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Benevento, 10-11-2025 19:08 ____
Gianfranco Rotondi, personaggio storico della politica italiana, lancia la sua lista "Democrazia Cristiana con Rotondi" a sostegno di Edmondo Cirielli
Erminia Mazzoni ha sottolineato che con il suo movimento "Cristiano Popolare" non si e' voluto mettere insieme brandelli indignitosi di una grande storia, quella della Dc, ma diventare la quarta gamba a sostegno di Giorgia Meloni. Inatteso l'intervento di Roberto Costanzo il quale ha ribadito che votare al centro significa essere democristiani
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Nella Biblioteca Provinciale c'è stata la presentazione dei candidati della lista della "Democrazia Cristiana con Rotondi" a sostegno di Edmondo Cirielli presidente della Regione Campania.
Scarsa la partecipazione di pubblico, una trentina di persone, ma il record negativo resta sempre ad appannaggio ed appare essere difficilmente eguagliabile, della presentazione dei candidati della lista Fico presidente.
Dei due candidati, un uomo ed una donna, è stata presente solo Rosa Caccese.
Ad aprire i lavori, che poi saranno arricchiti dalla presenza e dall'intervento di Roberto Costanzo, è stato Luigi Forte, presentatore della lista il quale ha esordito dicendo che la Campania paga il caro prezzo di una politica clientelare portata avanti sopratutto sulla sanità.
La parola è passata quindi ad un personaggio che ha fatto la storia della politica italiana, Gianfranco Rotondi, di profonde e radicate origini democristiane, mai domo al punto da attraversare con diversi simboli, tutti con lo stesso sguardo rivolto alla Dc, tutta la cosiddetta storia della Prima Repubblica avviandosi poi a seguitare in quella che è stata chiamata Seconda Repubblica.
Rotondi ha detto che a Benevento è stata posta in essere una lista di coraggiosi incaricati di prendere un testimone importante, quello del nostro partito, ultimo in Parlamento con la dicitura della Democrazia Cristiana.
E', una delle tante fazioni, ne furono contate addirittura 65, del frazionismo democristiano, il male antico di questo partito.
E tuttavia, ha proseguito Rotondi, mai sottovalutare le battaglie che sembrano senza bandiera.
Se si è al Centro, e non si sceglie, si è fuori dalla politica.
Oggi qui si compie un gesto nelle tendenza opposta.
Con il movimento di Erminia Mazzoni, "Cristiano Popolare", convergiamo con la nostra "Balena bianca" per sostenere le nostre idee e non per unire le debolezze.
A questo punto è entrato in Aula Roberto Costanzo e Rotondi ha invitato questo ragazzo della politica ad accomodarsi in prima fila ma Costanzo gli ha risposto: Gli ex mai in prima fila e Rotondi di rimando: Per noi non sei un ex...
Poi Rotondi ha ripreso una battuta fatta da Berlusconi all'epoca della nascita di "Fratelli d'Italia" voluto da Giorgia Meloni.
I Fratelli d'Italia, disse Berlusconi, lasciali fare, l'importante è che con noi restino le sorelle...
Rotondi, che ha dichiarato essere l'arbitro che dà il calcio d'inizio alla partita con l'intento di portare almeno la Dc lontana dalle miserie degli ultimi anni, visto che non possiamo riportarla ai fasti degli ultimi suoi anni.
La parola a questo punto è passata alla candidata Rosa Caccese la quale ha subito parlato del Sannio come di una terra bastonata.
Abbiamo vissuto dieci anni di gestione da parte di De Luca caratterizzati dall'assenza totale di interventi sulle strade. Siamo una zona interna e disastrata. Quando non si collabora con le province le problematiche avanzano e non si risolvono.
C'è poi la problematica della sanità e la gravissima crisi del Pronto Soccorso che è al collasso.
La salute, ha detto Caccese, non ha orari come invece è stato imposto a Sant'Agata dei Goti, ha concluso la candidata.
