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Benevento, 04-05-2011 20:54 ____
Fausto Pepe di fronte alla gente del Rione Libertà attacca Carmine Nardone e Ciriaco De Mita
All'avellinese non abbiamo mai dato la possibilità di dare giudizi sui beneventani ma forse lo ha fatto solo nei confronti di chi, con lui da 30 anni, lo ha chiamato per farsi sponsorizzare...
Nostro servizio
  

Presentato da Nicola Bozzelli, presidente del Centro Sportivo (ex Cral), si è svolto il programmato incontro tra Aldo Damiano, candidato al consiglio comunale con la Lista "Lealtà per Benevento", Fausto Pepe, candidato sindaco per la coalizione di centrosinistra, e simpatizzanti ed elettori di quella parte del Rione Libertà.
Siamo grati all'Amministrazione uscente per la particolare attenzione che ha sempre dimostrato nei confronti del nostro centro, ha detto il presidente Bozzelli ed alla gente ed alle problematiche del Rione.
Aldo Damiano nel suo intervento ha sottolineato di come partì proprio da questo quartiere l'azione dell'Amministrazione Pepe chiudendo la vicenda della spina commerciale e con essa quella ferita rimasta aperta per sei anni e che era indignitosa per l'intero rione.
Ora è proprio qui, ha proseguito Damiano, che la giunta Pepe ha concluso la sua azione amministrativa aprendo invece la spina verde.
Ma questo è solo uno dei tanti interventi concretizzati in questi cinque anni di governo della città. Agli altri noi contrapponiamo certamente le opere realizzate ma anche la lealtà verso il mandato elettorale ricevuto e la coerenza dei nostri programmi rispetto a quelli improponibili di altri candidati alla carica di sindaco della città.
Quindi Damiano, rivolgendosi a Carmine Nardone, ha parlato dei fiumi che, pur essendo di esclusiva competenza della Provincia, non sono stati mai governati neanche quando l'attuale candidato sindaco di Pit è stato presidente della Rocca.
Peraltro, nessuna struttura da lui realizzata, a proposito delle fonti alternative, è provvista dei tanto da lui pubblicizzati pannelli fotovoltaici con i quali invece oggi promette di rivestire l'intera città: Non ci sono al Geobiolab, non ci sono al Musa... Questo è Nardone.
E che dire poi del tema delle barriere architettoniche, ha concluso Damiano? In dieci anni da presidente della Provincia Nardone non è riuscito a rendere accessibile nemmeno la Rocca dei Rettori e questo è quanto dire.
Dopo Aldo Damiano ha preso la parola Fausto Pepe dinanzi ad un pubblico numeroso malgrado all'esterno il temporale imperversava.
Fausto Pepe è partito affrontando il tema della coalizione avversaria, quella di Nardone soprattutto, messa insieme solo per colpire me anche tramite un atto sopregevole qual è stato quello della decadenza del Consiglio e della venuta del commissario prefettizio.
Il problema dei rifiuti poi, ha detto Pepe, se una crisi esiste ancora in Campania, la colpa è solo dei sindaci che non l'hanno saputa o voluta gestire e che aspettano ancora i fondi europei per affrontarla.
Il discorso di Pepe è infatti partito e ritornato all'aumento della Tarsu e per questo ha parlato delle altre grandi realtà campane.
Noi a Benevento abbiamo dovuto aumentarla la tassa per risolvere il problema dei rifiuti ma ora la stiamo diminuendo ed essa è già tornata ai livelli del 2008. Noi abbiamo utilizzato i soldi dei contribuendi per risanare innanzitutto l'Azienda ed avviare la differenziata portandola alla quota del 65%.
E questo è solo il problema dei rifiuti e che dire poi del programma strategico di crescita?
Al nostro arrivo a Palazzo Mosti non abbiamo trovato nulla, né un'idea, né una prospettiva.
Noi, invece, abbiamo oggi delle certezze che sono scritte nelle carte.
Abbiamo fatto una cosa che peraltro non era nemmeno così difficile da concretizzare.
Semplicemente non si sono posti proprio il problema.
Non si è capito che il declino degli ultimi 150 anni vissuto dalla nostra città, potrebbe essere riscattato dallo splendore della sua storia bimillenaria.
