Ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere nei confronti di tre soggetti indiziati dei reati di tentato omicidio pluriaggravato
Contestata anche la rapina pluriaggravata, detenzione di arma clandestina e ricettazione. L'ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari e' stata eseguita dalla Squadra Mobile coordinata dalla Procura
Redazione
La Squadra Mobile della Questura ha dato esecuzione ad un'ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere, emessa dal giudice per le indagini preliminari (gip) del Tribunale di Benevento, nei confronti di tre soggetti (due uomini ed una donna) ritenuti gravemente indiziati dei reati di tentato omicidio pluriaggravato, rapina pluriaggravata, detenzione di arma clandestina e ricettazione, in concorso con Nicola Fallarino, già condannato per i medesimi fatti e reo confesso, commessi in danno di Annarita Taddeo, ex compagna di Fallarino.
In manette sono finiti un 38enne di Benevento, che avrebbe fatto fuoco, un 30enne di Ceppaloni e una 40enne di Benevento, che lo avrebbero aiutato logisticamente.
La mattina dell'11 novembre 2023, Taddeo, uscita di casa con il cane per recarsi nel bar che gestiva, si era trovata di fronte un uomo che, con il volto coperto da un casco, le aveva sparato, attingendole il volto e sottraendole due telefonini, per poi darsi alla fuga a bordo di un motorino, risultato provento di un furto a Napoli pochi giorni prima.
In ordine a tali fatti, l'ex compagno di Taddeo, Nicola Fallarino era stato sottoposto alla misura cautelare della custodia cautelare in carcere nel dicembre 2023 e condannato alla pena di 10 anni di reclusione in sede di giudizio abbreviato dal giudice dell'udienza preliminare (gup) di Benevento il 29 aprile scorso, quale mandante dei commessi delitti.
Nell'ambito del percorso di collaborazione con la giustizia intrapreso nel frattempo da Fallarino con la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, questi ha fornito elementi decisivi per l'identificazione dei soggetti che avevano avuto un ruolo esecutivo e logistico nella vicenda.
Proprio a seguito della chiamata in correità effettuata da Fallarino nel corso di numerosi interrogatori, le attività di indagine della Squadra Mobile di Benevento, coordinate sul punto dalla Procura della Repubblica di Benevento, a seguito della trasmissione degli atti dalla Direzione Distrettuale Antimafia (Dda), hanno consentito di ricostruire l'esatta dinamica dei fatti ed un quadro gravemente indiziario relativamente agli arrestati quali responsabili dell'esecuzione materiale del tentato omicidio e della rapina, nonché del reperimento dell'arma e del motorino.
La chiamata in correità di Fallarino risulta corroborata da diversi riscontri oggettivi anche di natura individualizzante, quali accertamenti documentali, tabulati telefonici, dati gps delle autovetture utilizzate da due degli arrestati per reperire l'arma ed il motorino nel territorio napoletano, sopralluoghi e servizi di pedinamento ed oservazione, intercettazioni telefoniche ed ambientali e accertamenti balistici sull'arma utilizzata per il tentato omicidio.
In particolare, l'arma ed il motorino utilizzati per l'esecuzione della spedizione punitiva ordita da Fallarino sono stati ritrovati dalla Squadra Mobile di Benevento in una zona adiacente alla dimora di uno dei tre arrestati, precisamente dell'esecutore materiale del tentato omicidio.
Quella eseguita è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi d'impugnazione e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunti innocenti fino a sentenza definitiva.
comunicato n.172203
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