La citta' deve riappropriarsi della grande stagione lirica con un cartellone estivo al Teatro Romano ed uno invernale al Teatro Comunale
Bisogna rilanciare quel ruolo storico-culturale che ci apparteneva dal '900 per poi tramontare definitivamente agli inizi degli anni 2000. Il Sannio ha una storia di grande tradizione musicale fatta da valenti musicisti che i giovani di oggi nemmeno conoscono. Non puo' essere piu' bastevole la tenacia con cui Leonardo Quadrini si sta battendo per riportare la grande Lirica a Benevento, commenta Antonio Verga
Redazione
Ci scrive Antonio Verga (foto), già presidente del Conservatorio Statale di Musica "Nicola Sala", per una riflessione sulla stagione Lirica 2025 in città.
"Gentile direttore - si legge - l'occasione della venuta a Benevento di Katia Racciarelli per l'anteprima di stasera della stagione Lirica 2025 e non solo, mi ha spinto a formulare una serie di considerazioni che vorrei affidare alla testata "Gazzetta di Benevento", con l'intento di avviare un dibattito sul ruolo culturale e musicale del territorio sannita.
La città di Benevento deve riappropriarsi della grande stagione lirica e teatrale, con un cartellone estivo al Teatro Romano ed uno invernale al Teatro Comunale, per rilanciare un ruolo storico-culturale che le apparteneva dal '900 per poi tramontare definitivamente, salvo alcune episodiche iniziative, agli inizi degli anni 2000.
Oggi non può essere più bastevole, ancorché lodevole, la tenacia con cui Leonardo Quadrini si sta battendo per riportare la grande Lirica a Benevento.
Per questo ammirevole impegno, il Sannio deve tributare la propria gratitudine a Quadrini, per aver riportato anche quest'anno, seppur con una mini rassegna, la grande Lirica al Teatro Romano con un'attesa anteprima di stasera con la grande star della musica lirica, Katia Ricciarelli.
Il Sannio ha una storia di grande tradizione musicale fatta da valenti musicisti, che i giovani di oggi nemmeno conoscono.
Una storia musicale che dovrebbe diventare materia di studio dalle classi elementari fino al Conservatorio.
Tanti sono stati i nomi d'illustri musicisti sanniti che hanno calcato i palcoscenici del mondo come il pianista e compositore Giovanni Fusco di Sant'Agata dei Goti che accompagnava Beniamino Gigli nelle sue tournée canore; il sassofonista Alfredo Gramazio con la band di Renato Carosone che aveva conosciuto ad Asmara; Italo Cammarota, Silvio Sorgente, Raffele Russo, Alfonso Fasoli, Geppino De Masi, Franco Tucci, Mario Lamparelli, Alfredo Mottola, Franco Timbro, Antonio Itro, il pianista e benjoista Antonio Cirillo, Vittorio Marsiglia, Pinuccio Salzano, Gigetto Giuliano, fino sir Antonio Pappano, Alterisio Paoletti, Cosimo Minicozzi, solo per citarne alcuni ma ce ne sono stati tanti e tanti altri ancora.
In Campania attualmente abbiamo quattro Conservatori di Musica ma solo due orchestre stabili: Quella del Teatro San Carlo di Napoli e l'Orchestra del Teatro Verdi di Salerno.
Entrambe sono sostenute dalla Regione Campania, in particolar modo l'Orchestra Sinfonica del Teatro Verdi di Salerno diretta da Daniel Oren, Orchestra che gode di notevoli finanziamenti regionali diretti ed indiretti come quelli legati all’annuale stagione estiva che si celebra nella Reggia di Caserta, "Estate da Re", in cui l’Orchestra del Teatro Verdi di Salerno è la protagonista in assoluto.
Se nemmeno il Festival Internazionale di Ravello ha un'orchestra stabile, è facile comprendere come il livello di attenzione che la Regione Campania riserva alle compagini orchestrali, sia del tutto marginale se non del tutto inesistente.
Il Sannio ha tutte le carte in regola per rilanciare i propri territori sotto il profilo musicale e turistico-culturale.
Ha le strutture adatte, come il Teatro Romano e il Teatro Comunale, vanta direttori d'orchestra di fama internazionale come il già citato Leonardo Quadrini, ha un patrimonio di musicisti di assoluta eccellenza che calcano i palcoscenici di tutto il mondo, possiede un’accoglienza turistico-culturale con operatori e tecnici di primo piano, viene perciò da chiedersi, perché non utilizzare strutturalmente questo inestimabile patrimonio e non metterlo a frutto anche economicamente?
Le prossime elezioni regionali costituiranno il banco di prova per la costruzione nel Sannio di una proposta che sappia saldare le iniziative culturali con il sostegno reale alle esigenze del territorio, legandole ad un nuovo progetto di sviluppo e alla ripresa culturale dei territori.
Seguiremo con attenzione questo evolversi sostenendo in tutti i luoghi e in tutte le occasioni le ragioni del rilancio musicale e culturale del Sannio.
Da buon cattolici, crediamo nel futuro e nella speranza del cambiamento.
Osserveremo con molta attenzione e continueremo a dare un apporto costruttivo e determinante per la crescita culturale, sociale e musicale del Sannio".
comunicato n.172205
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