Un uomo, malato oncologico con febbre alta, costretto a stare rannicchiato nel proprio sudore, su una barella di plastica senza lenzuola
E' cosi' da lunedi', senza piu' dignita'. E' posto in uno stato non dignitoso. Speravo ieri sera di trovarlo in reparto, ma mi hanno detto che non ci sono posti. E che bisogna aspettare. Un tempo indefinito. L'ho trovato sempre piu' debilitato e, angosciata, mi sono chiesta cosa posso fare, scrive la figlia Pina Fiorenza
Redazione
Una cittadina, Pina Fiorenza, ci ha invito una lettera indirizzata al sindaco di Morcone, Luigino Ciarlo, per denunciare le condizioni in cui versa il proprio padre ricoverato al Pronto Soccorso dell'Ospedale "Rummo" di Benevento (foto).
"Gentile direttore - ci scrive - vi invio la lettera che ho trasmesso al sindaco del Comune di Morcone, Luigino Ciarlo, di cui sono cittadina, chiedendovi di darne diffusione, affinché sul tema ognuno faccia la sua parte nell'interesse di tutti.
Caro sindaco, ti chiedo di stare al mio fianco nel denunciare lo stato di insopportabile disumanitá in cui un tuo concittadino, mio padre, e insieme a lui una sessantina di altri disperati versano in queste ore nel Pronto Soccorso dell'Ospedale "Rummo".
Un uomo, malato oncologico con una endocardite in corso, con febbre alta, costretto a stare rannicchiato nel proprio sudore, su una barella di plastica, senza lenzuola, a 50 centimetri a destra e sinistra da altri anziani in condizioni analoghe, possibili fonti di ulteriori infezioni.
E' così da lunedi, senza più dignitá. Perché posto in uno stato non dignitoso.
Speravo ieri sera di trovarlo in reparto, mi hanno detto che non ci sono posti. E che bisogna aspettare. Un tempo indefinito. L'ho trovato sempre più debilitato e, angosciata, mi sono chiesta cosa posso fare.
Non ti chiedo di attivare tue possibili conoscenze e trovare una via preferenziale al mio problema.
Ti chiedo, come mio rappresentante istituzionale, di fare di tutto affinché un tuo concittadino nel momento di massima fragilità, dopo una vita da lavoratore integerrimo, non debba essere costretto a stare in un girone infernale.
Non ce l'ho con i sanitari che, si capisce, nelle condizioni date fanno del loro meglio.
Ce l'ho con chi consente che tutto ció accada.
Perché ci sono necessaramente soluzioni migliori di questa, che è così degradante, così ingiusta, così perversa, così incivile.
Cosí umanamente intollerabile.
Ti chiedo di venire con me a renderti conto di persona e assumere una qualche iniziativa, anche quella estrema di andare dai Carabinieri, che aiuti a scuotere le coscienze di chi ha responsabilitá e potere decisionale, politico e amministrativo, affinché si adoperi fattivamente per evitare che in un ospedale, così importante per la vita delle persone, si determini un contesto in cui sono sospese le regole sanitarie e umane minime".
comunicato n.173194
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