Siamo abituati e fare l'impossibile, e' cio' che facciamo meglio e sara' cosi' anche con Cirielli trasformando l'astrazione in concretezza
La tanto retriva Destra, come ci definivano, e' quella che ha portato a Palazzo Chigi la prima donna che e' poi diventata anche la politica piu' stimata al mondo. Avere Fico dopo De Luca e' come avere il vaiolo dopo la peste. Al Teatro del Collegio de la Salle la presentazione dei candidati della lista sannita di Fratelli d'Italia
Nostro servizio
Fratelli d'Italia ha presentato al Teatro del "Collegio de la Salle" i candidati locali al consiglio regionale ed il candidato alla presidenza, Edmondo Cirielli, vice ministro degli Affari Esteri e sicuro punto di riferimento, per il suo passato lineare e senza viandantismo, della Destra sociale.
Ed infatti nella sala, gremita in ogni angolo ed una presenza stimata di oltre 300 persone (i posti a sedere sono 219), c'è stata una buona rappresentanza della "vecchia" destra sannita a cominciare da Salvatore Colatruglio, Roberto Prozzo, Ciro Vallone, Buglione ed altri.
Non abbiamo notato Pasquale Viespoli e Sandro D'Alessandro ma non sappiamo se c'è stata volontà a non partecipare o ci sono stati altri impedimenti.
Comunque sia è stata una cornice di pubblico considerevole e che lascia ben sperare, si è detto.
Nella sala tra i commenti del pubblico, era vincente e convincente la considerazione che far accettare dagli elettori la coppia De Luca-Fico non sia cosa semplice e che lo spiraglio per vincere la partita c'è.
Siamo ancora molto lontani dal voto ed ancora non sono state presentate nemmeno le liste e dunque ci possono ancora essere sorprese, anche non preventivabili, ma la sensazione che non tutto è perduto, c'è.
A condurre l'incontro è stato Carmine Agostinelli, sindaco di San Bartolomeo in Galdo, che ha sottolineato proprio la presenza massiccia di simpatizzanti ed elettori giunti da tutto il Sannio.
Abbiamo sperato per settimane che Cirielli fosse il nostro candidato alla presidenza della Regione Campania ed ora che tutto ciò si è concretizzato occorre lavorare pancia a terra per avere il migliore presidente di sempre.
Miriamo ad essere il primo partito nel Sannio e ad essere in grado di eleggere anche un nostro consigliere regionale.
Poi in risposta ad argomentazioni esposte dal locale Pd, Agostinelli ha detto che non è vero affatto che Fratelli d'Italia (FdI) non ha classe dirigente perché quello che è qui presente stasera è il fior fiore di quella sannita.
Infine il sindaco ha invitato tutti a fare il confronto tra il curriculum di Cirielli e quello di Fico.
Non c'è storia e non c'è paragone, ha concluso il dirigente del partito.
A seguire ha preso la parola Rosetta De Stasio, consigliere comunale a Palazzo Mosti di "Prima Benevento", che ha ricordato che questo movimento politico ha governato la sua vita da quando aveva 13 anni.
Era tanto tempo che non si vedeva una forza di questo tipo e tutto ciò ci dà speranza.
Non ho mai fatto il viandante cosa questa che oggi è di moda e dunque improntiamo la nostra battaglia sulla coerenza. Io sono stata sempre dalla stessa parte.
Ai seguaci dello sceriffo (leggasi De Luca ndr) non deve essere consentito di demolire ancora la Regione Campania, ha concluso De Stasio.
A questo punto ci sono stati gli interventi dei sindaci presenti (oltre ad Agostinelli) ed il primo a parlare è stato Arturo Vernillo, di San Nicola Manfredi, che ha sottolineato come Cirielli non solo sia il canidato giusto per la presidenza della Regione ma anche allo stato è il miglior rappresentante degli Affari Esteri che abbiamo al Governo.
A questo punto si è inserito Cirielli per dire: Attenzione, che fai scoppiare un caso diplomatico (ovviamente il riferimento era ad Antonio Tajani di Forza Italia che è il ministro degli Affari Esteri, ndr).
Attenzione poi, ha detto Vernillo ai viandanti di ritorno che fino ad ieri stavano con De Luca e che oggi sono candidati con il Centrodestra (il riferimento di Vernillo è evidentemente al suo compaesano Fernando Errico ndr).
