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Benevento, 24-10-2025 19:05 ____
A Claudio Mattone, uno degli ultimi, grandi autori della canzone italiana, assegnato il Diploma Accademico di II livello del Conservatorio di Musica
Ha firmato le musiche di melodie che hanno vinto Sanremo e Canzonissima. Ha conquistato due David di Donatello e composto musiche e parole per le canzoni di Renzo Arbore. Paola Cortellesi ha iniziato la carriera a tredici anni cantando la canzone "Cacao Meravigliao". Ora e' ancora al lavoro per riportare in scena ad aprile "Scugnizzi". Sono tantissime le selezioni di giovani che ancora sta portando avanti. La grinta non manca ma ora sono le donne le piu' numerose
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La quinta edizione di Sannio Festival del Conservatorio Statale di Musica "Nicola Sala", voluta ed organizzata dal responsabile del Dipartimento della Canzone Napoletana, Luigi Ottaiano, ha meravigliosamente eseguito lo spettacolo di "Napoli Story dal 1968 al 1971" nel corso del quale sono state raccontate e cantate le più belle canzoni napoletane legate a quei tre anni di Festival di Napoli, una manifestazione che all'epoca godeva di una importante notorietà anche al di fuori delle mura partenopee.
Luigi Ottaiano (nella terza e quarta foto in basso) ha diretto l'Orchestra Stabile della Canzone Napoletana del Conservatorio medesimo.
L'attesa, senza voler nulla togliere ai musicisti ed agli interpreti di questo segmento innanzi descritto di "Sannio Festival della voce e della canzone napoletana", è stata tutta per Claudio Mattone (nella foto di aperrura e nella prima foto in basso è con la compagna Claudia Cortellesi, sorella di Paola), autore delle più belle musiche delle canzoni italiane dagli anni Sessanta in avanti ed ancora in attività e pronto a proseguire la sua opera, nonostante i suoi 82 anni, a cui il Conservatorio ha consegnato il Diploma Accademico di II livello Honoris Causa.
Con uno degli ultimi simboli viventi della canzone italiana abbiamo parlato prima che la cerimonia per la consegna del riconoscimento avesse inizio.
Una carriera incredibile la sua, abbiamo detto a Mattone, costellata da tanti, tantissimi successi indimenticabili ed anche da primo posto al Festival di Sanremo come a Canzonissima.
Alla fine degli anni Sessanta lei incontra Franco Migliacci, autore di testi, con cui firmerà i primi successi: "Ma che freddo fa", cantata da Nada appena quindicenne e poi "Il cuore è uno zingaro", presentata da Nada e da Nicola Di Bari e vincitrice del Festival di Sanremo del 1971.
Come autore ha scritto successi per Alberto Sordi, "E va, e va...", Renato Carosone "Na canzuncella doce doce", Gigi Proietti, Enrico Montesano, Gianni Morandi "Ma chi se ne importa", canzone vincitrice di Canzonissima 1969, per Eduardo De Crescenzo, "Ancora" (premio della critica e rivelazione Festival di Sanremo 1981), per il musical "C'era una volta... Scugnizzi" di cui è anche produttore e regista.
Ha scritto con Renzo Arbore musica e testi di "Ma la notte no", "Il materasso", "Il clarinetto", "Cacao Meravigliao", "Sì, la vita è tutt'un quiz", "Vengo dopo il tiggì" ed altre, ed ha composto musiche e testi per il teatro, per la televisione e per il cinema.
Nel 1990 vince il David di Donatello per il miglior musicista per la colonna sonora del film "Scugnizzi" e il David di Donatello per la migliore canzone originale.
Questo ed altro è Claudio Mattone.
I complimenti mi imbarazzano, ci ha interrotti il musicista ma noi in risposta: Non sono complimenti ma solo constatazioni, questa è storia.
Non diciamo che stasera a completamento della sua carriera, perché ha ancora tanto da dire...
E' vero ci ha interrotti, ho ancora tanto da fare...
