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Benevento, 21-11-2025 22:04 ____
Gennaro Maresca, regista ed attore, interprete di "Gomorra", ha portato ad "Obiettivo T" lo spettacolo "La vacca" di Elvira Buonocore
In queste giornate di campagna elettorale si e' parlato anche dei danni che possono arrecare ai giovani fiction dove si celebra la violenza. L'attore ha convenuto sulla prudenza necessaria. Tento di farlo anche nei miei laboratori dove agisco sopratutto con le fasce adolescenziali. Ai giovani dico sempre, abbiate da dire qualcosa ed abbiate sopratutto gli strumenti per scindere quello che e' un messaggio della fiction e quella che e' la realta'
Nostro servizio
  

Secondo appuntamento con il teatro di Obiettivo T, la Stagione Teatrale voluta ed organizzata dalla "Solot" Compagnia Stabile di Benevento diretta da Michelangelo Fetto ed Antonio Intorcia.
In scena è andata "La vacca" con Vito Amato, Anna De Stefano e Gennaro Maresca (tutti nella foto di apertura) su testo di Elvira Buonocore e la regia di Gennaro Maresca.
Proprio con Maresca (nella prima foto in basso ed in quella successiva con Antonio Intorcia e Michelangelo Fetto), volto noto della televisione per aver preso parte alla serie "Gomorra", abbiamo scambiato qualche battuta prima che lo spettacolo avesse inizio.
Innanzitutto abbiamo voluto sottolineare a Maresca che questa struttura è gestita da attori professionisti che con dedizione ed amore per il loro mestiere la portano avanti tra non pochi sacrifici in un momento in cui non è peraltro facile parlare di teatro.
Sono, questi, ambienti importanti che possono ospitare anche compagnie che non possono essere ospitate in grandi strutture per via evidentemente dei costi.
Qui il tutto esaurito è di casa ed a noi è data la possibilità di vedere degli spettacoli importanti cui altrimenti avremmo dovuto rinunciare.
E' assolutamente così, ci ha risposto Maresca e Mulino Pacifico non è poi un piccolo spazio.
E' una bellissima struttura, quella che ci ospita e noi siamo portati ad agire per amore del teatro anche in uno sgabuzzino dove cercheremo di trovare parimenti un senso di incontro umano.
Qui tutto ciò accade e si concretizza da quando ti accolgono all'arrivo a quando l'evento si conclude.
Relativamente allo spettacolo di stasera, "La vacca", abbiamo ripreso noi, esso giunge in un momento difficile per la nostra società e non solo perché il prossimo 25 novembre si celebra la Giornata Mondiale Contro la Violenza sulle Donne ma perché dobbiamo lavorare di più in quanto tutto ciò che accade è anche colpa nostra che non ci accorgiamo per tempo di ciò che avviene.
Il vostro spettacolo è un favola neorealista che ci riporta a questa problematiche.
Sì, ci ha risposto Maresca, riporta queste problematiche e proprio perché la consideriamo una favola, anche nel senso più disneyano del termine, volendo, ha un lato oscuro che è presente e che è vivido e lascia intravedere man mano che la trama si svolge.
La tematica è sì particolare, ma cerca di prendere un punto di vista un po' diverso che è quello dell'invito da parte del pubblico, empatizzando con un personaggio, di entrare nelle dinamiche di una adolescente.
E quindi non è dichiarato tutto ciò che avviene, nel senso di una violenza alla figura femminile, ma allo stesso tempo ne cavalca quello che può essere il desiderio del genere femminile pur non facedone una questione di genere, la delicatezza che l'attrice ha voluto indagare nell'età adolesceziale di una ragazza.
Che messario possiamo mandare ai giovani da quelle tavole di palcoscenico, abbiamo ancora chiesto all'attore e regista?
Con questo spettacolo in particolare, ci ha risposto, la consapevolezza che il desiderio è una terra da esplorare continuamente, da accettare e che possa servire anche a dissacrare tabù, che siano personali o collettivi, ma il desiderio è un valore e va perseguito nei sensi positivi della parola, va perseguito, dicevo, accettato ed introiettato esternando tutto ciò che possa essere libertà, sacralità del corpo ed anche della mente nella fattispecie di un adolescente.
E' una cura dell'anima il desiderio.
Lei è un personaggio famoso non solo per la sua attività teatrale ma anche per aver preso parte ad una fiction molto seguita che si chiama "Gomorra", abbiamo ancora detto a Maresca.
In queste giornate di campagna elettorale, a proposito della violenza che è esplosa nel nostro Paese e che vede protagonisti quotidianamente giovani ed adolescenti, si è parlato anche del cattivo esempio e dell'invito ad emulare da parte di fiction come "Gomorra", appunto, che certamente non possono definirsi educative per la platea giovanile ed acerba.
In generale bisognerebbe fare attenzione anche ai messaggi, che tramite questi film mandiamo nelle case della gente dove ci sono giovanissimi che devono ancora formarsi ma che sanno ed aspirano ad imitare.
Lei in "Gomorra" ha svolto la parte del personaggio buono, se così possiamo definirlo.
Che cosa può dirci al riguardo?
Ritiene che bisognerebbe effettivamente essere più accorti rispetto a quello che si manda in onda?
Quello che possono dire, ci ha risposto Maresca, è che in questa fiction particolare non si salva nessuno.
E' chiaro l'intento anche drammaturgico del progetto.
Chi descrive come appartenente ad un lato negativo della società non si salva.
Quando è toccato a me nelle prime fasi di lavorazione, ha proseguito l'attore, mi piaceva proprio questo e cioè che il mio personaggio potesse poi presentare un aspetto positivo.
Chi non scende a compromessi pur di perseguire messaggi di giustizia.
Poi la produzione ha fatto le sue scelte in questo senso, scelte magari contestabili, più commerciali, più vicine alle dinamiche di protagonisti appartenenti a cosche.
Nel caso del mio lavoro mi è piaciuto proprio questo.
Portare la durezza che di solito si legge nei personaggi "cattivi" in qualcuno che invece traducesse la stessa cosa ma attraverso la positività sociale e cioè perseguire la giustizia.
Nelle prime battute di questo personaggio c'è un concetto sulla verità. Chi dice solo la verità ne esce sempre involontariamente da altre dinamiche. Quella si salva sempre.
Questo è stato un bel concetto e dunque ci pare sia d'accordo che bisognerebbe porre un po' di attenzione in più su ciò che proponiamo... abbiamo ancora detrto a Maresca.
Sono d'accordo, ci ha risposto, tento di farlo, non solo con gli spettacoli teatrali di cui curo la regia ma anche nei miei laboratori dove agisco sopratutto con le fasce adolescenziali.
Ai giovani dico sempre, abbiate da dire qualcosa ed abbiate sopratutto gli strumenti, magari li cerchiamo insieme nella fase di studio, per scindere quello che è un messaggio della fiction, della finzione e quindi filtrare in qualche modo, al di là di queste sceneggiature, con una preparazione tecnica, teatrale in senso stretto, anche perché l'emulazione è dietro l'angolo, è pericolosa e non solo attraverso una fiction ma in tutti i sistemi dei media e quindi diventa doppiamente pericoloso in tal senso.

  

  

  

  

comunicato n.174486




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