A chiudere gli interventi è stata Erminia Mazzoni la quale parlando della candidata ha detto che l'ha accompagnata dieci anni fa nel corso di una campagna elettorale portandomi fortuna.
Oggi io ho il dovere di fare altrettanto con l'auspicio dello stesso risultato vincente.
I brandelli indignitosi di una grande storia, quella della Dc, ha proseguito Mazzoni, non abbiamo voluto metterli insieme. Io ho messo su un movimento politico che si chiama "Cristiano Popolare".
La diaspora dalla Democrazia Cristiana negli anni ha creato tanti piccoli leader con il malvezzo di rimanere divisi.
Abbiamo anche tentato di aggregare, ma non ci siamo riusciti.
Cercherò di essere la quarta gamba del Centrodestra al fianco, e con determinazione, di Giorgia Meloni, una leader che è riuscita a portare il suo partito dal 3 al 33% ed in dieci anni a fermare le ansie dei suoi componenti in attesa di tempi giusti.
Poi Mazzoni ha proseguito dicendo che se l'80% del bilancio regionale è speso per la sanità, vuol dire che altrettanto grande è il peso e la responsabilità della Regione in questo settore.
Se ci si lamenta sulla sanità, sui trasporti, sulla viabilità, sul lavoro, queste sono tutte materie che sono di competenza regionale e quindi bisogna dare un segnale forte che è quello del cambiamento.
Edmondo Cirielli è una svolta e posso garantire, per averlo conosciuto anche sui banchi del Consiglio regionale, che non è un improvvisato.
Conosce bene il teritorio, sa perfettamente, dal primo giorno, cosa fare per cambiare radicalmente la Regione.
Possiamo scegliere, ed è questo il vero scippo che possiamo subire ma che non dobbiamo consentire a nessuno.
Tornando poi alle liste, Mazzoni ha concluso dicendo che le liste più piccole possono contare sul resto che è quello che può fare la differenza e consentire anche la elezione del candidato.
A questo punto l'occasione ghiotta non è stata sprecata e Roberto Costanzo è stato chiamato ad intervenire.
Sono nato democristiano e voglio morire tale, ha detto Costanzo.
Nel 1944, ascoltando un discorso di Giovambattista Bosco Lucarelli, diventai democristiano.
Sono un centrista e sono convinto che non si può stare da soli.
Con la Destra o con la Sinistra, ma con il trattino, Centro-Destra o Centro-Sinistra.
Non fusione ma alleanza.
Qui siete con il Centro-Destra ed è una scelta apprezzabile ma anche nel Centro-Sinistra c'è qualche centrista rispettabile, ha proseguito Costanzo.
Per età sono il più anmziano consigliere regionale vivente.
Sono state eletto nel 1970 (alla prima elezione del parlamento regionale ndr) e poi ancora nel 1975 (è nota la scelta di Costanzo di non riproporre oltre le due volte la sua candidatura nello stesso organismo ndr).
Sono dunque un regionalista convinto e lo slogan con il quale mi candidai fu "La Campania non finisce a Capodichino" (che fu poi anche il titolo di un fortuinato libro di Costanzo ndr).
Non ha senso parlare ancora di Molisannio.
La battaglia la perdemmo quando la proposta di Bosco Lucarelli a fare di Benevento il capoluogo della Regione Sannio con Avellino e Campobasso venne rigettata dal Parlamento.
Stiamo dunque in Campania ma con l'intento di portare avanti una battaglia per cambiare la legge elettorale regionale.
E qui Costanzo ha riproposto quanto scritto recentemente anche sul nostro giornale e cioè che la proporzione per l'assegnazione dei seggi non può essere fatta solo contando i residenti ma c'è anche il territorio da considerare, il territorio che è un soggetto vivente proprio come ebbe a dire papa Francesco.
E' questa una battaglia difficile ma che va fatta.
Poi Costanzo ha concluso dicendo che votare al centro significa essere democristiani.
Qui votate il Centro-Destra e non fate male.
La Dc non c'è più ma i democristiani c'erano e ci sono.

  

  

    

  

  

comunicato n.174238




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