Celebrata come da tradizione a piazza Castello la Giornata dell'Unita' Nazionale e delle Forze Armate e commemorate le vittime di tutte guerre
Assente la citta', poco rappresentata anche la famiglia scolastica cittadina che si e' riunita sotto lo striscione dell'Unicef. La generazione che ha portato sulla propria carne le cicatrici di due guerre mondiali, ha poi visto l'Europa unita nel segno della concordia e della pace. Le tossine della violenza sembrava fossero state curate e messe da parte, ma non e' cosi' ha detto Mastella
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Celebrata come da tradizione a piazza Castello la Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate e commemorate le vittime di tutte guerre.
Assente la città, poco rappresentata anche la famiglia scolastica cittadina che si è riunita sotto lo striscione dell'Unicef.
Il contingente interforze schierato sul campo, è stato comandato dal capitano dei Carabinieri Massimo Milano.
La corona d'alloro deposta dinanzi al Monumento ai Caduti è stata benedetta dal cappellano militare dei Carabinieri di Benevento, Avellino e Caserta, don Salvatore Varavallo, mentre la banda musicale del Conservatorio Statale di Musica "Nicola Sala", diretta da Vincenzo D'Arcangelo, ha intonato il Canto degli Italiani, la Leggenda del Piave e la Fedelissima, l'inno dell'Arma dei Carabinieri.
Il prefetto Raffaela Moscarella ha dato lettura del messaggio inviato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
E' toccato poi al nuovo comandante provinciale dei Carabinieri, Marco Keten, per la prima volta in città a questa celebrazione, leggere invece il messaggio inviato dal ministro della Difesa, Guido Crosetto.
A seguire ha preso la parola il sindaco Clemente Mastella che ha esordito riprendendo quanto detto da Mattarella sul sogno risorgimentale che arrivasse al completamento dell'unità della Nazione si realizzò con il completamento della prima guerra mondiale ma si pagò un prezzo enorme.
Oggi noi onoriamo anche questi caduti, molti di essi, anche meriodionali, che andarono al fronte non essendo nemmeno consapevoli di ciò che stava accadendo.
Giovani, lo ricordo a quelli di oggi, che non ebbero la possibilità di vivere il loro tempo e la loro giovinezza.
La nostra vicenda odierna, ha proseguito Mastella, è il frutto di quelle sofferenze di cui abbiamo il dovere di fare memoria.
La generazione che ha portato sulla propria carne le cicatrici di due guerre mondiali, ha poi visto l'Europa unita nel segno della concordia e della pace.
Le tossine della violenza sembrava fossero state curate e messe da parte, ma non è così.
Scenari inquietanti sono apparsi all'orizzonte.
La pace è una parola oggi la più invocata nel mondo ma la meno praticata.
Lo è stata anche nei primi gesti del nuovo papa, Leone XIV.
Ma essa non è un momento di riposo tra una contesa ed un'altra, essa è un dono che non lascia tranquilli nessuno di noi.
Sembra che in Palestina ed in Ucraina sia il tempo della disperazione ed il tramonto della speranza che invece dobbiamo recuperare per guardare oltre.
Per i bambini di Gaza e dell'Ucraina sla pace, sia un sogno che ci auguriamo possa presto realizzarsi.
Come quei bambini, ha terminato il sindaco, dobbiamo camminare e fabbricare un mondo diverso dove la pace sia l'elemento fondamentale.
A seguire è intervenuto il presidente della Provincia, Nino Lombvardi.
La Giornata dell'Unità nazionale e delle Forze armate commemora le vittime di guerra su tutti i fronti: questo è dunque un momento di grande solennità che deve essere vissuta da tutti i cittadini di qualunque età con questo spirito.
Il rispetto che dobbiamo nei confronti di quanti, spesso giovanissimi ed inconsapevoli degli eventi, sacrificarono la propria vita per costruire il nostro Paese in quegli anni tra il 1915 e il 1918 è un valore che dobbiamo coltivare.
La consapevolezza del dolore e delle sofferenze patiti nelle trincee da centinaia migliaia di connazionali per costruire il nostro Paese, a tante decine di anni di distanza, suona anche come un ammonimento per noi contemporanei.
In questi primi anni del Terzo Millennio, infatti, squillano ancora forti le fanfare della guerra ai nostri confini, come oltre un secolo fa.
Ciò dimostra che l'uomo, se appare in grado di compiere grandi scoperte scientifiche, non capisce invece l'inutilità e la ferocia della guerra.