A seguire ha preso la parola il sindaco di Bonea, Giampiero Roviezzo, che ha portato un suo indirizzo di saluto mentre il sindaco di Tocco Caudio, Gennaro Caporaso, ha sottolineato come questa unione tra De Luca e Fico sia solo il senso plastico della loro disperazione visto che sono uniti solo per contrastare la controparte.
Pasquale Matera, sindaco di Bucciano, ha salutato i suoi colleghi sindaci non mancando anche di sottolineare che questo impegno ad essere sindaco lo deve anche al fratello Mimmo Matera.
La parola è passata a questo punto ai due candidati.
Annalisa Clemente, docente di Fisica ed amministratore comunale a Montesarchio, ha detto di essere una donna che ama profondamente la sua terra dove in pratica è ritornata dopo averla lasciata.
Ho imparato, nella mia esperienmza amministrativa, che la politica si fa tra la gentee non dietro la scrivania.
Amo fare politica e so che nulla ti è regalato ma noi dobbiamo saper tenere insieme il cuore e la concretezza.
Essere donna non è un limite ma un valore aggiunto.
La Campania, ha concluso Clemente, può e deve voltare pagina, ma per farlo serve coraggio.
Il mio impegno sarà dare voce a chi non si rassegna.
A seguire ha preso la parola l'altro candidato, Mario Ferraro, architetto ed imprenditore edile, il quale ha sottolineato che con senso di responsabilità si accinge ad un nuovo percorso che affronta volontariamente nella convinzione che Fratelli d'Italia riconosce l'uomo e la persona del fare.
Possiamo farcela ad essere il primo partito del Sannio.
Ho conosciuto Cirielli, ha detto ancora Ferraro, come una persona che ama il popolo e che vuole stare a contatto con esso.
Se siamo qui stasera lo dobbiamo al senatore Matera, una persona umile, di poche parole, ma che ti dà ogni volta 100 motivi su cui riflettere.
Non abbiamo grandi progetti da porre in essere, dobbiamo semplicemente migliorare quello che sappiamo già fare
E' questa la chiave del successo, ha concluso Ferraro.
A seguire, per un saluto, è stato Alberico Gambino, europarlamentare di FdI il quale ha evidenziato come non fosse scontato trovare così tanta gente, un sabato pomeriggio, a fare politica.
La parola è quindi passata a Domenico Matera, senatore del territorio, che ha detto di aver preparato due discorsi ma che alla fine ha scelto quello di natura politica tralasciando le ovvietà.
Speravo nella presenza storica della Destra ed eccola qui, essa c'è.
L'idea è che la fiamma non si è mi spenta. Si tratta di una Destra che si è rinnovata senza rinnegarsi ed il merito è di chi ci ha creduto e che si chiama Giorgia Meloni.
Nel 2012, ha detto Matera, io non c'ero ancora ma quando ho bussato sono stato accolto come un padrone di casa, una casa vera e non una casa per nostalgici quella che ha costruito Meloni.
Questa è una destra che è vicina al popolo ed è con questi valori che ci siamo ritrovati qui.
Avevamo altre 14 persone che avevano dato la loro disponibilità ad essere candidati ed a cui abbiamo dovuto dire di no. Noi tutti siamo a disposizione per portare il Centrodestra alla vittoria.
Il modello nazionale del buon governo lo dobbiamo portare anche in Campania, ha proseguito Matera, con un metodo che deve servire il popolo e non servirsi del potere.
Gia nel 2022 alle elezioni politiche il sogno si è trasformato in realtà.
Ma noi siamo abituati e fare l'impossibile ed è ciò che facciamo meglio e sarà così anche con Cirielli trasformando così l'astrazione in concretezza.
Credete nei sogni, ha ribadito Matera e ricordate che i piccoli passi degli uomini fanno fare grandi balzi all'umanità.
Questa è la nostra ora, l'ora di chi ha tenuto la fiamma accesa anche quando sembrava spegnersi.
In Campania non abbiamo bisogno di slogan ma di fatti, ha concluso Matera.
A prendere la parola è quindi stato Antonio Iannone, sottosegretario di Stato, il quale ha detto subito che Matera, tra i due, ha scelto il discorso giusto racchiudendo in esso il senso di questa sfida.
Questa è una sala gremita di passione e di volontà a cambiare le cose sia nella Regione che nel Sannio.
Grazia a Matera, ha detto ancora Iannone, per aver contribuito a questa splendida comunità politica.
Mi auguro che tutti si sentano come i nostri candidati, pronti cioè a dare il massimo per costruire una nuova Regione.
