Stefano Caldoro che ha evidenziato come l'Italia, in questa vicenda dell'Autonomia Differenziata, si sia divisa in Guelfi e Ghibellini che tra loro si dicono quanto di peggio sia possibile.
Il libro vuole dare un contributo per uscire da questo clima di scontro.
La sfida dell'autonomia va raccolta.
Ritenete che oggi si stia bene nelle materie dell'autonomia?
C'è un divario enorme tra la sanità campana e quella delle regioni del nord eppure l'Autonomia Differenziata non è ancora in vigore. Bisogna considerare, ancora, che essa non è solo una questione di natura giuridica.
C'è invece da fare un lavoro politico di mediazione, questo sì.
Sono convinto, ha proseguito Caldoro, che con l'adozione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (Lep) il sud potrà solo migliorare.
Ovviamente è inutile aggiungere: Occhi aperti.
La sfida però, dobbiamo convincerci, non si accetta proponendo solo i No perché altrimenti resteremo solo con la spesa storica che è quella che ci danneggia estremamente.
Relativamente al concetto della gestione, ha concluso l'ex presidente della Campania, essa la fanno meglio le Province che le Regioni.
Le macro-regioni devono governare sui grandi temi come l'acqua o i rifiuti.
Il rettore di Unisannio, Gerardo Canfora ha sottolineato come questo libro di Caldoro sia nato peraltro prima della vicenda dell'Autonomia Differenziata ed è un volume che parte dalle radici e che si pone il problema di capire perché certe cose alla fine non sono andate come si voleva.
Le Regioni di oggi fanno gestione e sono piccole per contare sul piano della programmazione e quindi fanno male sia l'una che l'altra funzione.
Il disegno geografico è evidente che serva rivederlo ma l'idea è quella di superare il confine amministrativo ed andare sui grandi progetti.
Bisogna in pratica creare strutture di missione che devono però avere una data di scadenza del loro mandato, come fosse un bottiglia di latte.
I Lep di per sé, ha proseguito Canfora, non sono una soluzione al problema.
Numeri uguali per realtà diverse, significa solo marcare la differenza.
Del resto, lo stesso è successo per i Livelli Essenziali di Assistenza (Lea) nella sanità.
Domenico Matera, senatore di "Fratelli d'Italia" ha esordito con una battuta: Ecco perché hai perso le elezioni del 2015, è scritto nel libro, ha detto rivolgendosi a Caldoro.
Le Regioni sono diventate Enti i gestione più che di programmazione e siccome tu negli ultimi mesi del tuo mandato non hai voluto fare "gestione", hai perso le elezioni lasciando così la Regione in mani poco sicure.
Il dibattito sull'Autonomia Differenziata e sul premierato sono temi introdotti in questo volume di Caldoro.
Comunque sia i risultati e le riforme si portano a casa sono con la stabilità dei governi, da qui la legge sul premierato.
Le marco-regioni potrebbero effettivamente rappresentare una occasione interessante e non con modifiche geografiche ma su grandi temi.
Sulla Sanità per la prima volta i conti sono stati riscritti e la Campania avrà 84milioni in più secondo i nuovi criteri. Il problema sarà poi capire come saranno bene investite queste risorse.
Matera, sempre in tema di sanità, ha sottolineato come non sia accettabile la proposta dell'Asl sulla demedicalizzazione della auto come unica soluzione possibile.
La questione del Molisannio, poi, non dispiace.
Il senatore ha concluso dicendo di auspicare prima possibile la nuova legge sulle Province.
Sull'Autonomia Differenziata è stomachevole il dibattito che si regge senza entrare nel merito del provvedimento stesso.
L'ultimo dei relatori è stato il sindaco Mastella il quale ha sottolineato come la sua posizione sull'Autonomia Differenziata sia molto netta e contraria.
Peraltro, ha detto, anche il Consiglio comunale, con il voto quasi unanime, ha votato contro.
