Ferma condanna per l'escalation di violenze che nelle ultime ore hanno nuovamente colpito la popolazione civile nella Striscia di Gaza
L'ha espressa il presidente dell'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Luca Milano
Redazione
L'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, a nome del Consiglio Direttivo, della Commissione Odontoiatri e dell'intera comunità professionale sannita, in una nota firmata dal presidente Luca Milano (foto), ha espresso profonda indignazione e ferma condanna per l'escalation di violenze che, nelle ultime ore, hanno nuovamente colpito la popolazione civile nella Striscia di Gaza.
"Particolare sgomento - si legge - suscita l'attacco all'Ospedale Nasser, unico presidio pediatrico della città: secondo l'Oms, il 94% delle strutture sanitarie di Gaza risulta danneggiato.
Colpire ospedali con pazienti e operatori sanitari impegnati a salvare vite costituisce una gravissima violazione del diritto internazionale e umanitario, oltre che un atto disumano che nega i principi più elementari della convivenza civile.
Come medici non possiamo restare indifferenti di fronte a un massacro di persone innocenti, in larga parte donne e bambini, e alle aggressioni contro strutture e professionisti che hanno come unico compito quello di curare.
L'Ordine esprime piena solidarietà e vicinanza a tutto il personale sanitario che, tra sofferenze indicibili e in condizioni estreme, continua con coraggio a svolgere la propria missione.
A nome dell'intera classe medica, riaffermiamo il nostro impegno per la pace, la difesa della dignità umana e la promozione di una cultura della cura.
Alzando la nostra voce contro l'orrore della guerra, ribadiamo che vita, salute e dignità della persona sono beni inviolabili e universali, principi che guidano da sempre la nostra professione e continueranno a orientare la nostra azione, ovunque vi sia bisogno di cura, solidarietà e umanità.
Rivolgiamo un appello alla pace e alla protezione dei civili, non solo a Gaza o in Ucraina, ma in ogni scenario di conflitto: dal Sudan alla Repubblica Democratica del Congo, dal Myanmar allo Yemen.
Ai colleghi medici, alle istituzioni e alla società civile chiediamo di non tacere: Prendersi cura significa schierarsi sempre dalla parte della vita.
comunicato n.173260
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