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Benevento, 28-09-2025 13:44 ____
Contestata la presenza dell'amministratore delegato di Leonardo, invitato ad un convegno di Forza Italia
Un presidio spontaneo e partecipato per chiedere la fine del genocidio del popolo palestinese, affermano gli organizzatori. Domani nuovo intervento a Ponte Valentino, scrive Giannicola Seneca
Redazione
  

A Telese Terme, c'è stato un presidio da parte di Global Movement to Gaza Sannio, per contestare la presenza dell'amministratore delegato di Leonardo, invitato ad un convegno di Forza Italia, e per chiedere la fine del genocidio in Palestina.
"Un presidio spontaneo e partecipato - si legge nella nota inviata alla Stampa - per chiedere la fine del genocidio del popolo palestinese.
La Polizia ci ha impedito di fare il presidio davanti al cancello delle Terme e ci ha obbigati a spostarci (foto).
Il grido "Palestina libera", "Stop al genocidio", "Tajani, Meloni: Mettete le sanzioni", però, è risuonato forte davanti alle Terme, dove Forza Itaia festeggia mentre tanti bambini e civili stanno morendo sotto le bombe israeliane.
Le persone hanno gridato forte "Vergogna" per denunciare la complicità del nostro governo che continua a mandare armi e permette ad Israele di continuare un orrendo genocidio.
Ci dicono spesso che siamo delle scellerate a portare alle manifestazioni i nostri figli.
Ecco, adesso abbiamo la dimostrazione che si può creare un ponte tra generazioni. Perché questa lotta è di tutti e tutte!
Domani saremo ancora in piazza, davanti allo stabilimento di Leonardo a Ponte Valentino
L'appuntamento è alle 13.00 per dire "Stop al genocidio".
"Quello che parte dal Sannio - aggiunge Giannicola Seneca - è un forte segnale di pace.
Leonardo è un'azienda, partecipata anche dallo Stato italiano, che produce armi e sistemi di difesa, facendo enormi profitti sulla pelle delle popolazioni inermi.
E' inutile giraci intorno. La guerra oggi non si combatte solo con le armi tradizionali ma i mercanti di morte oltre a produrre elicotteri, caccia bombardieri e carri armati sono specializzati nella progettazione e realizzazione di sofisticati sistemi elettronici per colpire cinicamente gli obiettivi, come sta succedendo in Palestina.
Il bilancio delle vittime a Gaza ammonta a 70.000 morti, tra cui tanti bambini oltre ad 800.000 persone sfollate che scappano dalla martoriata città di Gaza senza sapere dove andare.
Una sola vite o una sola scocca di un veicolo dal quale partono le bombe prodotti a Benevento, costituiscono un motivo più sufficiente per partecipare al presidio di domani.
L'industria degli armamenti con l'aumento del Pil al 5% sta moltiplicando in maniera esponenziale i suoi profitti, grazie al proliferare della "guerra mondiale a pezzi".
Papa Francesco ci ricorda che gli unici che guadagnano con la guerra sono i produttori di armi.
Don Tonino Bello vescovo di Molfetta e presidente di Pax Christi, invitato all’inaugurazione di una nave militare, rifiutò di benedirla.
Di fronte all’insistenza di chi gli diceva: "Eccellenza ma è solo un cannone su una porta aerei" don Tonino rispose: "Un vescovo non può benedire le armi".
In Campania, Leonardo ha numerose sedi produttive oltre a quella di Benevento dando da vivere a tanti lavoratori occupati nei propri stabilimenti, oltre a quelli dipendenti d'imprese che lavorano nell'indotto.
Questo è una ferita inferta ad un territorio come il nostro assetato di lavoro dove, pur di non emigrare, la gente è costretta ad accettare ogni offerta di lavoro.
Per questo motivo domani i manifestanti esprimeranno la piena solidarietà anche ai lavoratori di Leonardo, che non sono certo gli artefici dell'economia di guerra ma le vittime di un sistema.
Il presidio del Global Moviment to Gaza non risolverà la crisi medio orientale ma è una forte azione politica per impedire l’appoggio del governo italiano alla violenza dello Stato israeliano, mediante l'invio di armi.
Bisogna pur iniziare da qualche parte per bloccare la produzione ed il commercio degli armamenti, promuovere una riconversione industriale ed investire in settori diversi quali la sanità, la scuola ed il risanamento delle reti idriche.
Il mio auspicio è che domani ci sia solo la bandiera della pace perché il momento è talmente grave che non ci si può permettere il lusso di nessuna divisione.
Ascoltiamo la profezia di Isaia per costruire un’economia nuova della vita: "Forgeranno le loro spade in vomeri, le loro lance in falci; un popolo non alzerà più la spada contro un altro popolo, non si eserciteranno più nell’arte della guerra". (Is, 24) (Is 2,4)".  

comunicato n.173416




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