E dunque alla sua carriera sin qui le viene dato un attestato importantissimo, il Diploma Accademico di secondo livello, il massimo titolo che un Conservatorio statale di Musica può riconoscere.
E' contento?
Sono onoratissimo, ci ha risposto Mattone.
Non dico di essere confuso ma sono emozionato, questo sì ed anche molto onorato e contento.
Entro in queste cose sempre in punta di piedi...
Non sono una persona che si vanta, sono, quello che si dice, un essere schivo. Però poi dopo mi fa piacere di starci, questa è la verità.
E' difficile raccontare la storia della canzone italiana, abbiamo ripreso noi, ma quella classica ed amata, possiamo dire, era fatta da testi che erano vere e proprie poesie e da melodie che potevano toccare il cuore ed essere tramandate, cosa che è poi avvenuta, nei decenni successivi.
Oggi tutto questo non c'è più. Ci si ferma su di una nota e si dice che quella sia una canzone, ma non è così.
Non le chiediamo un giudizio di epoche ma la sua opinione ci interessa.
Non giudico, ci ha detto il musicista, ma penso che questo fenomeno di decadentismo riguardi tutti i settori e non solo la musica.
E' una caduta che riguarda la letteratura, il cinema ma anche la pittura.
Insomma tutte le forme d'arte e di espressione.
Risentono di una superficialità, di un qualcosa che serve a tirare avanti come meglio si può.
E' vero che tutti dobbiamo campare, però se ci fosse un po' di cultura in più, sarebbe meglio.
In questo segmento del discorso, abbiamo detto noi, potremmo inserire il ruolo e l'azione che deve svolgere il Conservatorio?
Certamente sì, ci ha risposto Mattone è importantissimo.
Sto facendo delle audizioni per uno spettacolo "C'era un volta scugnizzi" che tornerà a Napoli in aprile.
Migliaia di provini ed ho notato che in questi giovani c'è molta grinta, sopratutto tra le donne.
Le ragazze hanno tirato fuori una grinta pazzesca.
Del resto è un'epoca storica che portiamo avanti, è la rivoluzione della donna che prende consapevolezza della sua forza. E questo si vede.
Rispetto ai provini di tanti anni fa dello stesso spettacolo, sono aumentate tantissimo le ragazze a confonto con i ragazzi.
Una volta era il 70% di uomini ed il 30% di donne.
Oggi è il contrario ed il fatto che questi ragazzi possano trovare dei punti di riferimento, come può essere, appunto, un Conservatorio è importante.
Quando io ero ragazzo era difficile accedere ad un Conservatorio, non so se sia ancora così. Spero di no.
Trovare un lingaggio più accessibile e quindi facilitare l'accesso alla cultura di qualunque tipo dei ragazzi, per me è un merito assoluto e quindi per quanto riguarda la musica il Conservatorio è il massimo che si possa chiedere.
Per fare un parallelismo, abbiamo detto noi, potremmo dire che ci sono tante specialità all'interno della Danza ma si deve però sempre partire dalla Danza Classica per avere supporti robusti...
E certo, è proprio così, ci ha confermato Mattone. E' un inserimento di varie cose ma ci vuole una base ed è su quella che bigogna poi costruire.
Una ultima battuta abbiamo fatto al musicista.
Cosa può consigliare a questi giovani che non stanno vivendo un momento particolarmente felice proprio come fatto generazionale...
Il discorso è complesso, ci ha risposto, e non si può ridurre ad una battuta però mi sento di dire che bisogna badare meno alle apparenze e di più alla sostanza.
C'è una esplosione proprio dell'apparenza in tutti i sensi.
Bisogna dimostrare di essere belli, di essere bravi però il cuore, la parte intima, la sostanza, il sentimento, quello ha un valore enome ed io allora consigliere proprio questo, di badare di più alla sostanza che all'esibizione.
Ed allora in bocca al lupo a tutti i ragazzi che si avviano lungo la strada della musica, ha concluso Claudio Mattone.

  

  

  

comunicato n.173922




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