Registriamo quasi una voglia di scatenare nuovi conflitti anche da parte chi occupa i vertici decisionali dei Paesi che hanno conosciuto gli effetti devastanti delle guerre del passato e che sanno quali saranno le conseguenze della Terza Guerra Mondiale, ha ancora detto Lombardi.
Le centinaia di milioni di morti su tutti i fronti della Prima Guerra Mondiale, della Seconda Guerra Mondiale e di tutte le altre guerre regionali di questi ultimi ndecenni non hanno insegnato nulla.
E la terribile premonizione di Einstein sull'esito di un conflitto nucleare resta inascoltata.
Ebbene, questa Giornata del IV Novembre non è solo un momento di ricordo dei nostri avi che si immolarono per la nostra Patria; ma proprio nel loro ricordo, questa ricorrenza deve riproporre l'istanza della pace, così come chiesto Papa Giovanni Paolo II.
La Pace, secondo il Papa Santo, è un prodotto "artigianale", nel senso che essa va costruita dal basso, dalle comunità civili, dal popolo, dalle Istituzioni locali in un percorso collettivo e coinvolgente che sollecita i governi e i governanti a fare proprie le istanze generali per la fine dei conflitti.
La pace la si costruisce esercitando il più alto senso di responsabilità da parte di tutte le componenti della società civile in una attività quotidiana con la partecipazione di tutti.
Il benessere della collettività intera è un impegno categorico e nessuno deve essere lasciato da solo, avendo tutti la stessa dignità.
Del resto oggi la vera lotta che deve essere avviata è quella alla fame e povertà nei Paesi più fragili, ma anche la crisi climatica, e l’esaurirsi delle risorse naturali e così via.
Questa Giornata dell’Unità Nazionale è dunque momento fondamentale per rivivere nel profondo del nostro animo i valori civili e morali più sacri e fondanti della vita della comunità e per proclamare la nostra fedeltà proprio a quelle Stelle polari del nostro vivere, ha concluso Lombardi.
Conclusi gli interventi e dopo la foto di rito, ci si è spostati in Prefettura dove sono stati consegnati a 13 cittadini gli attestati di merito delle Onorificenze dell'Ordine del Merito della Repubblica. Ecco gli insigniti
Commendatore: Gaetano Beatrice, dirigente medico responsabile dell'Unità Operativa Semplice Dipartimentale (Uosd) "Procedure Endoscopiche Toraciche Invasive" del Dipartimento Cardio-Toraco-Vascolare dell'Azienda Ospedaliera "San Pio"; Giacomo Fusco, medico specialista in servizio all'Asl; Paolo Pelosi, generale di Brigata dell'Arma dei Carabinieri in congedo e responsabile della Sicurezza e Intelligence Gruppo "Grimaldi" con sede a Napoli.
Cavaliere: Giovanni Caturano, direttore dell'Aci di Salerno e direttore ad interim di Palermo; Antonio Compatangelo, appuntato scelto dell'Arma dei Carabinieri in servizio al Comando Stazione Carabinieri di Ceppaloni; Gerardo De Curtis, luogotenente dell'Aeronautica Militare in servizio al IX Stormo "Francesco Baracca" di Grazzanise (Caserta), 1° Brigata Aerea "Operazioni Speciali"; Rosario De Pietto, luogotenente dell'Arma dei Carabinieri, già comandante del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Cerreto Sannita; Pasquale Furno, luogotenente dell'Arma dei Carabinieri in servizio alla Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica; Leucio La Fazia, maresciallo aiutante dell'Aeronautica Militare in congedo; Bruno Macolino, brigadiere capo della Guardia di Finanza in servizio alla Tenenza della Guardia di Finanza di Solopaca; Giancarlo Mignone, colonello dei Bersaglieri in servizio allo Stato Maggiore della Difesa in Roma; Stefano Tangredi, presidente regionale Campania della Croce Rossa Italiana; Giuseppe Zuzolo, imprenditore nel settore di macchine agricole in San Giorgio del Sannio.
La cerimonia della consegna delle onorificenze è stata arricchita dalla lettura di brani a cura di una rappresentanza degli alunni del Liceo Statale "Guacci" di Benevento, dell'Istituto Comprensivo "Oriani" di Sant'Agata dei Goti e dell'Istituto Comprensivo Statale "Telese Terme", sui valori fondamentali di uguaglianza, solidarietà e convivenza pacifica sanciti dalla Carta costituzionale.
Le foto sono di Antonio Caporaso
La consegna delle Onorificenze
comunicato n.174134
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