La tanto retriva Destra, come ci definivano, è quella che ha portato a Palazzo Chigi la prima donna che è poi diventata anche la donna politica più stimata al mondo.
Se abbiamo fatto questo possiamo anche dare il massimo qui.
Conta chi nella tempesta resta non chi va via con la prima pioggia.
Avere Fico dopo De Luca è come avere il vaiolo dopo la peste. Sftattiamoli quelli del Centrosinistra, facciamolo anche per i bambini che verranno e che non sono ancora nati.
Il patto tra il Pd ed il Movimento 5Stelle è sul reddito di cittadinanza che leggasi reddito di sudditanza.
Noi a contrasto di tutto questo mettiamo in campo il migliore presidente della Campania, Cirielli.
Tra Fico e Cirielli non c'è partita, né per la storia e né per la qualità.
In campo abbiamo messo tra l'altro un generale dei Carabinieri anche per fare un repulisti totale dei sistemi e delle modalità usate dal centrosinistra.
A questo punto la parola è passata ad Edmondo Cirielli, il candidato alla presidenza, il quale ha detto che è questo in cui ci troviamo un Teatro che è il simbolo di una grande storia e della cultura della vostra città.
Corriamo tutti per un progetto che include gli altri partiti della coalizione.
Ciascuno ha le sue idee ma lavoriamo sui territori perché rappresentiamo le persone.
Io faccio la campagna eletorale come se si dovessero esprimere le preferenze e quindi sto tra la gente.
La nostra storia, ha proseguito Cirielli, è quella che parte dal Msi, passando poi ad Alleanza Nazionale e poi al Popolo della Libertà ed a Fratelli d'Italia.
Nella vita si evolve e si va avanti.
Io mi appello a ttutti e non solo ai simpatizzanti ed agli elettori del Centrodestra.
Benevento peraltro negli ultimi 5 anni ha dato la maggiore percentuale a Fratelli d'Italia ed io già dissi all'epoca che Matera doveva essere candidato nel solco delle idee di Giorgia Meloni.
Vi ricordate invece della frittura di pesce da offrire agli elettori per vincere il referendum?
Lo disse De Luca.
Noi non siamo questo.
Se sarò eletto darò spazio alle Province la cui legge del Centrosinistra che le voleva estinguere va cambiata.
Occorre dare fondi per avere delle strade provinciali dignitose altrimenti non ha senso realizzare i grandi collegamenti viari.
Non è vero poi che non ci sono i soldi per agire nella sanità ma c'è incapacità perché si pensa solo alle nomine.
La sanità brucia l'80% delle risorse regionali eppure qui in Campania è allo sfascio nonostante le singole eccellenze dei medici.
Si fanno furberie per accontentare gli amici, questa è la verità.
Per due dati noi non siamo ancora fuori dal Piano di rientro.
Per la percentuale troppo alta di donne morte per parto e per gli interventi a seguio di infarto così come per la rottura di un femore, operazioni che giungiono con larghi ritardi.
Si tenga conto che in Campania l'aspettativa di vita è di due anni in meno della media nazionale.
Per non parlare poi dei disastri idrogeologici così come la penosità che sta assumendo la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti.
Era stato detto che nel giro di un anno sarebbero sparite le ecoballe. Sono passati anni e siamo solo al 50%.
In ultimo la questione della sicurezza.
Lo Stato va aiutato a garantirla anche attraverso nuove assunzioni di Polizia Locale.
Noi le idee ce l'abbiamo.
Per la sanità metteremo i campo un verio e proprio New Deal, un nuovo corso. In cinque mesi, ha concluso Cirielli, usciremo dal Piano di rientro.
Sono convinto che nel Sannio ci sarà una grande affermazione per Fratelli d'Italia.
Qualche battuta Cirielli l'ha quindi fatta con i giornalisti prima che l'evento avesse inizio ed ha attaccato De Luca che i suoi alleati non riconoscono più e che anzi si vergognano di lui.
Una battuta l'ha riservata anche ai Mastella.
E' una persona con cui abbiamo governato alla Provincia di Salerno e che stimo. Con il figlio Pellegrino c’è un rapporto anche dal punto di vista umano.
Mastella come sindaco era abbastanza incardinato nel sistema del centrosinistra ed ha scelto di restare lì. Non ho nulla da recriminare così come non avrei avuto nulla da recriminare se avesse aderito alla nostra coalizione.
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