Il furore del sacro fuoco rinnovatore della nostrana Giovanna D'Arco, alias Elly Schlein, si e' spento e il cacicco De Luca ha vinto
Da navigato politico, mentre la donzella straparlava a vuoto, lui agiva ed ha fatto prima eleggere deputato uno dei figli, Piero, poi imposto segretario regionale del Partito Disastroso (Pd)
Redazione
Piero Mancini (foto) ci ha inviato alcune sue riflessioni in vista del prossimo voto per le elezioni regionali.
"Caro direttore - scrive - chi vuole vincere facile può scommettere sull'aumento della renitenza al voto nella scadenza elettorale di fine novembre.
La partecipazione democratica al voto è sempre più percepita come inutile: Lontana la politica, ad ogni livello, dai veri e gravi problemi di un crescente numero di cittadini.
Le scadenze elettorali sono mal/viste. Un grande affare solo per le consolidate consorterie che lottano strenuamente per difendere o acquisire i ben noti grandi privilegi, di ogni sorta.
Se ne sentono e se ne vedono di ogni colore, sconsolato affermava il mio vecchio padrone di casa.
Qualunquismo spicciolo, certamente. Espresso, però, dalla maggioranza degli aventi diritto.
Tutti ricordiamo bene che l’attuale segretaria del Partito Disastroso (Pd), Elly Schlein, con gran piglio decisionista, dichiarò di voler rinnovare quel disastroso partito ridotto tanto male anche dalla presenza di tanti cacicchi.
Il "nostro caro" presidente Vincenzo De Luca fu subito insignito di tale insolita onorificenza.
Con il passare degli anni, il furore del sacro fuoco rinnovatore della nostrana Giovanna D'Arco si è spento e De Luca ha vinto.
Da navigato politico, mentre la donzella straparlava a vuoto, lui agiva: ha fatto prima eleggere deputato uno dei figli, Piero, poi imposto segretario regionale del Partito disastroso.
Giusto per far ben capire chi realmente comanda in Campania.
Ovvero, se il miracolato Fico dovesse diventare presidente, stia ben attento a eseguire, con la dovuta accortezza, tutti gli ordini dei De Luca.
Per pura perfidia ha arricchito il suo disegno politico, un capolavoro, con una cornice di "gran pregio" imbarcando pure l'altro cacicco campano di lunghissima durata, Mastella.
Il viandante ha chiesto o imposto, poco importa, a uno dei figli di candidarsi, nell’estremo e vano tentativo di rallentare l’evidente naturale declino della ditta.
Ma, a volte, i disegni vengono bene nella mente e non sulla tela.
Avendo voti non bastevoli per una sicura elezione, il papà ha stretto alleanza con uno sparuto gruppo di sudisti, forse nostalgici dei Borboni. Vallo a sapere.
Quando mai due debolezze sono diventate una forza?
Siamo proprio sicuri che tutti gli elettori, gli amici e le clientele di papà daranno facilmente il voto al figlio?
I due cacicchi sono simili.
Non lo sono i figli.
Piero, fin da ragazzo ha mostrato gran propensione verso la politica e la carriera è anche frutto del suo impegno e capacità, altrettanto non si può affermare di Mastella junior.
Difficilmente farà carriera, ma vivrà pur sempre negli agi derivanti dalla politica. C'è chi può. Sono tantissimi gli sconosciuti che godono dei grandi privilegi dei politici.
Uno dei privilegi è quello di vincere sempre, anche quando si perde.
Infatti, la Schlein, capitano di una squadra disastrosa, è ancora saldamente al suo posto.
Perderà anche il prossimo campionato?
Che importa, i problemi sono di chi li ha e non riesce a risolverli, mica suoi che non ne ha mai avuti: figlia di una famiglia molto agiata, gode di una posizione di gran prestigio.
Anche per questo tanti sono diventati ex tifosi e, da tempo, non vanno più allo stadio".
comunicato n.174198
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