La rappresaglia scatenata dal governo di Netanyahu in seguito al feroce attacco di Hamas del 7 ottobre non puo' trovare alcuna giustificazione
I docenti e la dirigente del Liceo "Giannone" esprimono solidarieta' al popolo palestinese
Redazione
I docenti e la dirigente del Liceo Classico "Pietro Giannone", (in totale 52 persone ndr), liceo tradizionalmente impegnato sul fronte dei diritti umani, hanno espresso la loro solidarietà al popolo palestinese per l'occupazione, la repressione e lo sterminio che sta subendo.
"La rappresaglia scatenata dal governo di Benjamin Netanyahu in seguito al brutale e feroce attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 - si legge nella nota inviata alla Stampa - non può trovare alcuna giustificazione.
I bombardamenti indiscriminati sui civili inermi, le uccisioni in massa di bambini e anziani, l'uso della fame come arma di guerra, il blocco degli aiuti umanitari, il divieto ai giornalisti occidentali di entrare a Gaza, gli attacchi a quelli che riescono a garantire un minimo di copertura mediatica, i raid sui soccorritori, le prepotenze dei coloni in Cisgiordania e la loro legittimazione da parte del governo di Tel Aviv, il regime di apartheid in cui sono tenuti i palestinesi, le dichiarazioni dei ministri israeliani di volerli deportare e cancellarne la presenza dal fiume al mare smuovono le coscienze.
Riguardo ai palestinesi, perseguitati e annientati non solo come individui ma in quanto popolo, si configura sempre più nettamente il crimine di genocidio, come confermato dalle più accreditate agenzie internazionali, tra cui Amnesty International e l'Associazione internazionale degli studiosi del genocidio (Iags).
Noi, docenti di un liceo che fa della difesa dei valori imprescindibili dell'essere umano, del suo diritto alla vita, alla libertà e alla dignità, la ragione del proprio mandato educativo, non possiamo tacere l'indignazione per la continua violazione del diritto internazionale, l'unico che può sostituirsi alla legge del più forte.
Siamo convinti che il nostro compito non si esaurisca nel mero insegnamento delle discipline ma debba rivolgersi alla formazione della personalità nella sua interezza e alla promozione di una coscienza civile che si alimenti di obiettività, spirito critico e ripudio di ogni azione violenta e oppressiva sull’altro, nell'alveo dei principi sanciti dalla nostra Costituzione.
Ci uniamo, perciò, idealmente alle organizzazioni umanitarie indipendenti e apartitiche, come la Global Sumud Flotilla, che ha intrapreso un viaggio coraggioso per portare cibo e medicine ai gazawi.
Nell'esprimere il nostro fermo dissenso alla linea del governo di Benjamin Netanyahu, sul cui capo, insieme a quello di Yoav Gallant, pesa un mandato di arresto della Corte Penale Internazionale per crimini di guerra e crimini contro l'umanità, chiediamo che sia ripristinato il clima di rispetto del diritto internazionale.
Siamo vicini alle famiglie degli ostaggi ancora in mano ad Hamas, sosteniamo l'azione di coloro che ritengono inaccettabile la politica aggressiva del governo israeliano e ci appelliamo al nostro governo e alla Unione Europea perché si attivino concretamente per fermare il genocidio.
E' di qualche giorno fa l'invito dell'Unione Europea a riconoscere lo Stato di Palestina: lo aspettavamo da tempo.
Continuiamo a credere, infatti, che rimanga ancora l'unica strada percorribile per la pacifica coesistenza di due popoli in due Stati".
Seguono, come detto, le firme di 51 docenti più il dirigente.
comunicato n.173173
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