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Benevento, 26-07-2025 14:32 ____
Negato il diritto ad Antonio a riposare accanto al papa' Luigi
La figlia Genovina ha scritto una lettera aperta per smuovere le coscienze
Redazione
  

Ci scrive una lettrice per raccontarci una vicenda familare accaduta a Frasso Telesino.
"Gentile direttore - si legge - mi chiamo Genovina Izzo e vi scrivo per chiedere di dare voce a una vicenda che a Frasso Telesino nega dignità a mio fratello Antonio Izzo, scomparso il 21 giugno 2025, il quale aveva espresso la volontà, condivisa dai familiari, di essere sepolto accanto a nostro padre Luigi Izzo.
Tale desiderio risulterebbe ancor più semplice da realizzare poiché Antonio, essendo stato cremato, verrebbe tumulato in un'urna cineraria senza alcun problema logistico o di spazio.
Sin dal 25 giugno scorso ho presentato formale istanza al Comune e, non ricevendo alcun riscontro, ho inviato diffida ed esposto il 9 luglio scorso, integrando tutta la documentazione richiesta dal Comune stesso: situazione di famiglia del titolare del loculo, certificato di morte di Antonio e copia della concessione del loculo.
Malgrado l'assenza di ostacoli giuridici, ad oggi le ceneri di Antonio non risultano tumulate, ma sarebbero collocate in un ossario imprecisato, senza alcuna comunicazione ufficiale sul loro decorso né sulla loro esatta ubicazione.
Non essendo stata fornita alcuna documentazione ufficiale in merito, non ci è dato sapere con certezza le effettive motivazioni burocratiche che impediscono la tumulazione.
Per questo motivo, lo scorso 24 luglio, ho protocollato un'ulteriore istanza al sindaco di Frasso Telesino e, contestualmente, ho trasmesso copia dell'intero carteggio al prefetto affinché vigili su una vicenda che lede non solo i miei diritti, ma anche la coscienza civile dell'intera comunità.
Chiedo pertanto spiegazioni formali sulle presunte ragioni ostative, l'accesso agli atti e l’immediata autorizzazione alla tumulazione di Antonio accanto a nostro padre.
Non vi è regolamento che possa retroagire su diritti già perfezionati né alcuna ragionevole motivazione umana o giuridica che giustifichi tale situazione.
Mi rivolgo dunque pubblicamente alle Istituzioni e alla cittadinanza: E' accettabile che la volontà di un defunto e il dolore di una famiglia siano calpestati dal silenzio amministrativo e da presunte questioni private mai chiarite ufficialmente?
E' etico che la burocrazia diventi strumento di conflitti personali, negando il più elementare rispetto verso chi non può più difendersi?
Chiedo che venga ripristinato senza indugio il diritto di Antonio a riposare accanto a nostro padre, che vengano chiarite le responsabilità di chi ha permesso questo grave ritardo e che si ristabilisca la trasparenza dovuta ai cittadini.
In difetto, mi riservo ogni azione in sede competente per tutelare la memoria di mio fratello e la dignità della nostra famiglia.
Con la speranza che questa lettera aperta smuova le coscienze e restituisca giustizia dove l'umanità è stata tradita, vi ringrazio per l'attenzione e resto in attesa di un immediato riscontro da parte delle autorità preposte".

comunicato n.172277




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