Portale multimediale d'informazione di Gazzetta di Benevento

 

stampa

letto 506 volte

Benevento, 18-10-2025 09:39 ____
Vi racconto cosa succede dopo un arresto cardiaco, un'emergenza vera, una di quelle che, se capita, potrebbe, anzi, dovrebbe, vederci protagonisti
Si', proprio voi, cari lettori. Anche se non siete medici. Anche se vi tremano le mani solo all'idea. L'idea di salvare una persona fa sudare freddo anche a chi lo fa di mestiere, figuriamoci a un cittadino qualsiasi, scrive Luca De Lipsis nella seconda puntata delle sue "Pillole di salute" che si sofferma ancora ad osservare il cuore, quando questi va in ferie...
Nostro servizio
  

E' andata molto bene, quanto a lettori, la prima puntata di questa nuova rubrica settimanale propostaci da Luca De Lipsis, "Pillole di salute".
Si tratta di proporre argomenti che riguardano la vita di tutti i giorni e dunque di malanni, anche gravi, che possono coinvolgerci, talvolta anche in maniera inaspettata ed improvvisa.
C'è la possibilità di difendersi da essi?
Non siamo dei medici e quindi il commento è come fosse quello di un lettore, ma per aver scritto tanto sulle problematiche della salute, ci siamo più che convinti che la prevenzione giochi un ruolo importante, anzi ineludibile, per quanto riguarda le armi di difesa a nostra disposizione.
E De Lipsis, col garbo dello scrittore, ci porta a comprendere proprio questo, a leggere bene i sintomi della malattia ed a consigliarci sul da farsi preventivamente, senza attendere l'evento fatale.
De Lipsis prosegue ad attenzionare il nostro cuore.
Ecco, dunque, la seconda puntata di "Pillole di salute".

                                                                               L'ARRESTO CARDIACO

Amici lettori, la scorsa settimana abbiamo parlato dell'infarto. Oggi vi racconto cosa succede dopo, ovvero un'emergenza vera, una di quelle che, se capita, potrebbe (anzi, dovrebbe) vederci protagonisti.
Sì, proprio voi. Anche se non siete medici. Anche se vi tremano le mani solo all’idea.
L'idea di salvare una persona fa sudare freddo anche a chi lo fa di mestiere, figuriamoci a un cittadino qualsiasi. Ma a Benevento possiamo vantarci di essere una delle città più cardioprotette d'Italia.
Abbiamo installato più defibrillatori comunali che cestini per le deiezioni canine. E speriamo ovviamente che restino lì come rassicuranti soprammobili urbani. Ma se dovesse succedere... beh, tocca a noi.
Coraggio, un pizzico di incoscienza buona e... si parte!
Quando il cuore "va in ferie" senza preavviso, la persona sviene, non risponde e non respira. Niente panico: Ogni secondo conta.
Bastano cinque minuti per causare danni cerebrali irreversibili, quindi agire in fretta fa tutta la differenza del mondo.
Ecco cosa fare senza esitare:
Le quattro mosse da supereroe... senza mantello.
Controlla se è cosciente. Dai una scossa (gentile): "Ehi, tutto bene?"
Se non risponde e non respira: Via con la missione.
Chiama o fai chiamare dal primo che sopraggiunge il 112. E' il numero unico di emergenza. Chiedi anche se c’è un defibrillatore (Dae) nei dintorni.
Inizia il massaggio cardiaco. Mani al centro del torace, braccia dritte, spingi forte e veloce: 120 compressioni al minuto. Ritmo consigliato? “Stayin’ Alive” dei Bee Gees.
Non è uno scherzo, è una scelta scientifica.
Appena arriva il Dae, usalo.
Accendilo. Ti parlerà come un operatore sanitario in carne ed ossa. Fa tutto lui. Tu segui le istruzioni come in un tutorial con la voce guida.
Il defibrillatore è più sveglio di tutti noi in quei momenti.
Una delle paure più comuni è: “E se sbaglio e dò la scossa per niente?”
Rilassati: Non puoi sbagliare.
Il Dae, appena acceso, analizza il cuore della persona con i suoi elettrodi.
Se trova un'aritmia grave (tipo fibrillazione ventricolare), carica e ti dice di premere il pulsante per la scarica.
Se non serve, perché il ritmo non è defibrillabile, non carica nulla e ti dice con calma: "Continuare il massaggio cardiaco".
Non puoi "fulminare" nessuno per errore. Il Dae decide. Tu esegui. Lui è il cervello, tu sei le mani.
In conclusione: salvare una vita si può.
Non servono superpoteri, solo conoscere le mosse giuste, restare lucidi (quanto basta) e magari, perché no, frequentare un breve corso di primo soccorso.
Dura poche ore, ma può salvare una vita. E forse quella vita sarà proprio quella di qualcuno che ami.
Alla prossima puntata, per chi resisterà.
Ps: Per domande osservazioni censure o altro potete scrivere all'indirizzo (osservatorio@comunebn.it).

comunicato n.173794




Società Editoriale "Maloeis" - Gazzetta di Benevento - via Erik Mutarelli, 28 - 82100 Benevento - tel. e fax 0824 40100
email info@gazzettabenevento.it - partita Iva 01051510624
Pagine visitate 710521439 / Informativa Privacy