Il contributo di Giulio Cesare Pedicini, estensore tecnico del progetto delle Gallerie, al dibattito in corso
Bisognava realizzare una trasversale interna, visto che tutta la citta' si andava sviluppando lungo l'asse di collegamento tra il Rione Ferrovia, Centro Storico e la zona Alta, emarginando il Rione Liberta' e la citta' oltre il fiume Sabato. Non sono tre gallerie, ma ipotesi di utilizzo di volumi da ricolmare, per destinarli a servizi pubblici per i residenti, ancora oggi non esistenti in zona
Redazione
Il contributo di Giulio Cesare Pedicini, estensore tecnico del progetto delle Gallerie dell'Asse Interquartiere Rione LIbertà-Rione Mellusi (nella foto l'ingresso incompiuto alla cosiddetta terza galleria), al dibattito in corso.
"Gentile direttore - ci scrive - credo che sia utile ed opportuno intervenire sull'argomento in discussione, visto che si è costituito un Comitato per sostenere l'ipotesi di non dare seguito all'intervento.
Il mio appunto vuole solo contribuire ad illustrare l'ipotesi progettuale, essendone stato l'estensore tecnico.
Vorrei ricordare che lo sviluppo della città, nell'attuale assetto urbanistico, è intervenuto gradualmente, ma a seguito di un Piano Regolatore Generale (Prg), adottato da un commissario straordinario ed approvato dopo la fine degli anni '60, con Decreto di approvazione, emanato a seguito di deliberazione della Giunta regionale della Campania.
Questa impostazione urbanistica ha dato luogo alla trasformazione dell'assetto viario, originariamente costituito da ben nove assi centripeti, provinciali e nazionali, verso il Centro Storico della città, con viabilità bidirezionale finanche lungo il corso Garibaldi, con transito sull'unico ponte sul Calore, che richiedeva un'ora di fila per le autovetture, successivamente trasformato in viabilità tangenziali esterne e viabilità interquartiere, progettate dal Comune, appaltate e non ultimate, per l'aumento dei prezzi in corso d'opera.
Sono fatti che risalgono alla fine degli anni Ottanta, inizio anni Novanta.
Nel 1984 fu adottata una variante al Piano Regolatore della Città, a firma di Bruno Zevi e Sara Rossi, entrambi emeriti docenti di Architettura e di Urbanistica nelle facoltà di Architettura in Italia.
In detta variante è riportata la previsione di collegare l'interquartiere ad est con l'interquartiere ad sud, per realizzare una trasversale interna, visto che tutta la città si andava sviluppando lungo l'asse collinare di collegamento tra il Rione Ferrovia, Centro Storico e la Zona Alta-Atlantici-Mellusi-Pacevecchia, emarginando il Rione Libertà e la città oltre il fiume Sabato.
Questo collegamento è stato all’epoca non solo progettato ma anche appaltato ed in gran parte realizzato con il ponte sul Sabato, un tratto di viabilità, già aperto e funzionante, che collega l'area Stadio alla via Avellino, nonché una galleria artificiale, non attiva, lunga circa 300 metri lineari, e con tutte le paratie laterali lungo la via Martiri d'Ungheria, compreso le opere di sbocco sulla stessa, fino al viale Mellusi.
Le opere da realizzare sono relative allo scavo della trincea compresa tra via Avellino ed il viale Mellusi, ed alle opere di completamento.
Non sono tre gallerie, bensì una sola galleria artificiale da realizzare con la copertura tra le paratie esistenti, già realizzate, e da ricolmare.
In fase progettuale si ritenne più utile ed opportuno non prevedere il riporto sulla galleria artificiale, ma utilizzare lo spazio, determinatosi con l'eliminazione del riempimento.
In tale volume fu previsto un secondo livello, per realizzare un parcheggio pubblico di circa 150 autovetture, stante la assoluta carenza di parcheggi degli edifici residenziali nella zona e la presenza programmata di uffici pubblici insediatisi, ed un terzo livello destinato a spazio di sosta per ospitare un mercatino ambulante, oggi gestito sulle aree stradali.
Non sono, allora, tre gallerie, ma sono ipotesi di utilizzo di volumi da ricolmare, per destinarli a servizi pubblici per i residenti, ancora oggi non esistenti in zona".
comunicato n.171958
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