Chi ha vissuto la prima volta delle regionali, il sette giugno del 1970, non potra' non meravigliarsi delle tante differenze tra le forze politiche
Tra quelle di allora e quelle di oggi. Tra i problemi socio-economici di allora e quelli di oggi e forse anche tra le proposte di allora e quelle di oggi. Tuttavia non puo' non preoccuparci l'attuale progressivo calo di interesse e di fiducia del corpo elettorale. Non a caso Trump ha affermato che "molti oggi preferiscono la dittatura"... Chi avrebbe avuto il coraggio di fare una simile affermazione cinquant'anni fa? Per tutti i candidati sanniti, potrebbe essere interessante, sebbene inusuale, un preventivo incontro nell'aula del Consiglio provinciale magari sul tema "La Campania e' ferma a Capodichino?"...
di Roberto Costanzo
Da qualche settimana le cronache regionali e così pure quelle di casa nostra, sono giustamente impegnate sui nomi dei candidati a presidente del Governo della Campania e quindi sulle relative liste nelle quali dovremo scegliere i nostri candidati consiglieri (nella foto le elezioni regionali del 2020).
Vagamente si parla anche di programmi, ma appena si chiuderanno le liste saremo ovviamente chiamati a leggere e sentire le proposte e le promesse delle coalizioni politiche e dei singoli candidati.
Dopo 55 anni dalla prima tornata elettorale regionale certamente sarà diverso l'interesse, diversa l'attenzione, diversa l'attesa.
Chi ha vissuto quella che fu la prima volta, il sette giugno del 1970, non potrà non meravigliarsi delle tante differenze tra le forze politiche di allora e quelle di oggi; tra i problemi socio-economici di allora e quelli di oggi; e forse anche tra le proposte di allora e quelle di oggi.
Tuttavia non può non preoccuparci l'attuale progressivo calo di interesse e di fiducia del corpo elettorale: non possiamo distrarci dalla crisi della democrazia come sistema di governo e come pensiero filosofico.
Non a caso Trump ha affermato che "molti oggi preferiscono la dittatura"...
Chi avrebbe avuto il coraggio di fare una simile affermazione cinquant’anni fa?
Quindi subiamo una diffusa crisi del metodo democratico di elezione e di gestione degli organi istituzionali, in ogni parte del mondo.
Questo calo di interesse è addebitabile non solo agli attuali attori politici, ma anche a quelli del passato e quindi anche a noi del secolo scorso.
Questo però non può distrarci, come sanniti oltre che come campani, dal prossimo appuntamento elettorale che ci consentirà di scegliere partiti, coalizioni, candidati; e soprattutto idee, programmi e proposte di politica per la Campania di domani.
Come protagonista di ieri e semplice elettore di oggi mi verrebbe la voglia di promuovere un incontro di tutti quei sanniti che intendono affrontare queste elezioni regionali, da candidati e quindi da protagonisti della prossima competizione, a prescindere dalla lista in cui sono inseriti.
Questa volta, per tutti i candidati sanniti, potrebbe essere interessante, sebbene inusuale, un preventivo incontro nell’aula del Consiglio provinciale, non tanto per un dibattito politico-programmatico, quanto piuttosto per una comune presa d’atto della specificità della posizione e delle attese del Sannio in questa Regione.
Alla mia prima competizione regionale mi presentai, appunto il sette giugno del 1970, con un motto indubbiamente provocatorio: "La Campania non finisce a Capodichino".
Oggi forse potrebbe interessare alla stampa, e tramite essa, alla pubblica opinione, un confronto tra i candidati sanniti sul tema: La Campania è ferma a Capodichino. Cioè, esistono due o una Campania?...
Come fare e cosa fare perché questo Ente Regione Campania riconosca il protagonismo oltre ai diritti del territorio e della popolazione dei monti e delle colline dell'Appennino, alla pari delle pianure e popolazioni della fascia costiera.
Negli organi della Regione debbono equamente essere rappresentati non solo i cittadini ma anche i territori delle varie provincie, mentre ancora oggi la provincia di Napoli, che rappresenta l’otto per cento del territorio della Campania, occupa circa il 60% dei seggi al Consiglio regionale.
comunicato n.173769
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