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Benevento, 02-10-2025 19:47 ____
Alla memoria di Gianni Caruso emblema e simbolo per decenni dell'atletica leggera nel Sannio intitolato il restaurato Campo di Atletica Leggera
Manca pero' ancora l'ultimo miglio e cioe' l'affidamento ad una societa' sportiva che lo sappia amare, custodire e gestire. Emozionate la moglie e le figlie dello scomparso. Papa' aveva dedicato a questa struttura, per decenni, risorse fisiche ed economiche con il solo intento di perseguire il benessere dei giovani. Era nei loro cuori e lo consideravano come un secondo padre
Nostro servizio
  

Alla memoria di Gianni Caruso, emblema, simbolo per decenni dell'atletica leggera nel Sannio, è stato intitolato il restaurato Campo di Atletica Leggera di via Duca d'Aosta al Rione Libertà.
Si tratta di un impianto che nei decenni scorsi ha visto le corse, le marce, gli allenamenti, le gare da parte di larga parte di beneventani che ricordano sempre con commozione la presenza costante, su quella panchina in testa alla pista, di Gianni Caruso che badava acché tutto andasse avanti nel migliore dei modi.
Ora che l'opera è in larga parte recuperata, ma non ultimata, ed è pronta all'uso dopo il divieto da parte dell'Asl di qualche anno fa,, manca sempre l'ultimo miglio, quello che noi ci sforziamo sempre di dire che va affrontato in pari data con il bando per l'appalto dei lavori, quello cioè che riguarda la gestione dell'opera medesima.
Il presidente Lombardi ci ha detto che ha dato disposizione agli uffici per la stesura di un bando ma al momento, domani, il Campo "Caruso" non sarà gestito da nessuno se non dal proprietario, la Provincia ma senza competenza e quindi ragionevolmente resterà chiuso, anche se inaugurato.
La manifestazione di questo pomeriggio è stata caratterizzata oltre che da una temperatura fredda, confermando l'andamento già della mattinata, ma anche da una pioggia che per brevi tratti è stata anche battente.
Ciò nonostante la liturgia dei "saluti istituzionali" non si è fermata.
Prima che l'evento avesse inizio Nino Lombardi, presidente della Provincia, Ente proprietario della struttura, ha sottolineato che quella di stasera è niente altro che la restituzione alla città ed alla provincia di una stuttura di atletica leggera che ha fatto la storia e non ha caso l'abbiamo intitolata a Giovanni Caruso che è stato artefice e pioniere animato dalla passione per l'atletica.
Negli anni questo impianto è stato trasformato anche in una palestra formativa ed educativa e per noi  rappresenta dunque anche un presidio culturale.
Restituiamo anche una rigenerazione urbana in un rione che è in crescita e che sa mostrare azione e passione.
Quando abbiamo approvato il progetto, ha proseguito Lombardi, sembrava una meta lontana ed invece grazie anche al finanziamento del Ministero e del bilancio della Provincia, abbiamo recuperato delle strutture che non erano previste. Da qui a breve saranno disponibili anche delle attrezzature per far sì che si possano accogliere tanti atleti.
Condivido pienamente, ci ha poi detto Lombardi, che nelle opere consegnate dagli enti pubblici il problema che si presenta sia quello della gestione e della manutenzione.
Bisogna affidarle dunque alle associazioni sportive, dunque, che sono poi le protagoniste che le vivono e che non nutrono altri interessi che renderle accoglienti, decorse, ospitali e funzionali.
Certamente sì, come ha detto lei, ha concluso Lombardi, ora dobbiamo costruire un avviso pubblico per l'affidamento da rivolgere a chi per vocazione ha già fatto atletica leggera, ha concluso il presidente.
Alla manifestazione hanno preso parte anche i familiari di Giovanni Caruso, la moglie Marilina Cusanelli e le figlie Rossella e Simona.
In particolare Rossella (nella nona foto in basso) ha detto che quello di stasera è un riconoscimento importante che viene dato a papà Giovanni e che ci emoziona.
Ringraziamo la Provincia, il presidente e tutti i consiglieri che hanno votato alla unanimità questa intitolazione. Hanno realizzato il desiderio di una comunità.
Non c'è stata alcuna voce dissonante rispetto a  questa iniziativa.
Le persone che lo hanno conosciuto, gli atleti, le famiglie lo desideravano.
Tutti hanno detto che il campo scuola dovesse essere intitolato a Giovanni Caruso.
Mio padre aveva in gestione questo che era chiamato Campo Coni.
Questo impianto andava avanti grazie alla sua tenacia ed alle sue risorse fisiche ed economiche creando a volte anche dei dissidi familiari.
Mia madre a volte lo invitava a riflettere: Forse è troppo quello che spendi ma lui le rispondeva: Tu non puoi capire, lo devo fare perché loro hanno bisogno di me.
Per lui era dunque una missione.
Nessun interesse economico se non il benessere dei giovani.
Quando è venuto a mancare tanti giovani mi hanno contattata e mi hanno detto delle cose che ignoravo come ad esempio il fatto che lui ha sostenuto anche economicamente dei ragazzi che non avevano le possibilità di andare a scuola.
Era nei loro cuori e lo consideravano come un secondo padre.
Questo, per me, sono state delle carezze.
Mario Collarile, nel suo intervento, ha detto che Giovanni Caruso aveva due innomoramenti, la moglie e le figlie e l'atletica, un innamoramento destinato a durare tutta la vita. Ha preso una piccola società di provincia per farla diventare una corazzata tanto da sfidare i più accorsati e milionari club del nord.
Ben 44 suoi allievi hanno vestito la maglia azzurra e c'è stato anche chi è andato alle Olimpiadi.
A seguire ha preso la parola il sindaco Mastella, dopo il presidente Lombardi di cui abbiamo già detto innanzi, 
il quale ha lodato l'impegno della Provincia che sta collaborando con il Comune alla realizzazione di una idea diversa della città.
Siamo riusciti a portare avanti questa iniziativa che è una opportunità per i giovani ed anche per noi anziani, vorremo camminare anche noi su questa pista.
Ricordo che qui ho corso anche io, ma ero una schiappa, non ho fatto una bella figura con me stesso e con i miei genitori, però era bello stare assieme.
A seguire ci sono stati i saluti del presidente regionale della Federazione Italiana di Atletica Leggera (Fidal) Bruno Fabozzi (nella dodicesima foto in basso sta parlando) e di Carlo Cantales (a destra accanto a Fabozzi), consigliere nazionale della Fidal.
A chiudere è stato il prefetto Raffaela Moscarella (nella tredicesima foto in basso).
E' stata celebrata la figura di Giovanni Caruso di cui è stata ricordata la figura e giustamente perché è una persona che ha dato lustro al nome ed allo sport di Benevento.
Restituire un campo sportivo alla città è un gesto di legalità perché viene restituito un punto di aggregazione e di sana convivenza da parte di ragazzi e questo fa moltissimo a livello educativo.
Grazie dunque a tutti coloro che hanno consentito la realizzazione di questo campo ed averlo dedicato ad una persona così importante per la città di Benevento e simbolo per tutti queli che lo frequenteranno.
Nel corso della cerimonia inaugurale è stata anche scoperta la targa (che andrebbe un po' rivista in verità visto che è poco leggibile come nella decima foto in basso) che dedica il Campo Scuola a Giovanni Caruso (nelle foto settima ed ottava in basso).
Non è mancato alla fine un buffet offerto dall'impresa che ha realizzato i lavori (nelle ultime due foto in basso)

  

  

  

  

  

  

  

  

  

comunicato n.173500




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