Il presidente della Commissione consiliare al Patrimonio, Antonio Picariello, vieta l'audizione di "Libera"
In passato soggetti esterni all'Amministrazione comunale siano stati ascoltati dalle diverse Commissioni, evidentemente con una prassi consolidata che deroga al regolamento comunale. A noi questa possibilita' e' stata negata. Perche'? Inaccettabili poi i toni utilizzati dal presidente, commenta l'Associazione
Redazione
L'Associazione "Libera" bacchetta in maniera decisa, con una nota inviata alla Stampa, Antonio Picariello, presidente della Commissione consiliare Patrimonio, in merito alla decisione assunta di vietare la loro audizione in una riunione della stessa Commissione che sta elaborando il nuovo regolamento per l'utilizzo dei beni confiscati.
"Apprendiamo con un certo rammarico - scrive Libera - di non aver potuto partecipare alla Commissione consiliare Patrimonio del Comune di Benevento.
Riteniamo che il confronto con la società civile, in particolare con chi da anni lavora quotidianamente sul territorio per la promozione e il riutilizzo sociale dei beni sottratti alle mafie, sia un elemento fondamentale di trasparenza, partecipazione e buona amministrazione.
La richiesta di coinvolgimento che abbiamo ricevuto aveva incontrato il nostro desiderio di offrire un contributo costruttivo e propositivo, frutto di esperienze concrete e di una rete di buone pratiche consolidate a livello nazionale.
Un confronto disinteressato, senza nessun interesse personale ed associativo.
Ricordiamo, infatti, che Libera non gestisce beni confiscati, ma promuove percorsi di animazione sociale, stimolando le istituzioni nell'adempiere quanto previsto dalla legge in materia.
Siamo consapevoli che in passato soggetti esterni all'amministrazione comunale siano stati ascoltati dalle diverse Commissioni, evidentemente con una prassi consolidata che deroga al regolamento comunale.
Non comprendiamo quindi le ragioni per cui, in questa occasione, si sia scelto di negare a Libera Benevento tale possibilità.
Infatti giova ricordare che l'articolo 8 del decreto legislativo numero 267 del 18 agosto 2000, così come successivamente integrato e modificato, prevede che lo Statuto Comunale debba contenere disposizioni atte a garantire forme di consultazione della popolazione nonché procedure per l'ammissione di istanze, petizioni e proposte di cittadini, singoli o associati, dirette a promuovere interventi per la migliore tutela di interessi collettivi.
Di conseguenza, ribadiamo l'importanza di un percorso condiviso nella definizione di uno strumento fondamentale come il regolamento per l’utilizzo dei beni confiscati, che rappresenta un'opportunità concreta di riscatto per il territorio e per le comunità.
Escludere dal dibattito chi da sempre è impegnato su questo fronte rischia di compromettere la qualità e la legittimità di un processo che dovrebbe appartenere all'intera collettività.
Non possiamo tacere rispetto ai toni non adeguati utilizzati dal presidente di Commissione, Antonio Picariello, che hanno messo in discussione la nostra libertà di pensiero ed azione.
Ribadiamo con forza la nostra indiscussa autonomia, mai vincolata a nessun legame partitico.
Nel pieno rispetto del solco istituzionale, ringraziamo il consigliere Giovanna Megna per la proposta avanzata in commissione.
Sono le regole della democrazia a creare ponti tra i luoghi istituzionali e la società civile.
Senza nessuna forma di sudditanza ma solo per amore del territorio e delle comunità.
In quest'ottica, rinnoviamo la nostra disponibilità al dialogo e alla collaborazione, con l'auspicio che possano essere creati spazi di confronto reale, aperti e inclusivi, nel pieno rispetto dei principi di democrazia partecipativa".
comunicato n.173245
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