Ma se si chiedesse a tutti i presidenti di Regione, tutti direbbero di accettarla visto che avrebbero competenze su altre 18 materie e chi non vuole gestire il potere?
Il sindaco ha accennato all'art.116 della Costituzione che determinò ad incoraggiare il sostegno a chi stava in difficoltà ma sin qui hanno sbagliato un po' tutti. Con l'art.119 tutto viene dilazionato nel tempo.
E' stato stimato, ha proseguito Mastella, che per porre in essere i Lep in maniera concreta, occorrerebbero 150 miliardi di euro ed è dunque ovvio che questo non avverrà mai.
Ma su questo andremo al referendum confermativo.
Non sono legato alla questione ideologica, ma ritengo che questa Autonomia Differenziata sarà per tutti noi un malanno terribile.
Le riforme poi si fanno con il contributo di tutti altrimenti il prossimo governo che arriva cambia nuovamente.
In Italia non reggono le coalizioni per molto tempo. Dal 1994 è così. Solo tante formule che neanche la Coca-Cola è in grado di mettere assieme.
Ricordiamo peraltro che la Lega arrivò al 34% dei consensi mentre Renzi al 40% ma entrambi furono disarcionati.
Riguardo il Molisannio, ha ancora detto Mastella, ho lanciato questa idea quando ho visto che Isernia voleva andare con l'Abruzzo a fare l'ancella.
Con Benevento ci sarebbe stata l'unica Regione delle aree interne. Oggi siamo nella cooperazione e non nella competizione e questo è il male minore.
Ho fatto la "marcia su Roma", è vero, ma non ho partecipato alla protesta estrema che peraltro non ho condiviso. Peraltro non sono stato nemmeno chiamato a dire cosa potesse servire a Benevento nell'ambito dei 5miliardi che devono essere dati alla Regione Campania.
Colloquio con questo Governo, ha concluso Mastella, nell'interesse dalla città anche perché non credo nella protesta fine a sé stessa che non serve mentre occorre il dialogo costante tra le istituzioni:
A questo punto anche se l'ora si era fatta tarda, sono stati consentiti dal moderatore gli interventi dalla sala.
Ha preso la parola Franco Cuomo che ha parlato della necessità di un riequilibrio tra fascia costiera e zone interne.
Roberto Costanzo, che fu il primo assessore regionale all'Agricoltura, ha detto che nel libro si tratta del regionalismo nello Stato mentre qui dovremmo preoccuparci di organizzare e reimpostare i rapporti all'interno della regione.
L'80% del territorio regionale è peraltro lungo la dorsale appenninica.
Costanzo ha ricordato di quanto con Bosco Lucarelli alla Costituente si tentò di inserire, tra le altre, la Regione Sannio formata da Benevento-Campobasso ed Avellino ma la proposta non fu accolta per l'opposizione forte e decisa dei parlamentari irpini e molisani.
E' dunque tempo perso parlare di Molisannio mentre è utile parlare di un'altra Campania.
Oggi ci troviamo che Napoli, con l'8% del territorio regionale ottiene il 55% dei posti in Consiglio regionale e quindi la battaglia con le 4 province esclusa Napoli, va fatta.
La regione non è composta solo da cittadini ma anche dal territorio che è considerto essere vivente.
L'acqua della Campania non viene dal mare e quando De Luca viene a Benevento a dire che diventeremo la Baviera del sud, non tiene conto che i costi gravao tutti sulle aree interne mentre i ricavi, i benefici, vanno altrove.
Queste cose le scrivevo già negli anni Settanta nel libro "La Campania non finisce a Capodichino". Occorre una Regione che sappia governare la costa ma anche l'Appennino.
Ed allora bisogna modificare lo Statuto per fare in modo che il territorio venga degnamente rappresentato in Consiglio.
Il Molisannio lasciamolo perdere. E' solo un fatto poetico. Sono parole da salotto ma non di politica, ha concluso Costanzo affossando definitivamente la proposta di Mastella.

Le foto sono di Antonio Caporaso

 

 

 

 

 

 

 

 

comunicato n.162936



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