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Benevento, 25-10-2025 14:14 ____
Se dimenticate il telecomando nel frigorifero, beh, puo' succedere. Se dimenticate cosa avete mangiato ieri, poco male. Forse non era di gradimento
Ma se queste dimenticanze diventano frequenti, se vi sentite depressi, senza energia e vi sembra che la vostra strada di casa abbia deciso di diventare una caccia al tesoro, allora si', forse c'e' qualcosa che non va. La linea tra il normale "declino cognitivo" e la demenza vera e propria, e' piu' sottile di quanto pensiate, ci ricorda Luca De Lipsis, medico e scrittore
Nostro servizio
  

Prosegue molto bene l'incedere giornalistico della rubrica voluta da Luca De Lipsis riguardante la descrizione, con consigli e "conforti", sui principali accidenti di salute che possono aggredirci quando meno ce lo aspettimo.
Siamo alla terza puntata e le prime due hanno ampiamente superato la soglia minima, quella che serve a soddisfare la nostra e non di altri, aspirazione ed esigenza a vedere gli articoli pubblicati a centro pagina raggiungere e superare, appunto, la soglia delle mille visualizzazioni.
Ci auguriamo che anche per la terza, quella che pubblichiamo oggi, ci sia altrettanta considerazione.
De Lipsis, che è medico oltre che apprezzato scrittore, sa porgere con garbo le considerazioni riguardo la singola malattia ed evidentemente questo piace ai lettori che apprezzano questo suo modo di approcciare il "malanno".
Buona lettura a tutti e stavolta sopratutto a quegli un po' più anzianotti.

                                                                                                  La Demenza

Amici lettori, se dimenticate il telecomando nel frigorifero, beh, può succedere.
Siamo umani, e a volte lo stress ci fa fare scherzi da prete. Se invece dimenticate cosa avete mangiato ieri sera, poco male: Forse la cena non era nemmeno di vostro gradimento.
Ma se queste dimenticanze diventano frequenti, se vi sentite depressi, senza energia e vi sembra che la vostra strada di casa abbia deciso di diventare una caccia al tesoro, allora sì, forse c'è qualcosa che non va.
La linea tra il normale "declino cognitivo" e la demenza vera e propria, è più sottile di quanto pensiate.
E quando iniziano i comportamenti bizzarri, si arriva ad una fase seria che purtroppo non si cura facilmente. Evoluzione implacabile, come i nostri anni.
Quindi, cosa fare?
La medicina ci insegna che il cervello ha bisogno di cinque cose per sopravvivere e farci vivere bene: Movimento, giusta alimentazione, sonno, relazioni e stimoli ambientali.
Muoviti almeno 150 minuti a settimana: Non per diventare un maratoneta, ma per stimolare il cervello a rilasciare quelle sostanze magiche che riducono lo stress, migliorano l'umore e aiutano la concentrazione.
Mangia secondo la dieta mediterranea: olio extravergine d'oliva, pesce, legumi, cereali, carne bianca, un buon bicchiere di vino rosso (perché la vita è anche piacere) e frutta.
Così riduci il rischio di un problema cerebrovascolare che non è proprio il miglior souvenir che puoi portarti a casa.
Dormi bene: Il sonno profondo fa pulizia nel cervello, eliminando le tossine che si accumulano mentre tu sogni (o ronfi).
Parla e ascolta: anche se ti va di mandare a quel paese tua suocera, prova a essere gentile. Serve a mantenere attive le sinapsi, e può aiutare a rallentare il declino cognitivo.
Poi, arriva il momento in cui le cellule cerebrali cominciano a rallentare e la demenza prende il sopravvento.
Tu potresti non accorgertene, ma i tuoi figli sì.
E saranno loro a prendersi cura di te, esattamente come tu facevi con i tuoi genitori (ricorda quel conto da pagare!).
Come comportarsi con chi ha la demenza?
Parla con calma; Usa frasi elementari; Non contraddirli troppo; Usa gesti semplici ed immagini famigliari; Mantieni l'ambiente di casa ordinato e pulito; Illumina la casa adeguatamente; Coinvolgili in attività semplici, dandogli pochi compiti alla volta; Aiutali senza sostituirti, facendolo sentire ancora importante: Controlla se hanno fame, dolore o qualche altro bisogno; Stimolali con passeggiate e momenti di affetto.
E a te, chi ti aiuta?
Non dimenticarti di prenderti cura di te stesso. Chiedi aiuto, fai pause e parla con qualcuno. Il tuo neurologo di fiducia saprà darti una mano.
Prendersi cura di una persona con demenza è una prova di pazienza e amore. Anche quando la memoria svanisce, l'affetto resta vivo.
Il rispetto e la gentilezza sono la chiave per mantenere dignità e serenità.
Ogni piccolo gesto, sorriso o momento condiviso vale più di mille parole.
E ricorda: Solo se stai bene tu puoi davvero aiutare gli altri.

PS: Per domande osservazioni censure o altro potete scrivere all'indirizzo (osservatorio@comunebn.it)

comunicato n.173940




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