Questo l'Europa l'ha capito ed ha creato i corridoi di sviluppo, due ci attraversano ma ne dobbiamo saper cogliere le opportunità.
Per fare questo abbiamo lavorato per l'opzione dei beni culturali. Dove c'è sensibilità, c'è cultura, non c'è nemmeno la illegalità.
In questo contesto va tenuta presente la qualità della vita che eleva la capacità di crescita e così abbiamo pensato ai nostri quartieri ed abbiamo cominciato da Santa Maria degli Angeli, la prima vera area di crisi; poi il Rione Libertà con tanti lavori avviati e che devono essere conclusi entro il 2013 ed ancora il Rione Ferrovia e le aree di marginalità delle periferie.
Nei nostri cinque anni di governo abbiamo realizzato 38 chilometri di acquedotto ed altri dieci sono già stati progettati.
Puntiamo ed abbiamo puntato alla crescita dell'equità sociale perché il turista che viene a Benevento, e ritorniamo all'opzione di sviluppo, deve trovare anche la possibilità di spendere nei prodotti locali con mercatini dalla filiera corta.
Insomma è tutto il "prodotto di città", che deve portare crescita.
L'Europa ci dice che siamo centrali rispetto a porti, mari e linee infrastrutturali.
Questo non l'ho inventato io, il ruolo di città della logistica è una scelta che ci compete ed è europea.
Per questo dobbiamo rendere attrattiva all'investimento dei privati la nostra città, investitori che devono trovare una città riqualificata e competitiva e soprattutto sicura, da qui anche l'impiantistica del telecontrollo.
Insomma, ha proseguito Pepe, il posto da offrire ai disoccupati non è nel settore pubblico ma in quello privato.
A tale riguardo siamo stati impegnati come città anche nel settore zootecnico, cerealicolo e vitivinicolo.
Ancora, abbiamo disegnato un nuovo Piano Regolatore della città che dovrà essere solo votato da un Consiglio comunale fatto da persone che non si vendono.
Accanto a quello strumento urbanistico abbiamo posto l'housing sociale (la realizzazione degli 800 alloggi), anch'esso bisognoso del voto del Consiglio comunale.
Questo è la nostra idea di sviluppo.
Gli altri hanno invece solo idee confuse.
C'è chi dice che basterebbe qualche pannello fotovoltaico, finanche sullo stadio, per fare di Benevento una città diversa.
A noi a parte l'indediamento di Luminosa va bene tutto nella produzione di energia.
C'è però una differenza culturale tra noi e loro.
Benevento aderisce al patto energetico stilato tra più Comuni con l'idea di consumare di meno e così abbattere i costi dell'energia.
La migliore energia è quella risparmiata e non quella erogata.
Il pannello fotovoltaico, invece, è un fatto estremamente privato.
Noi invece dobbiamo avere una strategia pubblica, che è cosa diversa.
Quindi Fausto Pepe ha parlato di chi li ha lasciati in maniera spregevole.
Noi non abbiamo mai fatto trasformismo. Mai dato la possibilità all'avellinese, a Ciriaco De Mita di dare giudizi sui beneventani.
Ma evidentemente egli li ha dati solo a quelli che sono con lui da 30 anni, a quegli stessi che lo hanno chiamato per farsi sponsorizzare.
Forse perché ho detto agli avellinesi che l'acqua di Benevento la gestiamo noi, ecco che avrà detto De Mita: leviamocelo di torno quel sindaco che dà tanto fastidio...
Attenzione, ha tuonato Pepe, la logistica se non la realizza Benevento, lo fa Avellino!
E se vincono loro questo succederà, statene certi.
Su queste parole Fausto Pepe ha concluso il suo intervento prima di invitare tutti, con Damiano, a mangiare un panino con salsiccia arrostita in abbondanza all'esterno della club house.
Il tutto innaffiato da un buon vino locale.
Quando lo abbiamo salutato gli abbiamo detto: Ci vediamo domani alla conferenza stampa.
Venga, venga direttore, ci ha detto, prometto che domani la farò divertire...

Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

 

 

 

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