Antonio Pennacchi diceva di essere venuto al mondo per scrivere "Canale Mussolini". Capisco quella frase, ci ha detto Mario Desiati
Il Premio Strega 2022, ospite di "Stregonerie", ha raccontato, riguardo il suo futuro di scrittore, che ad un certo punto ti sembra che dopo l'ultima fatica letteraria, "Malbianco", sara' quasi impossibile continuare a scrivere ed e' un'ansia che fa riflettere...
Nostro servizio
Un nuovo appuntamento stasera con "Stregonerie" Premio Strega tutto l'anno, una iniziativa letteraria nata da una idea di Melania Petriello ed Isabella Pedicini (entrambe nella seconda foto in basso) per ripercorrere la lunga strada, costellata di successi, di quello che oggi è certamente il Concorso letterario più importante del Paese e che ha ottime prospettive ancora di crescita.
Stasera Antonio Franchini, autore de "Il fuoco che ti porti dentro", ha raccontato "Canale Mussolini" di Antonio Pennacchi, Premio Strega nel 2010.
Con lui Giuseppe Iannaccone, presidente del Centro per il libro e la lettura e Stefano Petrocchi, direttore della Fondazione Maria e Goffredo Bellonci (tutti nella prima foto in basso).
Accanto a loro c'è stata la partecipazione straordinaria di Mario Desiati (nella foto di apertura), vincitore del Premio Strega 2022.
Salone pieno ovviamente per assistere a questo appuntamento che ha coinvolto tanti nomi importanti della letteratura italiana contemporanea.
Prima che la manifestazione avesse inizio, abbiamo rivolto qualche domanda a Mario Desiati.
Benevento, gli abbiamo detto, le è stata sempre molto familiare ed amica visto che l'ha consegnata alla ambita Cinquina nell'ambito dell'evento svoltosi al Teatro Romano.
Da quella Cinquina, nel non lontano 2022, con il romanzo "Spatriati" il mese successivo a Villa Giulia a Roma lei venne insignito del prestigioso Premio Strega.
Lei aveva già un prestigioso passato da scrittore e da protagonista della letteratura italiana, ma questo riconoscimento è stato importante anche per sostenere la vendita del libro e darle una consacrazione definitiva quale autore di successo.
Per me, ci ha risposto Desiati, è stata una bellissima occasione anche di conoscere nuovi scrittori, nuovi amici in quel periodo impegnativo, molto intenso.
Sono dunque molto legato sia al Premio Strega che alla città.
Sono pugliese, di Martina Franca, ma Benevento e la Puglia si parlano tantissimo, hanno tante cose in comune ed anche un po' anche l'aspetto esoterico che le unisce, quello più notturno, la storia, e quindi sono felice di essere qua.
Ci può descrivere in una panoramica quella che può essere la letteratura oggi e la composizione anche degli scrittori, abbiamo chiesto all'autore.
Sono un grande lettore della narrativa e della poesia contemporanea, ci ha risposto e secondo me è molto ricca sia la poesia che la narrativa e lo dimostra anche il fatto che l'anno scorso in occasione della Fiera del Libro di Francoforte, dove l'Italia era Paese ospite, noi narratori italiani siamo stati invitati, molti di noi tradotti in varie lingue e dunque c'è stata una grande attenzione da parte dei lettori anche se la lingua italiana non è tra quelle più parlate e diffuse nel mondo ma la sua letteratura ha tanto da dire.
Quindi ci pare che lei non sia d'accordo su ipotesi fatteci, nel corso di nostre interviste, ai grandi della canzone italiana, fatta di musica ma anche di parole e di poesie, quelle di una volta insomma, che oggi non hanno più eguali e si è parlato di decadentismo in campo artistico per dare un nome a questa forma d'arte che appare essere oramai sparita, almeno nel termine tradizionale del termine.
E' questa una domanda molto complessa, ci ha risposto, la cui risposta necessiterebbe di tempo e spazio. Posso dire però che per gli scrittori italiani la mia percezione è che c'è una grande varietà ed anche generazionale e regionale relativamente a quelle del sud dove magari prima avevano più difficoltà molti scrittori ad amergere.
Oggi ci sono più editori.
Magari non ci sono più le riviste come un tempo, ma c'è uno sbocco diverso.
Per il futuro dopo quest'ultimo suoi libro c'è già un disegno, una ipotesi di lavoro? Ci può dare qualche anticipazione, abbiamo ancora chiesto a Desiati?
No, non posso darle una risposta perché "Malbianco" (il suo ultimo libro) mi ha svuotato.
Ci metterò un po' e non so cosa farò dopo.
Stasera parliamo di Antonio Pennacchi, ci ha detto ancora Desiati.
Egli diceva di essere venuto al mondo per scrivere "Canale Mussolini".
Capisco quella frase perché ci sono dei libri nella carriera di uno scrittore che ad un certo punto ti sembra che dopo sarà quasi impossibile continuare a scrivere.
E' un'ansia che fa riflettere, abbiamo detto noi.
Sì, ci ha risposto, è proprio così.
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