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Benevento, 22-09-2025 10:32 ____
Pellegrinaggio della Diocesi di Cerreto Sannita-Telese-Sant'Agata de' Goti per il Giubileo 2025 "Pellegrini di Speranza"
Ben cinquanta sono stati i pellegrini pontesi che alle 3.00 si sono presentati al punto di partenza del pullman
di Giacomo De Angelis
  

Si è svolto il Pellegrinaggio della Diocesi di Cerreto Sannita-Telese-Sant'Agata dei Goti per il Giubileo 2025 “Pellegrini di Speranza”.
Si doveva effettuare lo scorso aprile ma a causa della dipartita di papa Francesco, avvenuta il 21 aprile, fu rinviato ed è stato poi riprogrammato, per l'appunto, per il 20 settembre.
Anche la comunità parrocchiale di Ponte ha partecipato all'evento.
La sua riprogrammazione non ha però consentito, per sopraggiunte ragioni personali-familiari-lavorative la partecipazione a quanti avevano aderito al pellegrinaggio fissato originariamente per il 22 aprile scorso.
Comunque, ben cinquanta sono stati i pellegrini che alle 3.00 si sono presentati al punto di partenza del pullman.
Purtroppo, per sopravvenuti impegni parrocchiali non ha potuto partecipare don Ionut Pirtac (don Giovanni), parroco delle chiese di Santa Generosa Martire e Sant'Anastasia Martire di Ponte.
Un contrattempo rilevante, innanzitutto dal punto di vista spirituale per la condivisione di un significativo evento religioso.
Inoltre, anche dal punto di vista organizzativo è venuto meno il riferimento della particolare giornata.
Comunque a fornire indicazioni organizzative sono stati due parrocchiali d'esperienza, Maria Antonietta Piccirillo e Sebastiano Paglione, a cui, al rientro, i pellegrini hanno manifestato gratitudine.
A caratterizzare la Giornata Giubilare della Diocesi è stata la circostanza che l'evento era dedicato agli "Operatori di Giustizia".
Per la prima volta nella storia degli "Anni Santi", si è tenuto un evento giubilare dedicato a tutti coloro che sono coinvolti nel mondo della giustizia laica, canonica, ecclesiastica (giudici, pubblici ministeri, magistrati, avvocati, operatori del diritto, eccetera).
Tra i presenti all'udienza del Santo Padre, anche il ministro della Giustizia, Carlo Nordio.
Sole cocente e caldo sono stati i co-protagonisti della giornata.
Non hanno, comunque, fiaccato i pellegrini che hanno atteso e poi partecipato con interesse all'intervento di papa Leone.
Sul tema della Giustizia (un tema, questo, che da mesi sta catalizzando l'attenzione e l'attività del Parlamento, in particolare sulla separazione delle carriere dei magistrati) interessanti sono state le sue "riflessioni" e "indicazioni".
Il papa ha, infatti, lanciato un convinto e deciso appello a mettere la giustizia alla base della società, per promuovere il bene comune e tutelare i più deboli in un mondo colpito da tensioni, violenze e disuguaglianze.
Quando si esercita la giustizia, ha sottolineato, "ci si pone al servizio delle persone, del popolo e dello Stato, in una dedizione piena e costante".
Ha definito gli operatori di giustizia, strumenti di speranza.
E' un compito gravoso, talvolta segnato da divisioni e dalla sensazione di "impotenza" e di "sopraffazione". Ed a questo proposito ha evocato Rosario Livatino: il "giudice ragazzino" beato, tra lotta alla mafia e umanità.
Il magistrato martire della giustizia assassinato a 33 anni e beatificato il 9 maggio 2021; ed il Giubileo degli Operatori di Giustizia coincide praticamente con il 35esimo anniversario del suo assassinio, avvenuto il 21 settembre 1990.
Circa 20mila i fedeli presenti in piazza San Pietro.
Anche questo ha creato qualche problema al gruppo di pellegrini pontesi per effettuare il pellegrinaggio alla Porta Santa della Basilica Vaticana e partecipare alla celebrazione eucaristica.
Superato il momento critico, il gruppo ha potuto varcare e, non senza emozione, accarezzare “la Porta”, il simbolo per eccellenza del Giubileo, indicativo della meta spirituale del pellegrinaggio.
Sono stati i momenti più emozionanti dell'evento.
Qualche problemino, dovuto al comprensibile traffico urbano della città di Roma, ha caratterizzato il rientro.
Comunque, va evidenziato che il "pellegrinaggio", a prescindere dalla sua meta, non è una gita di piacere, ma una visita di preghiera e... penitenza.
Unanime, intanto, è stata la soddisfazione del gruppo di pellegrini per aver partecipato all'evento che ha lasciato un segno di speranza cristiana in tutti.
Appuntamento al prossimo!
Questo il messaggio che ha caratterizzato il commiato.

  

comunicato n.173297




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